sabato 5 maggio 2012

SUBANIMALI CHE DIFENDONO NEI COMMENTI LA STRAGE DI CANI RANDAGI IN UCRAINA E IN ALBANIA

I commenti, tranne qualcuno, sono stati scritti da subanimali. La loro vita vale meno di quella di un cane randagio perché sono privi di cervello. Non capiscono che la causa del randagismo sono quei delinquenti che abbandonano i cani. Senza cervello colui che si preoccupa dell'aborto come se su questa Terra antropizzata non ci fossero troppi "uomini". Nessuno ha chiesto di nascere per essere condannato a fare l'esperienza della morte. Fortunati gli embrioni abortiti (che secondo il papa vanno subito in paradiso).IO NON VOLEVO NASCERE (titolo di un mio libro). Non volevo nascere anche per non dover subire la presenza di subanimali corrotti anche dai monoteismi. Solo per gli animali non umani la vita ha un senso perché non si pongono la domanda "che senso ha la vita?". 

I big dello spettacolo in piazza contro la strage dei cani randagi in Ucraina

Le autorità ucraine hanno eliminato tra i 20 e i 30mila cani randagi in vista degli europei di calcio. Ma c'è chi dice no e protesta. Gallery

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L'opinione pubblica è in forte apprensione per i diritti umani in Ucraina. Prova ne è la scelta di alcuni leader europei di non intervenire agli Europei di calcio (in programma dall'8 giugno al 1° luglio in Ucraina e Polonia) se l'ex primo ministro Yulia Tymoshenko non verrà rispettata e liberata.
La protesta al Pantheon
La protesta al Pantheon
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Ma non c'è solo la sorte dell'ex leader della rivoluzione arancione a preoccupare. In Ucraina, infatti, proprio in vista degli Europei di calcio, sarebbe in atto una vera e propria eliminazione mirata dei cani randagi. Utilizzando, tra l'altro metodi crudeli. La denuncia arriva da alcune associazioni che si battono per la difesa degli animali. Si parla di 20-30mila cani che sarebbero già stati eliminati. Ma c'è chi dice no e scende in piazza per protestare contro questa barbarie, a sotegno di quei volontari che, con impegno cercando di salvare il maggior numero possibile di animali.
A sostegno di questi volontari la Federazione italiana associazione diritti animali e ambiente ha organizzato oggi a Roma, in piazza del Pantheon, una manifestazione a cui hanno preso parte alcuni big dello spettacolo, tra cui Giorgio Panariello, Paolo Limiti, Gabriella Pession, Daniela Poggi e Riccardo Cucchi, voce radiofonica della nazionale italiana. Hanno preso parte all'iniziativa i presidenti di diverse associazioni impegnate per la salvezza di quei poveri cani: Carla Rocchi (Ente nazionale protezione animali), Gianluca Felicetti (Lav), Michela Vittoria Brambilla (Leidaa), Laura Rossi (Lega del cane) e Massimo Comparotto (Oipa). Erano presenti anche Matilde Talli (Arca), Corinna Andreatta (Chiliamacisegua), Gian Marco Prampolini (Leal).
La protesta al Pantheon

Le voci sono diverse ma l'obiettivo è uno solo: porre fine allo sterminio dei cani randagi, una vera e propria tragedia  documentata dalle riprese di un volontario. "Il calcio – avverte Carla Rocchi, presidente dell’Enpa - deve essere una festa. Non possono esistere feste macchiate di sangue". Secondo Gianluca Felicetti, presidente della Lav, "la violazione dei diritti degli animali, cosi come quella dei diritti dell'uomo, da parte delle autorità ucraine allontana questo Paese dall'Europa. E’ necessario lo stop immediato delle esecuzioni dei randagi".
La presidente della Leidaa, Michela Vittoria Brambilla, evidenzia che il dialogo tra l'Unione europea e l'Ucraina rischia di arenarsi: "L'Ucraina sta dimostrando di non rispettare le libertà democratiche e i diritti umani, come nel caso dell'ex premier Tymoshenko. E di calpestare ignobilmente quelli degli animali. Non solo non potrebbe ospitare una manifestazione sportiva di questa importanza ma faccio appello alla comunità internazionale perché compia ogni azione possibile per mettere fine a questa politica tanto illiberale e repressiva verso gli uomini quanto crudele verso gli animali".
Laura Rossi, presidente della Lega nazionale per la difesa del cane, chiede all'Ucraina di assumersi le proprie responsabilità: "Se il governo ucraino non è in grado di mettere fine a questo scempio, non sarà nemmeno in grado di tutelare i numerosi tifosi che si recheranno in Ucraina per seguire gli Europei". Massimo Comparotto, presidente dell'Oipa, sottolinea invece l’importanza del lavoro svolto "dal nostro delegato in Ucraina, Andrea Cisternino". Grazie a lui "siamo riusciti a documentare con fotografie e video quanto accade in questo Paese: avvelenamenti, cani uccisi a fucilate dai così detti Doghunter, cacciatori di cani senza scrupoli". E sono proprio le immagini, inequivocabili, a poter squarciare il velo di silenzio e omertà intorno a questa vergognosa opera di morte.
Alla manifestazione ha dato la propria adesione anche la Figc. Il presidente della Giancarlo Abete sottolinea "la grande attenzione della Federazione Italiana Gioco Calcio" sulla strage dei randagi in Ucraina.

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"La Federazione – scrive Abete in una lettera agli organizzatori – sta promuovendo un’iniziativa di sensibilizzazione al riguardo che pubblicizzerà nei prossimi giorni sia sul sito della Figc sia attraverso presenze istituzionali sui quotidiani sportivi nazionali. Pensiamo che già nel corso della prossima settimana tali iniziative potranno avere idonea pubblicizzazione".
Non resta che augurarsi che oltre alla sorte di quei poveri cani randagi la comunità internazionale non smetta di occuparsi di Yulia Tymoshenko. Non vorremmo infatti che, calato il sipario sugli europei di calcio, sulla sua sorte tornasse il silenzio.


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COMMENTI

#5 mila (369) - lettore
il 05.05.12 alle ore 16:25 scrive:
#4 fritz1996 -Attenzione ai paragoni storici. I gerarchi nazisti trattavano molto bene i loro cani, molto meglio degli Ebrei. E non solo i comunisti sovietici definivano i loro nemici "parassiti"; anche i nostri attuali governanti chiamano cosi' i loro nemici, evasori o presunti tali. Comunque mi sembra che tutte queste interferenze negli affari interni dell'Ucraina si verifichino dopo che il suo Governo ha rinnovato l'affitto della base navale ai Russi.
#4 fritz1996 (2536) - lettore
il 05.05.12 alle ore 15:46 scrive:
Quello che succede in Ucraina è l'ennesima riprova che chi non rispetta i diritti degli animali non rispetta neanche quelli delle persone, e viceversa. Non a caso un espediente propagandistico praticato dai due regimi più sanguinari del Novecento, nazismo e comunismo, è stato proprio quello di negare la qualifica di "umano" ai propri nemici (definiti, rispettivamente, "subumani" e "parassiti"): una volta declassati al livello degli animali, diventava lecito sterminarli, e con i sistemi più abietti e crudeli. Purtroppo, a giudicare dai commenti di #3 roberto zanella e di #1 jimihendrix, in Italia esistono ancora numerose persone, appartenenti alla categoria di quelli la cui madre è sempre incinta, che non hanno capito questa semplice verità.
#3 roberto zanella (315) - lettore
il 05.05.12 alle ore 15:30 scrive:
fanno bene.Adesso ci manca solo che la Brambilla (che non sopporto più)proponga che ogni italiano si deve far carico di adottare a distanza un cane.L'ho sentita a TGCOM24 pontificare dicendo che ogni proprietario di cane è altruista ecc,ecc...sarò sfortunato,ma io ho conosciuto solo proprietari talebani,come è la Brambilla,maleducati e cretini.
#2 marcothink (534) - lettore
il 05.05.12 alle ore 15:08 scrive:
Gli artistoidi più che Big sono squallidi personaggi che per un tozzo di pane (spesso per milioni di euri) navigano secondo le mode. Niente da dire contro la loro protesta in favore dei cani, ma bastebbero pochi artisti veri che si pronunciassero contro l'aborto (vera immane vergogna dell'essere umano) per difendere il DIRITTO DI VIVERE PER MIGLIAIA DI BAMBINI CHE VENGONO UCCISI NEL GREMBO DELLA MADRE. A questo punto, la difesa ai cani non è altro che una semplice pagliacciata.
#1 jimihendrix (541) - lettore
il 05.05.12 alle ore 14:16 scrive:
Pieno appoggio all'Ucraina. Spero che presto la soluzione dell'abbattimento dei cani randagi sia applicata dovunque.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

E' facile scandalizzarsi e indignarsi in queste situazioni, ma in Ucraina dicono che ci fosse un problema di randagismo ormai degenerato a livelli invivibili. Anche nella civile e benestante Svizzera i cani randagi dopo un certo periodo di stallo nei canili, vengono abbattuti tramite eutanasia. Perché nel caso della Svizzera(paese ricco, che avrebbe le risorse anche per intervenire in maniera differente) non si indigna nessuno, mentre per l'Ucraina c'è tanto clamore? non sarà che le associazioni animaliste puntano a specularci un po' sopra, con immagini strappalacrime?

Pietro Melis ha detto...

Credevo di essere stato chiaro. Non si curano le malattie curando gli effetti e non le cause. E la causa del randagismo sono gli uomini non i cani che ne sono vittime innocenti. E chi dice che la Svizzera sia un Paese civile solo perché benestante? E' il benessere la misura della civiltà? Il randagismo si deve combattere incominciando ad istituire una anagrafe canina per contrastare l'abbandono dei cani e sterilizzando tutti i randagi. Il fatto è che ogni Stato ha soldi per tante altre cose ma se ne frega dell'unica civile soluzione per combattere il randagismo perché dovrebbe spendere per la sterilizzazione. Che però, fatta da veterinari pubblici, non dovrebbe nemmeno costare. E' più facile ammazzare i randagi. E' questo che non si vuole ammettere. Di ciò bisogna scandalizzarsi. Che esista l'indifferenza per la vita di animali il cui stato di randagismo è colpa umana.

Pietro Melis ha detto...

P.S. Esiste anche il randagismo umano. allora facciamo fuori tutti i randagi umani?

Anonimo ha detto...

Ma guardi, sulla prevenzione sono d'accordissimo con lei.
Volevo solo esprimere un paio di concetti:
scandalizzarsi è facile, ma poi non tutti agiscono nel concreto della propria realtà quotidiana. I cani avvelenati e il randagismo, sono fenomeni che purtroppo esistono anche in Italia, e quindi invece di piangere e indignarsi per ciò che succede all'estero, e magari odiare anche gli ucraini(come se fossero tutti colpevoli), sarebbe più utile ad esempio cercare di trovare un modo più efficace di prevenire il randagismo in italia(non so, ad esempio sanzioni più salate per chi abbandona, e regole per la sterilizzazione e la riproduzione e allevamento più restrittive). E magari sensibilizzare chi desidera prendere un cane da compagnia, ad orientarsi preferibilmente verso l'adozione, piuttosto che comprarlo da un allevamento.

La Svizzera era solo per fare un esempio di un paese, che ha molti meno problemi dell'Ucraina. In Svizzera quasi nessuno vive sotto la soglia della povertà, mentre in Ucraina non ci sono solo problemi di randagismo, ma anche problemi umanitari enormi(tipo un 30-40% della popolazione che vive sotto la soglia della povertà) e in una situazione del genere, non ci si può stupire del fatto che il governo non sia tanto disponibile a spendere per mantenere e sterilizzare i cani.

Anonimo ha detto...

"incominciando ad istituire una anagrafe canina per contrastare l'abbandono dei cani e sterilizzando tutti i randagi"

L'anagrafe canina(mi corregga se sbaglio) in Italia già esiste, solo che a quanto pare non è sufficiente a contrastare il randagismo. Probabilmente ci sono molti cani non registrati, e troppe riproduzioni e allevamenti clandestini

Pietro Melis ha detto...

Al penultimo anonimo: ha scritto esattamente ciò che penso anch'io. Sono infatti contrario agli allevamenti, che dovrebbero essere tutti chiusi. Non vi può essere commercio di cani da parte di speculatori che li fanno nascere per guadagnarci e che magari li eliminano se non trovano acquirenti dei cuccioli perché quelli già adulti nessuno li compra. E' preferibile salvare un cane dal canile. E chi ha sensibilità lo prenderebbe anche adulto per permettergli di concludere la vita in modo migliore dopo avere sofferto tanto. Anche un cane adulto sarà sempre riconoscente a chi l'ha salvato perché la capacità di affezione di un cane non ha paragone ad ogni età. Non ho certo pensato che la vergonosa situazione presente in Ucraina e in Albania escludesse l'Italia. Anche se in tali Paesi ha assunto una dimensione tremenda. Certamente in questi Paesacci non esistono nemmeno le tante associazioni animaliste che esistono in Italia e che fanno quel possono sostitendosi all'amministrazione pubblica.In Italia vi sarebbe stata una rivolta animalista che in Ucraina e in Albania è mancata. All'ultimo anonimo do egualmente ragione
Ciò vale sostanzialmente anche in risposta all'ultimo anonimo. Se l'anagrafe canina esiste ma non viene applicata la colpa non è dei cani. Come si vede è sempre colpa umana. "le leggi son ma chi pon mano ad esse?" (Dante). E allora prendiamocela con gli uomini e non i cani. Chi non conosce l'affetto che può dare un cane non conosce il vero affetto, anzi il vero amore, che tra gli uomini è sempre egoistico (anche tra coniugi e tra genitori e figli).

andrea ha detto...

Intervengo un'ultima volta solo per dire che tutti gli anonimi sopra sono sempre la stessa persona, cioè il sottoscritto. Non mi ero firmato perché tanto non ci conosciamo, e il mio nome non può dirle sicuramente nulla di me!

Comunque abolire l'allevamento forse mi sembra una soluzione un po' estrema, a volte è anche utile conservare certe razze dalle caratteristiche particolari(come il labrador, il border collie, il pastore tedesco,il san bernardo, il terranova ecc.. tutti cani particolarmente intelligenti, e adatti a collaborare con l'uomo in determinate situazioni, come l'assistenza ai non vedenti, il salvataggio in mare, cani poliziotto....)
Forse sarebbe meglio limitare con regole più restrittive gli allevamenti, e soprattutto gli "allevamenti fai da te", cioè gente che fa riprodurre il proprio cane "per hobby", senza nemmeno sapere come sistemare i cuccioli(che poi magari manco vengono registrati all'anagrafe, e microchippati)