sabato 9 dicembre 2023

8 DICEMBRE: SCUSATE IL RITARDO

Ma è solo in Italia che si festeggia il mito cristiano dell'immacolata concezione? Vorrei fare interviste in strada per sapere quanti sappiano che cosa  significhi immacolata concezione. Penso che quasi tutti pensino che significhi la verginità di Maria madre di Gesù e che al massimo pensino che abbia generato il figlio senza trasmettergli il peccato originale. Ma non è così. Fu la madre Anna (santa) ad essere privata del peccato originale nel momento in cui ebbe un rapporto sessuale per generare la figlia Maria per non trasmetterle il peccato originale che a sua volta avrebbe trasmesso al figlio, concepito per togliere il peccato originale con il battesimo. E se Anna avesse generato un maschio? Era tutto preordinato? Poi Anna ricadde nel peccato originale quando generò altri figli. Ma esisteva allora la pratica del battesimo? E perché mai Gesù si fece battezzare già trentenne da Giovanni Battista? La credenza che Maria non morì perché fu assunta in cielo viva e dunque con il corpo è tratta solo dall'Apocalisse. Come mai questa figura del tutto scialba e marginale nei Vangeli ha assunto così grande importanza da oscurare persino il figlio nelle preghiere e negli asseriti miracoli con sue apparizioni? Forse perché le donne come madri hanno un cuore più tenero? Nessuno prega Gesù per avere un'assistenza e persino un miracolo. Bisogna passare prima attraverso la sua segretaria che è la madre con il compito di mistare le richieste di grazia.         

7 commenti:

Mauro b. ha detto...

A che giova sostituire una ben collaudata religione politeista (fregnacce decenti, accettabili), con una presunta dottrina monoteista derivata dell'ebraismo, quando piano piano si ricostituisce
un Olimpo come e peggio di prima? Padri, figli, spiriti santi, indi madri, padri putativi, santi di serie a, di gamma alta. Vi è forse differenza fra Diana oppure il santo protettore dei cacciatori?

La madre di Gesù che ci restituiscono i vangeli accettati è una figura opaca, spesso cazziata
dal figlio, inaspettatamente assunta in cielo ad onta delle scarse performances terrene. A parte il parto misterioso...(bisticcio cercato).

Nessun sacrificium intellectum, temo, ché di intelletto la maggioranza degli umani poco ne possiede.

Elisabetta ha detto...

Gent. prof. Melis, si potrebbe rispondere "punto per punto" alla serie delle Sue domande, restando comunque sul piano del confronto dialettico. Visto che gli argomenti di cui parliamo, inutile negarlo, trascendono la mente razionale, preferisco "spostare" il confronto su un altro piano: quello della dimensione interiore di chi ha realmente vissuto eventi straordinari relativi alla figura di Maria. Le propongo, se vorrà vederla integralmente, un'intervista a una delle veggenti delle non molto note apparizioni di Beuraing, in Belgio (1932-1933). Emerge da questa intervista la realtà dei fatti e del vissuto interiore di questa testimone, che ha vissuto, successivamente agli eventi, una vita normalissima. Con cordiali saluti. (Elisabetta Simoni) https://www.youtube.com/watch?v=0joka625Q9w

Pietro Melis ha detto...

Prima di tutto si deve dire il Genesi perché ci si riferisce al libro intitolato Genesi. Molti biblisti hanno affrontato il "problema" di quando sia sorto il peccato originale data l'evoluzione biologica dall'Australopithecus al Sapiens Sapiens in cui, sembra, sia confluito il Sapiens di Neanderthal, di cui (come detto in una trasmissione di Alberto Angela che con il padre Angelo scrisse un ponderoso volume sulla biologia evoluzionistica) che citato in un mio libro intitolato "Biologia e filosofia.Origine della vita ed evoluzione biologia. Casualità e necessità). E' un volume di circa 500 pagine che purtroppo rimane sepolto nel Quaderno n. 43 degli Annali della Facoltà di Scienze della formazione dell'Università di Cagliari (ora ricompresa nella Facoltà di Studi Umanistici), ma reperibile per farne fotocopia ANCHE nelle biblioteche Nazionale di Roma e Nazionale di Firenze a cui per legge deve essere inviata una copia di ogni libro stampato in Italia. Mi domando quanto spazio debbano avere queste 2 biblioteche se debbono avere copia anche di libri che certamente non meriterebbero di occupare spazio in queste 2 Biblioteche di rilevanza nazionale (come i libri di Flavio Volo che adesso cito qui solo perché Rai3 poco fa lo ha brevemente citato per il fatto ché è uscito il suo ennesimo romanzo aggiungendosi ai suoi complessivi e incredibili milioni di vendita). Il Sapiens Sapiens ha conservato i geni nella misura del 10%, di cui risulta privo il tipo negroide. A proposito: perché dover dire nero invece di negro come potevo leggere nel libro SCOLASTICO di geografia giunto al capitolo di geografia umana? Allora si dovrebbe dire tipo neroide? Ancor più ridicolo dover dire "uomo di colore". Secondo l'adattamento del peccato originale all'evoluzione biologica il peccato originale sarebbe sorto in una certa fase dell'evoluzione biologica in una ristretta comunità. Ma non si può sapere in che cosa sia consistito e in quale fase sarebbe apparso per poi trasmettersi a tutta l'umanità per coappartenenza alla stessa specie. Come si vede si tratta solo di fantasia. Ho dato notizia ANCHE nel mio ultimo libro (Scienza. filosofia e teologia. Che cos'è veramente il diritto naturale) di questo falso problema facendo il nome di molti biblisti. Falso problema in quanto un problema è tale quando prospetta una soluzione.

Elisabetta ha detto...

Gent. prof. Melis, certamente non si può sapere in cosa esattamente sia consistito il peccato originale. Personalmente, nel mio piccolo, per anni e anni ho condiviso le Sue stesse perplessità. Ora, penso che parte della "colpa" insita nella natura umana potrebbe essere stata l'accondiscendere deliberatamente (e successivamente, quindi, all'averne compreso l'idea) all'odio, al possesso, alla prevaricazione; cosa che gli animali, appunto, non fanno, in quanto cacciano e uccidono unicamente al fine della propria sopravvivenza. Difficile, comunque, stabilire in quale esatto momento ciò possa essere accaduto (il racconto del Genesi è simbolico)... La prevaricazione dà potere; e, in forza del potere conseguito, l'uomo si ritiene superiore a Dio, o perlomeno si ritiene come Dio.

Pietro Melis ha detto...

Poiché il sistema non mi permette di entrare nel commento per correggerlo o allungarlo, mentre posso modificare l'intero post, riporto qui una prima la parte del commento comprendente errori poi la stessa parte del commento corretta e allungata.
(come i libri di Flavio Volo che adesso cito qui solo perché Rai3 poco fa lo ha brevemente citato per il fatto ché è uscito il suo ennesimo romanzo aggiungendosi ai suoi complessivi e incredibili milioni di vendita). Il Sapiens Sapiens ha conservato i geni nella misura del 10%, di cui risulta privo il tipo negroide.

(come i libri di Fabio Volo che adesso cito qui solo perché Rai3 poco fa lo ha citato per il fatto che è uscito il suo ennesimo romanzo aumentando i suoi complessivi e incredibili milioni di vendita).Il Sapiens Sapiens, incrociandosi con il Sapiens di Neanderthal (che aveva un volume medio di 1400 centimetri cubici, mentre il cervello del Sapiens Sapiens ha mediamente un volume di 1200 centimetri cubici, ma puo capitare che scenda persino a 800 senza che ciò significhi che abbia capacità intellettuali inferiori, come nel caso di un noto autore nel campo letterario, che poi andrò a riprendere nel mio stesso libro) ha conservato nella misura del 10% i geni del Neanderthal, di cui è privo il tipo negroide. Ripeto che si tratta di una affermazione di Alberto Angela che mi è rimasta impressa data la sua stranezza.
Quanto a Elisabetta sono giuste le sue osservazioni che io ho sempre fatto basandomi sul diritto naturale considerando che l'uomo ha sovrapposto la cultura alla natura. Pertanto ho sempre cercato di cogliere le contraddizioni dei giuspositivisti che pongono a fondamento della legge lo Stato ma aggiungendo la moralità per arginare le leggi delo Stato non capendo che in tal caso tutto è permesso, "anche le leggi più pazze", come scrive Spinoza nel XVI capitolo del Trattato teologico-politico, appartendo al popolo il diritto di ribellarsi di fronte a queste leggi. I giuspositivisti come Hans Kelsen, Benedetto Croce e Norberto Bobbio non avevano armi contro il relativismo. Kelsen non poté giustificare il suo antinazismo, Benedetto Croce e Bobbio (Giusnaturalismo e giuspositivismo, 1965) il loro antifascismo. La morale non può vincere combattendo contro il diritto fondato sulla forza dello Stato perché vi sarà sempre "un conflitto mortale tra valori morali" (Max Weber). SEGUE

Pietro Melis ha detto...

Croce giunse a scrivere che non vi è differenza di principio tra lo Stato e una organizzazione a delinquere basandosi entrambi sul diritto della forza. Ciò che li distingue sono le diverse concezioni della morale, che "fa e rifà le leggi dello Stato". Come si capisce, in questo modo si cade nel pieno relativismo. Anche il nazismo e il fascismo avevano la loro morale, per esempio per quanto riguarda la superiorità della razza ariana (Hitler) o per quanto riguarda le leggi antiebraiche che accomunavano il nazismo e il fascismo. Solo con il diritto naturale si può uscire dal relativismo. In natura la superiorità della forza viene impiegata solo per ragioni di sopravvivenza. Bobbio,riprendendo un detto popolare, ha scritto che il fatto che il pesce grande mangia il pesce piccolo demolisce il diritto naturale. E' sconcertante che i tre famosi autori, citati come esempio, non abbiano capito che cadevano nel relativismo e non avevano armi per giustificare la loro preferenza per la democrazia contro la dittatura sulla base del loro giuspositivismo. Nel famoso libro I fratelli Karamazov di Dostoevskji il grande Inquisitore cerca di far capire che senza Dio tutto è permesso. Se al posto di Dio si pone il diritto naturale le cose non cambiano. Anzi, cambiano in meglio perché anche la concezione di Dio cambia a seconda della religione perché, per esempio, il Dio cristiano è del tutto differente da quello islamico.Il diritto naturale considerato come diritto all'autoconservazione demolisce ogni forma di giuspositivismo. Se una zanzara ha il diritto naturale di succhiarmi il sangue per riprodursi io ho il diritto naturale di ucciderla per difendermi.

Mauro b. ha detto...

La nostra religione d'accatto, di seconda mano, non si è evoluta di pari passo con il seppur lieve incremento del livello culturale, morale, speculativo medio occidentale. Per certi versi abbiamo metaforicamente ucciso iddio, non più in grado egli stare al livello, alla pari delle sue principali creature. Detto da agnostico, cercando di evitare un eccessivo coinvolgimento emotivo.

Ergo un uomo di media intelligenze e cultura, non accecato dalla fede, si trova in imbarazzo a disquisire di tali quisquilie, come imbarazzato sarebbe stato il compianto Ennio Flajano, insigne critico cinematografico fra le tante, alle prese con la recensione di un lungometraggio di Gianni e Pinotto.