L'uno ha tradito l'Italia vendendola agli invasori per 80 danari da dare agli italiani che avessero uno stipendio non superiore a 1500 euro (salvo poi richiederli in restituzione se avessero superato anche di un euro tale cifra), e ciò sperando di guadagnarsi un bel pacco di voti anche per rovinare la Costituzione trasformandola a suo uso e consumo come un abito confezionato su sua misura da un sarto. E' un mendace che aveva promesso di sparire per sempre se non fosse passata la schiforma della Costituzione. Ma poiché è uno che nella vita non ha mai fatto un cazzo ha deciso di fare della politica tutto ciò che non sa fare se non usandola per soddisfare solo il egotismo. Ora dice che bisogna abbassare le tasse, ma in tre anni di sgoverno non le ha mai abbassate, e, anzi, ha venduto agli invasori l'Italia per 80 danari nascondendo il patto scellerato che prevedeva che a compensazione dell'accoglimento degli invasori da parte dell'Italia l'UE gli permettesse di sforare il bilancio per la copertura degli 80 euro, aumentando così il deficit, perché questo patto scellerato costa all'Italia ancor oggi almeno 5 miliardi ogni anno, con la conseguenza di un aumento delle tasse per mantenere un esercito di nullafacenti a carico dei contribuenti. Con quale faccia da culo adesso promette che abbasserà le tasse. Un grande traditore dell'Italia che dovrebbe stare nel IX cerchio dell'Inferno, quello, appunto, dei traditori della patria (Inferno, XXXII) .
E con lui dovrebbe starci un altro grande traditore, l'attuale papa, traditore dei Vangeli perché persegue un dialogo interreligioso con i musulmani, il cui Corano, predicatore della violenza anche contro i cristiani, ritenuti eretici a causa della trinità, è agli antipodi della predicazione evangelica. Anche lui è un traditore della patria, in quanto la Chiesa di Cristo dovrebbe essere la sua patria.
sabato 29 luglio 2017
Cosa diranno di Renzi gli storici del futuro?
Fonte: Notizie in movimento
"Renzi è un ex boy-scout traditore da mettere al muro e
fucilare nella schiena". Parole durissime quelle scritte da Aldo
Grandi, direttore della testata online La Gazzetta di Lucca, in un
articolo. Lui ha spiegato che si trattava di una frase metaforica, ma
il caos è scoppiato lo stesso. I democratici della Toscana hanno
puntato il dito contro Grandi. Che ha replicato: "Ogni volta che
qualcuno afferma qualcosa che non è di gradimento al Pd e alla sua
pretesa volontà di egemonizzare cultura e politica di questo Paese,
si ricorre all’appellativo di fascista. Credo che i miei libri
siano la testimonianza che di fascismo non c’è assolutamente
traccia in tutto ciò che ho prodotto in questi anni. Ritengo che la
mia frase relativa alla fucilazione alla schiena, ovviamente
metaforica, vada riservata a coloro che, nei confronti del proprio
Paese, si comportano da traditori”. E ancora: "Se Matteo
Renzi e il Pd ritengono di sentirsi offesi per questa chiamata in
causa sono pronto ad affrontarli, metaforicamente, in dibattito, se
preferiscono in "duelli", in qualunque momento vorranno”.
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