venerdì 16 settembre 2022

NON CANTI VITTORIA L'UCRAINA

La Russia non ha impegnato ancora tutto il suo potenziale militare. Ha impiegato solo volontari o mercenari privi di preparazione militare. L'arretramento e la perdita di centinaia di carri armati non significa una sconfitta irreparabile. All'Ucraina conviene trattare prima di tutto concedendo un'ampia autonomia al Donpass e non affacciare rivendicazioni sulla Crimea, che fece parte dell'Unione Sovietica e fu ceduta alla Crimea solo perché l'Ucraina allora non era uno Stato indipendente facendo parte dell'Urss. Ma la storia comprova che l'Ucraina non ha alcun diritto storico sulla Crimea, che fu russa anche prima del 1856 quando Inghilterra e Francia la invasero insieme con qualche migliaio di militari dello Stato Sardo-Piemontese che voleva con la politica sbagliata di Cavour (a cui bisogna togliere le benemerenze storiche) accreditarsi in politica estera nella speranza di poter avere l'appoggio di Napoleone III nella guerra contro l'Austria per avere la Lombardia e il Veneto. Ebbe invece solo la Lombardia e dovette cedere alla Francia tutta la Savoia e il territorio di Nizza, con le grandi proteste di Garibaldi nativo di Nizza. Nel 1866 l'Austria fu sconfitta dalla Prussia e il regno sardo-piemontese prese possesso del Veneto. La Russia fu sconfitta in Crimea nella battaglia di Sebastopoli. Furono i russi e non gli ucraini a subire una sconfitta della Russia. Ma non per questo la Russia perse il territorio della Crimea, in cui si ebbe sempre una maggioranza di popolazione russa.   Il 21 maggio 1992, il Soviet supremo della Russia, approvò con una maggioranza del 53% una risoluzione con cui si annullava l'atto di cessione della Crimea all'Ucraina voluto da Chruscev nel 1954, chiedendo a Kiev di avviare immediati negoziati per ridefinire la sovranità sulla penisola. In questo contenzioso, si inserirono gli abitanti della penisola: alle elezioni ucraine del 27 marzo 1994, il 65,7% votò per il partito Rossia, che ambiva a riportare la Crimea in Russia. Forti del risultato, nei giorni successivi, il Parlamento della Crimea approvò una Costituzione che di fatto istituiva la Repubblica indipendente di Crimea, introducendo anche la doppia cittadinanza russa e ucraina. La tensione crebbe a tal punto che la Russia accusò l'Ucraina di ammassare truppe e mezzi militari ai confini della penisola. Il contenzioso nel 1995 fu parzialmente superato con la creazione della Repubblica autonoma di Crimea con la quale l'Ucraina concesse maggior autonomia alla penisola. Nel 2001 la popolazione della Repubblica autonoma di Crimea era per il 58,5% di etnia russa e solo per il 24,4% di etnia ucraina. La stessa autonomia il governo ucraino avrebbe dovuto concedere al Donpass abitato da una maggioranza russa invece di scatenare nel 2014 una guerra civile nel Donpass che portò ad un massacro dei russi. Putin non scordò mai questa repressione che fu il motivo della successiva invasione dell'Ucraina. Questa guerra si sarebbe potuta evitare se non vi fosse stata l'intrasingenza del governo ucraino sul Donpass, che avrebbe dovuto evitare di calpestare nel sangue la presenza russa. L'Ucraina non creda di essere migliore della Russia se il suo parlamento ha messo fuori legge ben 11 partiti. La tracotanza si paga.     

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