martedì 23 luglio 2024

IL FALSO DEL DIARIO DI ANNA FRANK

Ieri alle 17 su La7 vi era un servizio, non un documentario, su Anna Frank. Morì di tifo nel campo di Bergen Belsen nel mese di febbraio del 1945, dove un mese prima era morta la sorella maggiore Margot per lo stesso motivo. Ad Auschwitz era morta la madre di malattia, mentre il padre Otto fu trovato vivo dai sovietici. Come mai le sorelle Frank furono trasferite da Auschwitz a Bergen Belsen e non rimasero as Auschwitz? La famiglia Frank era arrivata ad Auschwitz nel mese di settembre dopo essere stata deportata dall'Olanda dove era rimasta nascosta e fu trovata per delazione da parte di un impiegato magazziniere della ditta del padre ma intestata ad altri, non ebrei. Questa risulta essere la versione più accreditata rispetto ad altre. La famiglia Frank rimase nascosta in una soffitta. Come mai non finirono tutti in una camera a gas e invece sopravvissero pur non essendo in condizoni di lavorare? Perché si è sempre detto che i deportati venivano divisi non appena arrivavano nel campo di concentramento. Coloro che erano in condizione di lavorare si salvavano, gli altri finivano in una camera a gas. E ciò vale anche per Liliana Segre che, trovandosi bambina di 13 anni ad Auschwitz, ha ottenuto la carica di senatrice pur non avendo illustrato l'Italia con delle benemerenze, come prescrive la Costituzione. Ma a parte tutto ciò, è stato dimostrato che il famoso diario non è stato scritto da Anna Frank, che lasciò soltanto degli appunti che non potevano costituire un intero Diario. Il padre Otto, trasferitosi negli USA, vide in quelle poche righe la possibilità di arricchirsi con l'aiuto di un commediografo che scrisse l'intero Diario basandosi sui racconti di Otto Frank per soddisfarne la sete di quattrini. Non per nulla era ebreo. Una verifica psicoanalitica del testo ha escluso che una ragazzina di 13-14 anni potesse avere la capacità di scrittura di uno adulto. A conferma di ciò vale quanto si legge in Wikipedia. "Il diario mostra la rapidissima maturazione morale e umana dell'autrice e contiene anche considerazioni di carattere storico e sociale sulla guerra, sulle vicende del popolo ebraico e sulla persecuzione antisemita, sul ruolo della donna nella società". Una ragazzina di 12-14 anni non sarebbe mai stata capace di considerazioni elevate con conoscenze storiche che potevano essere date da letture che la ragazzina non poteva aver fatto essendo priva di libri nella soffitta in cui era nascosta.      

1 commento:

Mauro b. ha detto...

La sventurata fanciulla strumentalizzata , se non lei la sua figura, dall'occhiuto genitore. Un classico, ahimè, roba già vista segnatamente nel mondo dello spettacolo....

Quel mascherone da carnevale di Viareggio della Segre ormai nuoce, a mio avviso, alla turpe causa sionista. Non capisco cosa aspettino a scaricarla...