giovedì 7 dicembre 2023

FANTOZZI VA IN PENSIONE BATTE IL DON CARLOS DI VERDI

Don Carlos (titolo originario) e non Don Carlo. Tranne l'aria "Dormirò sol nel manto mio regale" è una noia continua. Di Verdi apprezzo solo la Messa da requiem (anche se dal tono operistico), scritta in memoria di Alessandro Manzoni. Contemporaneamente vi era su canale34 il film Fantozzi va in pensione che avevo già visto almeno un paio di volte. Ho preferito Fantozzi. Forse dipende dal fatto che un patito di Wagner come me non riesce a sopportare Verdi, trovandolo persino banale rispetto a Wagner. Non posso fare a meno di ricordare il ritmo del papa zum pa zum pa zum dell'orchestra che accompagna l'aria "parmi veder le lacrime" dal Rigoletto. Quando ascolto il finale della Walkiria o la marcia funebre dal Crepuscolo degli dei o il preludio dal Parsifal mi vengono i brividi. Nessuna emozione per Verdi. Ma anche la sua Messa da requiem deve cedere di fronte al Requiem di Mozart sin dalle prime note, con cui si spegne un genio morto ad appena 35 anni. Un Requiem lasciato incompiuto nel finale e portato a termine da un suo allievo, Sussmayr, utilizzando però l'abbozzo di Mozart per il finale. Con l'opera K 626 si conclude la numerazione delle musiche di Mozart.         

P.S. Che c'entra il palco d'onore a Liliana Segre nominata senatrice a vita senza che abbia alcun merito visto che tale nomina deve essere attribuita a chi abbia illustrato l'Italia? Quali altissimi meriti? E' forse una altissima benemerenza l'avere avuto la fortuna di tornare viva da un lager nazista? Ma per favore! 


Il Presidente della Repubblica può nominare senatori a vita cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario. Il numero complessivo dei senatori in carica nominati dal Presidente della Repubblica non può in alcun caso essere superiore a cinque. 

2 commenti:

Mauro b. ha detto...

Il libretto di Francesco Maria Piave è una summa poetico-filosofica. Rigoletto è un capolavoro assoluto, irripetibile, la musica poi, le romanze.....

Verdi ha toccato il vertice con questa opera. Il declino comincia già con La Traviata. Concordo con lei professore, molta della produzione verdiana è inascoltabile, noiosa tediante eccetera.

Non sempre la musa ispiratrice vive in simbiosi con un artista. A volte passa una volta, magari due. Spesso non più.

Pietro Melis ha detto...

Strano il caso di Verdi che acquista migliore ispirazione nella penultima opera che è l'Otello