venerdì 22 settembre 2023

NAPOLITANO: FU UNO DEI PEGGIORI POLITICI. TUTTE LE SUE COLPE.

  • Mi limito a ripetere quanto solo alcuni giornali hanno ricordato. Nel 1956 disse che "i carri armati sovietici hanno riportato la pace in Ungheria".Aveva 32 anni e non era pertanto un ragazzino. E poi la grave colpa dell'avere richiesto a Berlusconi di fare intervenire l'Italia nel bombardare con la NATO la Libia di Gheddafi. Non so se attribuire le maggiori colpe a Napolitano o a Berlusconi, che aveva ricevuto due vote a Roma Gheddafi con tutti gli onori. In questa occasione Napolitano nulla ebbe da dire. E infine, l'avere fatto fuori Berlusconi facendosi complice di un complotto internazionale sul piano economico facendo salire lo spread. La conseguenza fu lo scellerato governo Monti. Fu solo un arrivista voltagabbana, una banderuola, pur di salire attraverso le maggiori istituzioni per diventare vergognosamente presidente della Repubblica. Ma vergognosamente prima di tutto per coloro che lo elessero e per ben due volte. Quando si conclusero le votazioni, prima che fosse nominato presidente della Repubblica con un minimo scarto di voti, in modo che non fossi accusato di vilipendio al capo dello Stato, gli inviai una lettera telegramma in Senato dicendogli che con i suoi voti (che ora non ricordo) mi rappresentava un cazzo, ricordandogli il suo passato da comunista falso pentito pur di arrivare alla presidenza della Repubblica dopo essere stato presidente della Camera.     Il suo attaccamento all'Unione Sovietica come modello di società si conferma quando nel febbraio 1974, pochi giorni prima dell'espulsione di Aleksandr Solzenicyn dall'Urss, Napolitano è autore di una nota riservata del PCI che attaccava lo scrittore in quanto avrebbe danneggiato lo stato sovietico e la distensione, ma al contempo invitava il PCUS a tollerarlo poiché la repressione sarebbe stata un aiuto ai nemici dello stato sovietico. A espulsione avvenuta tuttavia scrive su L'Unità, e poi su Rinascita, un articolo in cui rifiuta qualsiasi dialogo con il dissidente deluso dal socialismo reale, definendo "aberranti" i giudizi politici espressi da Solzenicyn e mantenendo un giudizio ambiguo sulla decisione del Cremlino di esiliarlo. Era dunque, ancora negli anni '70, a favore della repressione del dissenso questo impostore e considerò in modo positivo la scelta di esiliare Solzenicyn. Votò a favore dell'espulsione dal P.C.I. dei dissidenti del Manifesto. Ma per fare carriera da impostore si spostò verso l'ala detta migliorista che faceva riferimento a Giorgio Amendola, che con Riccardo Bauer e Sandro Pertini costituì l'autonominatasi giunta militare a Roma che progettò l'attentato di via Rasella, pur sapendo che vi sarebbe stata una rappresaglia da parte dei nazisti, che si attuò nelle Fosse Ardeatine. La politica connivente ha voluto esaltarlo pur avendo egli fatto di tutto per non farne o dirne una giusta. Anche in occasione del referendum del 2016 con cui si voleva peggiorare la Costituzione. Avrebbe dovuto essere considerato come quelle guide di montagna di cui, si racconta, ci si poteva fidare ciecamente perché quando dicevano a destra si poteva essere certi che bisognava andare a sinistra, e viceversa. La sua faccia sembrava plastificata, era sempre impostata ad una fredda impassibilità che non tradiva emozioni non avendo lasciato mai una immagine di sorriso.  La politica ha detto che fu un uomo delle istituzioni. E' vero, ma senza accorgersi che in tal modo ne evidenziava il demerito avendole usate per carrierismo. Avrebbe dovuto essere considerato una guida nella politica, ma solo  perché sarebbe bastato fare e dire il contrario di ciò che facesse o dicesse per trovarsi nel giusto. Dovrà giudicarlo la storia.      
  • Non sia pace all'animaccia sua

  • Giorgio Napolitano, presidente emerito della Repubblica, è ...

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    2 giorni faPerché sui social sono comparsi messaggi d'odio nei confronti, di uno grande statista che ha 98 anni e che ha dato tanto al Paese? Tutti gli ...
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1 commento:

Mauro b. ha detto...

Dicono figlio illegittimo del re di Maggio e di una nobildonna piemontese dimorante a Napoli e affigliolato, il Giorgio, dal di lei consorte.... Destino peraltro segnato, con tappetino rosso solo da srotolare, al momento giusto. Grazie ai meriti del "vero" genitore, quell'Umberto che, si dice già nel 1933, avrebbe avallato la vendita dell'Italia agli USA, riducendo lo stivale a semplice Corporation dell'universo a stelle e strisce.

Curioso comunista il nostro, da una parte plaude ai carri del patto di Varsavia che scorrazzano a Budapest, dall' altra detiene un visto permanente che gli permette di recarsi in America come e quando vuole.... Un posto vale l'altro, una cadrega pure. Unico presidente, viceré, detentore di due mandati al Quirinale, uno dei due forse per compensare i brogli elettorali del 1946 al referendum monarchia-repubblica, che vide un re mandato in esilio non ostante il "reale" risultato delle urne. Cominciava la farsa repubblicana....