Gli imbecilli hanno usato l'immagine di Anna Frank con i colori della Roma. Non ho mai capito l'odio intestino tra i cosiddetti (fanatici) della Lazio contro la squadra concittadina Roma. Si dovrebbero sentire uniti nel nome della stessa città. Ma ho sentito una donna interpellata in strada dire che Anna Frank finì nei forni crematori. Questa è una grossa falsità soprattutto se intendeva dire che Anna Frank morì ad Auschwitz, come se fosse morta in una camera a gas. FALSO. Ecco quanto scrissi in un mio libro.
Bisognerebbe spiegare perché
Anna Frank e la sorella, dopo una lunga permanenza ad Auschwitz (in Polonia),
dove arrivarono il 3 settembre 1944 con il padre e la madre, siano state
trasferite il 28 ottobre 1944 nel campo di Bergen-Belsen (Germania occ.), che non è mai stato riconosciuto come campo di sterminio, giacché, come in
tanti altri campi, come è stato riconosciuto, non esistevano camere a gas.
Dunque non vi fu nemmeno all’inizio il disegno di eliminarle. Entrambe le
sorelle morirono a Bergen-Belsen per un’epidemia di tifo. Non si capisce come
mai la madre, rimasta ad Auschwitz, sia morta solo il 6 gennaio 1945, e di
malattia, né si capisce come mai il padre Otto sia rimasto vivo ad Auschwitz
sino all’arrivo dei Russi. Nemmeno in questo caso si può dire vi sia stato il disegno
di applicare la “soluzione finale”. E se, come si racconta, Himmler diede
l’ordine di sospendere le esecuzioni il 2 novembre 1944, ne risulterebbe,
comunque, che i nazisti non ebbero mai alcuna fretta nell’eliminare i coniugi
Frank, che non risulta siano stati utilizzati per lavori.[1]
Anche ciò contrasterebbe con la “soluzione finale”. Con tutto ciò contrasta
quanto scritto recentemente in un articolo[2]
che riporta una asserita confessione al processo di Norimberga di un colonello
nazista del campo di Auschwitz, secondo cui “gli ebrei giungevano con treni
provenienti da ogni parte d’Europa. Quelli in grado di lavorare erano inviati alle
diverse officine e i restanti, compresa la maggior parte delle donne e tutti i
bambini piccoli, erano inviati immediatamente alle camere a gas". Come
mai, al contrario, le sorelle Frank e la madre non finirono in camere a gas
nonostante non fossero in grado di lavorare, date le loro condizioni fisiche,
soprattutto della madre, e, addirittura,
ci si preoccupò, dopo circa due anni, di trasferire le due sorelle a
Bergen-Belsen e la madre morì di malattia nel gennaio del 1945? I filmati su
Auschwitz proiettati a Norimberga erano tutti sovietici: dunque non potevano
essere imparziali. Inoltre, se, come si sostiene, il campo di sterminio di
Auschwitz sarebbe stato attrezzato nel marzo del 1942, come è possibile che da
quella data sino all’ottobre 1944 siano stati eliminati solo ad Auschwitz 3
milioni di ebrei?[3]
Come mai Simon Wiesenthal, il noto ebreo “cacciatore” di nazisti, fu trovato
vivo alla fine della guerra nel campo di Mauthausen (Austria), che non è
compreso tra gli asseriti campi di sterminio? Tornando ai Frank, sembra
che sia stato un certo Mayer-Levin a scrivere il famoso Diario sulla base di poche annotazioni di Anna e che il padre Otto,
trasferitosi negli Stati Uniti, lodasse il lavoro di trasformazione delle poche
note scritte dalla figlia in Diario,
di cui si accaparrò i diritti d’autore facendo una fortuna. I forni crematori
di Dachau risultarono costruiti dagli americani subito dopo la guerra, perché
nella fretta si erano dimenticati di costruire i camini. Il diavolo fa le pentole,
ma non i coperchi. Cose che appaiono come documentate e lette. Vi sarebbe da
riferire di alcuni asseriti falsi fotografici (fotomontaggi) e di molte
incongruenze. Ci siamo limitati a riportare solo poche cose, senza prendere
posizione e senza riprendere l’argomento in questo libro. La verità verrà
fuori soltanto quando si permetterà alla ampia storiografia condannata alla
clandestinità, anche con minacce di morte per gli autori, di emergere per un libero
confronto-scontro tra tesi opposte. Consigliamo ai cinque autori di una recente
opera in cinque tomi sull’“Olocausto antiretorico”[4]
di confrontarsi con questa storiografia prima di continuare ad offrire verità a
senso unico, con il sospetto che siano ideologiche.Vi è da sperare soltanto che l’asserito olocausto sia vero come è
vera la Bibbia.
“Amicus Plato, sed magis amica veritas”, disse
Aristotele. La matematica non è un’opinione sionista
Fonte: Termometro politico
Abbiamo notizia, nel corso della storia, di un gruppo etnico che nonsarebbe felice nell'apprendere che in una guerra finita cinquant'anniprima ha sofferto molte ..
Il Prof. Roger Dommergue: un ebreo "scomodo" - Termometro Politico ...
https://forum.termometropolitico.it/625410-il-prof-roger-dommergue-un-ebreo-scom...
Una donna che ha il coraggio di dire la verità
Fonte: Lettera 43
Negazionismo, “Nonna Nazi” condannata a sei mesi di ... - Lettera43
www.lettera43.it/it/articoli/mondo/2017/10/17/negazionismo...nazi.../214704/
[1] Cfr. Appendice
di Frediano Sessi al Diario (pref. di
Natalia Ginzburg), Einaudi 1992. Si sa che molti internati di Auschwitz,
sovraffollato, come altri campi di prigionia polacchi, dopo l’avanzata sovietica, furono trasferiti
a Bergen-Belsen e a Buchenwald. Ma questi trasferimenti contrastano con
l’asserita “soluzione finale”.
[2] G. M. Gilbert,
Nella psiche dello sterminatore, Il
Sole-24 Ore, 13 novembre 2005.
[3] Esiste uno
scritto intitolato La menzogna di
Auschwitz (Kritik Verlag, Mohrkirch 1973) di Thies Christophersen, che era
distaccato ad Auschwitz per per la produzione di gomma sintetica per conto del
Kauser-Wilhelm-Insitut. L’autore scrive:”Non ho notato il più piccolo indizio
che potesse far pensare a gassazioni di massa…Mi dispiace, ma quando abbandonai
Auschwitz nel dicembre 1944 non vidi questa costruzione “ (con gli enormi
camini di un presunto forno crematorio). Oggi ad Auschwitz viene mostrato solo
un piccolo forno che sarebbe servito a incenerire milioni di internati. Ma per
eliminare 3 milioni di ebrei in 32 mesi è stato calcolato che se ne sarebbero
dovuti eliminare 3.350 al giorno 24 ore su 24.
S. Wiesenthal pretese con arroganza che a causa di questo scritto
l’editore avv. Roeder comparisse di fronte ad una commissione disciplinare,
provocando le reazioni della stampa, che si domandava se Wiesenthal fosse un
governatore della Germania. Il numero di 6 milioni di ebrei proviene
soprattutto dalla Commissione Centrale di Storia Ebraica della Polonia. Paul
Rassiner, che fu docente di Storia alla
Academie di Besançon e che, combattente nella resistenza, fu catturato
dalla Gestapo e internato a Buchenwlld, smentì coloro che affermavano che in
detto campo esistessero camere a gas. Nel suo libro La menzogna di Ulisse(Le Rune, Milano 1966) negò l’esistenza di un
progetto di sterminio degli ebrei sulla base di interrogatori di coloro che lo
affermavano. Risultò che nessuno degli interrogati era stato testimone.
Rassinier è anche autore di Le Veritable
Procès Eichmann (1962) e di Il Dramma
degli Ebrei in Europa (Roma 1968). Rassinier vuol far emergere la
“menzogna” , secondo lui, delle camere a gas. Rassinier è la punta di un
iceberg di un’ampia letteratura
negazionista costretta alla clandestinità anche sotto minacce.
[4] Storia della Shoah. La crisi dell’Europa,
lo sterminio degli ebrei e la memoria del XX secolo, Utet 2005.
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