mercoledì 11 agosto 2010

AL PROF. ENRICO BERTI

Mi ricordo di Lei quando venne a Cagliari invitato dal prof. Movia. Ho ascoltato un Suo intervento a TV2000. Ha detto che, nonostante vi sia un DNA assai comune tra lo scimpanzé e l'uomo (99,6 per quanto ricordo dalle mie letture di biologia evoluzionistica) la piccola differenza esclude che gli animali possano avere lo stesso diritto dell'uomo. QUESTA E'UNA BESTEMMIA SCIENTIFICA CHE VUOLE SALVARE AD OGNI COSTO IL SUO CATTOLICESIMO. Ma la sua è una battaglia perduta. Prima di tutto Lei ha ignorato o ignora la differenza tra geni strutturali e geni regolatori. Sono i geni regolatori (che sono di numero assai piccolo) che fanno la differenza tra lo scimpanzé e l'uomo. Lei non ha negato l'evoluzione biologica. E allora mi dovrebbe dire in quale fase dell'evoluzione dell'uomo questo avrebbbe assunto l'anima immortale. L'aveva già l'homo abilis (3 milioni di anni fa) o apparve solo con l'homo erectus (800 mila anni fa)? E in che cosa sarebbe consistito il peccato originale, senza il quale cade tutta la cristologia (Gesù che è il dio che si incarna per salvare l'uomo dal peccato originale)? E quando sarebbe apparsa la responsabilità morale? Sono tutte domande a cui la dottrina cristiana non può rispondere nonostante tutte le sue fantasie dopo avere mandato in soffitta Adamo ed Eva riconoscendo la verità dell'evoluzione biologica con un documento pontificio del 1996 poco conosciuto. Dunque non è tanto importante la percentuale dei geni che le altre specie viventi hanno in comune con l'uomo (si è scoperto che la banana ha un DNA che per il 50% è comune a quelo dell'uomo). L'importante è il riconoscmento della comune origine di tutte le forme di vita che fa franare tutti gli insensati tentativi di separare l'uomo dalla natura per alimentare ancora la mostruosità dell'antropocentrismo. Voi cattolici vedrete sempre le chiese svuotarsi sempre di più perché non potete più pretendere che la la Terra esista in funzione dell'uomo. E che cosa sapete contrapporre alla verità scientifica dell'evoluzione biologica? Un libro esecrando che è la Bibbia, di cui sono stato uno studioso esponendo in un mio libro di 800 pagine (Scontro tra culture e metacultura scientifica) i risultati a cui sono giunti i maggiori studiosi mondiali dell'Antico Testamento. Studiosi che probabilmente Lei non conosce. La Bibbia è la migliore dimostrazione che, se Dio fosse il dio cristiano, che dovrebbe essere in continuità con lo schifoso dio sanguinario ex pagano Jahweh (poi divenuto dio unico nell'epoca giudaica dal 539 a. C.), allora Dio non esiste. La Bibbia è la migliore dimostrazione della non esistenza del dio cristiano. Vi è soltanto un libro peggiore di quello della Bibbia (tenendo conto dell'Antico Testamento): il Corano. Se Lei ha fede nella Bibbia, se la tenga pure, ma non azzardi argomenti per difenderla cercando di demolire insensatamente argomenti scientifici giungendo ciecamente (o in malafede?) di nascondere tutte le difficoltà che sopra ho esposto.
Prof. Berti, Le ripeto: 1) IN QUALE FASE DELL'EVOLUZIONE L'UOMO AVREBBE ASSUNTO L'ANIMA IMMORTALE? Avvenne forse secondo la spiegazione di Leibmiz, che scrisse che Dio infuse l'anima immortale per "folgorazione" in una certa fase dell'evoluzione? Nonostante la grandezza di scientifica di Leibniz nella matematica e nella fisica, si rende conto che si tratta solo di fantasia?

2) IN CHE COSA SAREBBE CONSISTITO IL PECCATO ORIGINALE UNA VOLTA RICONOSCIUTA DALLA CHIESA LA FAVOLA DI ADAMO ED EVA?

Se non risponde almeno a queste due domande Lei non deve permettersi di dire altre stronzate (Harry G. Frankfurt, Stronzate, Rizzoli 2005).

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