Gay Pride, un evento cul….turale
La lobby degli ac-cul-turati
La perdita di ogni riferimento al diritto naturale come bussola per navigare nel mare magnum della confusione odierna che ha sostituito il cul-turale al naturale deriva dall'imperante relativismo che ha persino introdotto, e vorrebbe introdurre nelle scuole, la teoria del gender, cioè la teoria antiscientifica secondo cui non si nasce maschi e femmine ma in una condizione che trascende la distinzione biologica tra maschio e femmina, dovendo ognuno riconoscersi maschio o femmina secondo il suo particolare e soggettivo sentirsi psicologicamente appartenente ad uno dei due generi. Siamo arrivati a finanziamenti pubblici di circoli cul-turali dove si possono iscrivere solo "uomini" con le cosiddette "dark room", camere che debbono rimanere nel totale buio perché gli incontri omosessuali avvengano tra individui che non si debbano vedere e perciò non riconoscere. Questa è prostituzione non soltanto è legalizzata sotto l'apparenza di un pagamento di iscrizione, ma è anche finanziata dal governo della falsa e bugiarda sinistra facendo passare questi postriboli con ingresso per soli "uomini" come centri culturali. Incredibile!
La lobby degli ac-cul-turati
La perdita di ogni riferimento al diritto naturale come bussola per navigare nel mare magnum della confusione odierna che ha sostituito il cul-turale al naturale deriva dall'imperante relativismo che ha persino introdotto, e vorrebbe introdurre nelle scuole, la teoria del gender, cioè la teoria antiscientifica secondo cui non si nasce maschi e femmine ma in una condizione che trascende la distinzione biologica tra maschio e femmina, dovendo ognuno riconoscersi maschio o femmina secondo il suo particolare e soggettivo sentirsi psicologicamente appartenente ad uno dei due generi. Siamo arrivati a finanziamenti pubblici di circoli cul-turali dove si possono iscrivere solo "uomini" con le cosiddette "dark room", camere che debbono rimanere nel totale buio perché gli incontri omosessuali avvengano tra individui che non si debbano vedere e perciò non riconoscere. Questa è prostituzione non soltanto è legalizzata sotto l'apparenza di un pagamento di iscrizione, ma è anche finanziata dal governo della falsa e bugiarda sinistra facendo passare questi postriboli con ingresso per soli "uomini" come centri culturali. Incredibile!
Facciamo subito chiarezza: il fatto che
l’UNAR finanzi un circolo privato (con tanto di dark room per gli
incontri al buio) in cui si pratichi la prostituzione omosessuale
maschile è una cosa di per se scandalosa e che giustamente dovrebbe
indignare gli italiani. Che il direttore dell’UNAR sia anche uno dei soci di questa associazione, che prende all’incirca
55.000 euro all’anno per praticare allegramente la sodomia all’interno
dei propri locali, fa parte di quelle maialate all’italiana alle quali
siamo tristemente avvezzi. Che lo stesso direttore poi dichiari di
essere stato iscritto a questa associazione a sua insaputa fa parte del
triste teatrino della politica italiana.
Strano
Paese, l’Italia. È pieno di benefattori facoltosi e soprattutto anonimi
che elargiscono favori ai nostri politici e/o ai loro sgherri nel più
totale anonimato. Aveva cominciato l’allora Ministro dello Sviluppo
Economico, Claudio Scajola, con una casa con vista sul Colosseo che,
ovviamente, era stata comprata coi suoi soldi e intestata a sua
insaputa. Poi, schieramento politico opposto, dodici anni dopo arriva
Virginia Raggi a raccontarci che le hanno intestato delle polizze
economicamente molto remunerative delle quali lei, però, non sapeva
nulla (ah, gli onesti). Oggi, a distanza di qualche settimana, il mitico
Francesco Spano ci delizia raccontandoci che lui, del circolo
omosessuale dedicato a Mario Mieli di cui faceva parte, non ne sapeva
nulla. Ecco chi era Mario Mieli. TERRIBILE!
Mario Mieli - Wikipedia
Le cose più scandalose, però, in tutta questa vicenda, a mio modo di vedere, sono altre. Due, per l’esattezza.
La
prima, che balza immediatamente agli occhi, è che sul territorio
italiano si permetta l’intitolazione di un circolo culturale a Mario
Mieli. Vale a dire ad un individuo dichiaratamente omosessuale che, nel
suo “Elementi di critica omosessuale” (vera e propria Bibbia per ogni
attivista omosessuale che si rispetti) sdogana pedofilia, sadismo e
coprofagia. Un bel personaggino, insomma.
Il
secondo elemento dello scandalo, ancora più grave, è che l’UNAR, molto
semplicemente, esista. Come è possibile, infatti, che in Italia esista
un organismo, non deciso da nessuno e i cui dirigenti non sono stati
eletti da nessuno, che ha l’ultima parola su ciò che si può dire e non
dire in questo Paese, fungendo da vero e proprio gendarme per il
politicamente corretto? Chi non ricorda i richiami, anche molto
forti, a politici colpevoli solo di essersi espressi contro
l’immigrazione incontrollata, come accadde a suo tempo con l’onorevole
Giorgia Meloni? Oppure i richiami a quelle forze politiche che a suo
tempo – prima, cioè, che la Polizia e Magistratura scoprissero quanto
quegli stessi partiti andavano denunciando da tempo – si lamentavano
della situazione di illegalità e di violenza del campo rom Al Karama,
vicino a Latina (poi chiuso forzatamente)? Per citare solo alcuni
episodi che mi tornano alla mente.
Quasi
come se deputati e parlamentari della Repubblica non abbiano il potere
di parlare in nome e per conto degli elettori che li hanno eletti e
debbano venire ripresi come studentelli che non hanno bene imparato la
lezione (dell’UNAR, si intende); quasi come se Movimenti politici
legalmente costituiti e legalmente operanti sul suolo nazionale non
abbiano diritto ad esistere e ad esprimersi contrariamente all’indirizzo
politicamente corretto che l’UNAR di Francesco Spano ha sempre cercato
di esprimere e di difendere.
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