In una dispensa ad uso degli studenti che seguivano le mie lezioni
universitarie di storia della filosofia sull'argomento "MORALE E
DIRITTO" avevo nelle ultime pagine analizzato e criticato il grosso
volume di Regan intitolato The case for animal rights, tradotto in italiano con il titolo Diritti animali (ed. Garzanti). Regan contrasta l'utilitarismo di Peter Singer (autore del libro Liberazione animale che diede l'inizio agli argomenti sui diritti degli animali). Secondo Singer il piacere di mangiare carne deve essere ritenuto inferiore all'interesse di un animale a conservare la propria vita. Regan ritiene che l'utilitarismo sia insufficiente perché gli animali sono "soggetti-di-vita" (sic!)
e dunque dotati di "valore intrinseco". Già l'uso del termine "valore",
scrissi, è inappropriato perché il termine "valore" appartiene all'etica
e non al diritto. Inoltre Regan lasciò in sospeso la domanda se tutti
gli animali avessero valore intrinseco. Egli, di fatto, prende in esame
solo i mammiferi perché dotati, oltre che di coscienza, anche di
autocoscienza. Si domanda infatti se anche una gallina, per esempio, sia
dotata di autocoscienza, e sembra escluderlo. Dunque il punto di
partenza di Regan mi sembrava errato. Come può escludersi a priori
che gli animali non mammiferi siano privi di autocoscienza? Prescindiamo
da questo errore iniziale e consideriamo solo i mammiferi. Regan,
favorevole (come me) alla pena di morte, porta un esempio. Supponiamo che in una
caverna che rimanga chiusa a causa di una frana si trovino 50 criminali e
in un'altra caverna (sempre chiusa a causa di una frana) si trovi un
cane. Quale caverna dovrà essere riaperta per prima? Regan scrive che
bisogna salvare il cane perché si tratta di un animale innocente, mentre
i 50 criminali hanno perso il diritto alla tutela della loro vita. Un
altro esempio di Regan: supponiamo che una zattera non possa sopportare
un peso oltre un certo limite e che in essa si trovi un certo numero di
uomini ed un cane. Chi bisognerà sacrificare? Regan risponde che bisogna
sacrificare il cane in quanto il suo valore intrinseco è inferiore a
quello degli uomini, ammesso che si tratti di uomini innocenti. Ma in
che senso sarebbero innocenti? Regan non lo dice. Notare che in tutto il
libro di Regan non appare mai l'espressione "diritto naturale", benchè
essa appaia sottintesa. Da questo mancato uso esplicito del "diritto
naturale" derivano tutte le insufficienze della sua corposa e difficile
analisi tutta espressa entro l'ambito della filosofia analitica, cioè
dello studio dell'uso del linguaggio oltre quello filosofico. A Regan basterebbe opporre una famosa frase di Geremy Bentham secondo cui non si tratta di stabilire se gli animali siano capaci di pensare, ma se siano capaci di soffrire. In effetti
tutte le aporie dell'analisi di Regan derivano da un mancato impiego del "diritto naturale", che gli avrebbe permesso di
semplificare il suo complicato discorso. Il diritto naturale è tale in quanto non riducibile alla sola natura umana. Al contrario, i giusnaturalisti moderni (sino a Kant) intesero antropocentricamente il diritto naturale come diritto della ragione, così riducendo contraddittoriamente il diritto naturale alla sola natura umana. Dopo Kant si ebbe, a cominciare con l'idealismo, l'eclisse del diritto naturale, sebbene inteso come diritto della ragione. Il libro di Regan si
rivolge ai filosofi e non al lettore comune, e pertanto appare assai
difficile la sua lettura. Se si parte dal diritto naturale non ha più
senso la distinzione tra animali mammiferi (autocoscienti) e animali non
mammiferi su cui Regan fa pendere la domanda se essi siano
autocoscienti e perciò "soggetti-di-vita" dotati di "valore intrinseco".
Regan risulta essere stato vegetariano (non vegano). Ma il suo
vegetarianesimo non trovava giustificazione nella sua distinzione tra
mammiferi dotati di "valore intrinseco" e non mammiferi privi di tale
valore. Egli coerentemente si sarebbe dovuto nutrire di tutte le carni
degli animali non mammiferi. Il termine "valore" porta ad una concezione
antropocentrica e antropomorfica della natura animale. I mammiferi
sarebbero dotati di valore perché, anche se Regan non lo dice, più
vicini agli uomini in quanto dotati di autocoscienza. Non si esce in
questo modo dall'antispecismo. O tutte le specie hanno diritto alla
vita, senza distinzione tra mammiferi e non mammiferi, oppure non esiste
il diritto alla vita. Ma allora, qualcuno obietterà, non ci si deve
difendere nemmeno dagli insetti nocivi? E come si giustifica, altra
obiezione, che in natura esista la catena preda-predatore? La risposta a
queste obiezioni è assai semplice, proprio in considerazione del
diritto naturale. Questo comporta il diritto alla legittima difesa della
propria vita. Prima viene la mia vita e poi quella degli altri,
nonostante esempi di altruismo materno come ci insegna l'etologia,
scienza che studia il comportamento degli animali. In base al diritto
naturale ho il diritto di difendermi da tutti gli animali che mettano a
repentaglio la mia vita, riducendosi di fatto questi animali agli
insetti che siano dei parassiti e siano portatori di malattie. Pertanto ho il diritto di difendermi da pulci, pidocchi, zecche, zanzare e così via, eliminandoli. La zanzara (femmina) e la zecca (schifosa) hanno il diritto naturale di succhiare il sangue della vittima per riprodursi, ma la vittima ha il diritto naturale di difendersi da esse uccidendole. Così pure, il
predatore ha il diritto naturale di uccidere la preda altrimenti
morirebbe di fame, mentre la preda ha il diritto naturale di cercare di
sfuggire al predatore. Posta in questi termini la questione
riguardante i diritti degli animali viene semplificata senza incorrere
nello specismo di una concezione antropocentrica della natura. Mi
meraviglio del fatto che nessun filosofo abbia mai rivolto a Regan
questa obiezioni, nemmeno il filosofo della morale Salvatore Veca, che
ha scritto l'introduzione alla traduzione italiana del libro di Regan. I
filosofi hanno sempre la "capacità" di complicare le cose invece di
semplificarle.
Oggetto: IN MORTE DI TOM REGAN
Massimo
Terrile
3 giorni fa - E' morto Tom Regan,
professore emerito di filosofia all'Università statale del North
Carolina, autore di uno dei più celebri saggi sui diritti degli .
3 giorni fa - E' morto Tom Regan,
professore emerito di filosofia all'Università statale del North
Carolina, autore di uno dei più celebri saggi sui diritti degli .
3 giorni fa - Nel 2008 ho letto i I diritti animali (The case for Animal Rights) di Tom Regan. Alla fine del libro mi decisi a diventare vegetariana. Lui mi aveva ...
LA MORTE DI TOM REGAN
Oggetto: IN MORTE DI TOM REGAN
19
febbraio 2017
Ci è giunta oggi
la tristissima notizia della scomparsa del Prof. Tom Regan, noto filosofo
americano che pubblicò nel 1983 la prima opera dedicata interamente ai diritti
animali (The case for animal rights), dopo il libro di Peter Singer che nel
1975 sollevò l’indignazione dell’opinione pubblica mondiale per le
conseguenze dello specismo (Animal liberation). A lui si deve
primariamente l’individuazione del ‘valore inerente’ di ogni
essere senziente a dover essere primariamente tutelato in quanto soggetto di
una vita, al di là di ogni ontologia e di ogni conflitto di interessi. La
sua seconda opera, ‘Gabbie vuote, la sfida dei diritti animali’,
del 2004, rappresenta il suo caloroso, pressante appello a mettere in pratica i
principi dell’antispecismo, indicandone uno degli obiettivi fondamentali.
Tra i primi a
sottoscrivere il ‘Manifesto per un’etica interspecifica’, il
pensiero di Tom Regan è stato e sempre sarà un fondamentale punto di
riferimento per il ‘Movimento Antispecista’, e per tutti coloro che
parteciparono alla sua fondazione e contribuiscono oggi allo sviluppo della sua
missione.
Nell’unirci
al dolore della famiglia per la sua scomparsa, lo ricordiamo a nome di tutti
con profonda stima e affetto.
Per
il Movimento Antispecista
ADDIO A TOM REGAN, IL FILOSOFO DEI DIRITTI ANIMALI | nelcuore ...
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GRAZIE TOM REGAN - LAV
www.lav.it/news/morto-tom-regan
15 ore fa - Da quel giorno, per quel valore e per tutte le altre pagine scritte da Tom Regan siamo stati tutti più forti, in tutto il mondo, nella rivendicazione ...
Il Dolce Domani: Come Tom Regan mi ha cambiato la vita
www.ildolcedomani.com/2017/02/come-tom-regan-mi-ha-cambiato-la-vita.html
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