giovedì 4 febbraio 2016

SE FOSSI ANCORA IN SERVIZIO...

...e non già in pensione come professore universitario  e si fosse presentata all'esame una studentessa islamica con i capelli coperti dal velo musulmano che avrei fatto? Non avrei avuto dubbi. Mi sarei rifiutato di interrogarla perché non avrei accettato che si presentasse con un simbolo religioso. A costo di suscitare un caso nazionale. E mi dispiace che non mi sia mai capitato un caso simile. Mi è capitato di interrogare una suora. Ma non potevo certamente rifiutarmi di interrogarla perché il suo capo coperto (apparteneva all'ordine delle suore di carità di Vincenzo de' Paoli) esprimeva l'appartenenza ad un ordine religioso. Non potevo certamene pretendere che abbandonasse l'abito da suora e si vestisse da borghese. Le donne musulmane con il capo coperto invece non appartengono ad un ordine religioso. Esibiscono un simbolo religioso di loro volontà come ostentazione di una religione e non di un ordine religioso che imponga il capo coperto. Ho avuto come collega, e compagno di stanza, per un insegnamento di psicologia un frate che veniva vestito sempre in borghese. Non mi disse mai di essere un frate. Solo dopo un anno scoprii, per averlo sentito da altri, che apparteneva all'ordine francescano. Mi disse che abitava in convento, dove, smessi gli abiti borghesi, indossava il saio francescano, che mai avrebbe indossato all'Università. Questa è la differenza tra cristianesimo e islamismo, la più grande malattia mentale della Terra.  
Non ho voluti figli per non complicarmi l'esistenza. Se disgraziatamente avessi avuto una figlia e questa si fosse convertita all'islamismo che avrei fatto? L'avrei sbattuta fuori di casa a calci in culo rinnegandola come figlia e diseredandola.  Fuori dai coglioni per sempre. Lo stesso se avessi avuto un figlio pederasta o una figlia lesbica. Anche se il caso è diverso, dipendendo da cause genetiche e non culturali. 

1 commento:

Alessio ha detto...

Io aggiungo che se anche avessi un figlio drogato (o tossico, come lo si vuol chiamare) lo caccerei di casa, perché drogandosi dimostra di essersi bevuto completamente il cervello e di essere un debole privo di qualsiasi razionalità e dignità. Secondo me è un atteggiamento giusto, perché con il male e con la stupidità è giusto non avere nessun rapporto, altrimenti è come se ci si contaminasse e si è spinti anche a giustificare il male stesso.