Nel libro VIII (563a) de La Repubblica di Platone si legge:
"E così, mio caro, dissi, vi nasce l'anarchia e si insinua nelle dimore private e si estende fino alle bestie. In che senso possiamo dire una cosa simile?", domandò.
"Nel
senso", risposi, "che ad esempio un padre si abitua a diventare simile
al figlio e a temere i propri figli, il figlio diventa simile al padre e
pur di essere libero non ha né rispetto né timore dei genitori; un
meteco [23] si eguaglia a un cittadino e un cittadino a un meteco, e lo stesso vale per uno straniero".
"In effetti accade questo", disse.
Platone paragona l'innaturale eguaglianza tra padre e figlio all'innaturale eguaglianza non solo tra un cittadino e uno straniero ma anche tra un cittadino e un meticcio. Evidentemente Platone teneva presente il pericolo che anche un meticcio potesse cancellare l'identità etnica degli ateniesi.
Ma ho scoperto che molti ignoranti hanno confuso ciò che ha scritto Platone con ciò che ha scritto Indro Montanelli commentando e sviluppando le frasi di Platone. Montanelli è ancora più chiaro di Platone circa le conseguenze negative dell'ius soli.
In nome di una libertà che divora ogni regola
- Quando
la città retta a democrazia si ubriaca, con l’aiuto di cattivi
coppieri, di libertà confondendola con la licenza, salvo a darne poi
colpa ai capi accusandoli di essere loro i responsabili degli abusi e
costringendoli a comprarsi l’impunità con dosi sempre più massicce
d’indulgenza verso ogni sorta d’illegalità e di soperchieria; (...)
quando il cittadino accetta che, di dovunque venga, chiunque gli capiti
in casa possa acquistarvi gli stessi diritti di chi l’ha costruita e c’è
nato; quando i capi tollerano tutto questo per guadagnare voti e
consensi in nome di una libertà che divora e corrompe ogni regola ed
ordine, c’è da meravigliarsi che l’arbitrio si estenda a tutto, e che
dappertutto nasca l’anarchia e penetri nelle dimore private e perfino
nelle stalle?
Da «La Repubblica», cap. VIII, di Platone Libera traduzione di Indro Montanelli, maggio ’92 tratto da «La stecca nel coro», Rizzoli
- L'ignoranza dominante si internet ha fatto sì che venissero prese come frasi di Platone quelle scritte da Montanelli solo perché Montanelli ha fatto riferimento all'VIII libro della Repubblica di Patone. Intendiamoci: Montanelli non è andato contro Platone, di cui ha ulteriormente chiarito i guasti prodotti da un ius soli con l'esempio che è inconcepibile che un cittadino a chiunque gli capiti in casa possa riconoscere gli stessi diritti di chi l'ha costruita e vi abita da quando vi è nato. Evidentemente Montanelli riteneva, conformemente al pensiero di Platone, che la casa fosse lo Stato e che gli stranieri non potessero acquisire la cittadinanza di uno Stato solo per essere entrati nel suo territorio. Ecco alcuni esempi di ignoranza nell'attribuzione delle frasi di Montanelli a Platone, nonostante la sostanza del pensiero sia la stessa.
Platone – La Repubblica Cap. VIII, Atene 370 A.C. | Ultima Visione
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SORPRESA, Platone era contro lo ius soli. E Aristotele contro la ...
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Platone contro l'immigrazione: 'E' la più grande sciagura' | Vox
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Identità.com » Platone contro il ministero dell'integrazione
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