martedì 18 aprile 2017

NON SONO CLANDESTINI. SONO PEGGIO

Clandestini sono coloro che si introducono nascostamente in uno Stato. Costoro invece vengono introdotti in Italia tutt'altro che clandestinamente. Intervengono navi italiane con la complicità della guardia costiera che invece di difendere le coste si fanno autoinvadere, navi straniere che concorrono all'autoinvasione dell'Italia mentre tali navi sono territorio dello Stato di cui battono bandiera per cui dovrebbero tenere nel loro territorio questi invasori. E tutto ciò contro la legge internazionale del mare secondo cui debbono considerarsi alla stregua di navi pirate i navigli che non battono bandiera di alcuno Stato. Navi delle ONG che con la scusa di aiuti umanitari stanno traendo profitto da finanziamenti oscuri delle loro operazioni dette di soccorso. Ormai è chiaro che siamo di fronte ad una operazione criminale che sfrutta il traffico di gente che proviene da Stati subsahariani in cui non vi sono guerre civili. Il Tribunale di Catania sta indagando, ho letto, su questi traffici. Un'invasione che sta facendo esplodere il bilancio di questo squinternato Stato italiano. Con un governo che raschia il fondo del barile per trovare 3,4 miliardi per ridurre il deficit come richiesto dall'Ue mentre si avvicinano altre imposte indirette (a cominciare dall'IVA) e dirette sul reddito (Irpef ), nonostante le smentite. Siamo allo sfascio totale.  Con tutti i soldi spesi per mantenere gli invasori si potrebbero aumentare le pensioni minime e diminuire i livelli di povertà degli italiani, che si dice siano più di 4 milioni.    

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Verrà il momento in cui anche gli italiani creeranno il loro Ku Klux Klan.
Vaffanculo, clandestini!

Anonimo ha detto...

professore,
ma poveretti ! sans maison...sans argent...! in mezzo al mare !
ma lei è proprio razzista !
professore, se ha una camera in casa sua che non utilizza stia attento. piuttosto inviti un parente e gli faccia prendere la residenza da lei...a meno che non voglia vivere in futuro con uno o due negri in casa...!
saluti,
marco