Per molti secoli la scienza astronomica sino a Copernico (con l'eccezione di Aristarco di Samo) credette che la Terra fosse ferma e il centro di un universo finito circoscritto dal cielo delle stelle fisse, nel senso però che questo cielo si muovesse con una rotazione completa nel tempo di 24 ore e che tuttavia la distanza tra le stelle rimanesse costante. Per questo fu chiamato impropriamente cielo delle stelle fisse nonostante la rotazione diurna. Per secoli dunque la scienza ha insegnato una bufala. Dire però che Napoleone vinse a Waterloo è una bufala di diverso tipo perché riguarda la verifica di un episodio storico. Ma perché uno, a costo di dire una patente falsità, non dovrebbe avere la libertà di dire il falso se questa falsità non danneggia alcuno? Al massimo potrebbe essere considerato pazzo o eccentrico o burlone. Dove sta dunque il limite tra la falsità innocua e quella da considerarsi reato? Ognuno dovrebbe essere capace di distinguere tra le due. E poi dove sta il reato se la notizia non produce conseguenze nocive? E se le producesse ciò non dovrebbe conseguire dalla stupidità di chi crede a certe notizie false? La colpa è di chi propaganda notizie false o di chi è talmente cretino da crederci? Il fatto è che la politica vorrebbe introdurre la censura nell'unico spazio rimasto libero che è internet.
Ecco un esempio di bufala che non è tale per il cretino che ci crede e la propaganda.
Ecco un esempio di bufala che non è tale per il cretino che ci crede e la propaganda.
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