giovedì 15 dicembre 2011

IL FILOSOFO EMANUELE SEVERINO PUO' PORTARE ALLA PAZZIA O RAFFORZARLA IN UN DISONESTO CHE SI CHIAMA ROBERTO FIASCHI

Vi è un tale che, commentando Severino, del cui "pensiero" si è innamorato a tal punto da non capire più nulla, per vendicarsi di me, che nel post del 17 agosto ho illustrato le stronzate di Severino, ha lasciato tre righe di commento nel sito del distributore IBS dove appare il mio libro Scontro tra culture e metacultura scientifica, per squalificare il mio libro (che non ha affatto letto, per cui è anche un disonesto). E questo dopo avere lasciato nello stesso giorno dei commenti al post del 17 agosto perché questo non gli bastava. Questo pazzo disonesto si chiama Roberto Fiaschi (fiaschi_roberto@libero.it) uno pseudo artista che imbratta della carta con disegni quali possono essere visti nel sito galassiaarte.it. Ha inoltre un sito dedicato al vino. (illustrazionifiaschi.it) Si può dire che il suo cognome è un tutto un programma. Se leggete i commenti che sotto lo pseudonimo di APEIRON1 ha lasciato alla base del primo filmato vi è la conferma che nelle menti deboli come quella del Fiaschi Severino può portare alla sua stessa paranoia, nemmeno curabile in una clinica psichiatrica a causa di danni irreversibili. Riassumo la manifestazione di paranoia di Severino. L'essere è eterno (come diceva Parmenide). E sin qui va bene. Ma poiché, aggiunge Severino, l'essere contiene degli enti, anche questi, facendo parte dell'essere, sono eterni, e la nascita e la morte sono soltanto apparenze. La nascita è un provenire dall'invisibile e la morte è un tornare nell'invisibile. E questa è chiara pazzia. Tutto è già predeterminato e anche l'evoluzione è apparente perché non esiste casualità. Il divenire non esiste. E questa è pazzia ancora più grave. In occasione della morte della moglie Severino ha detto che non è morta. Si è sottratta alla visibilità. E quando anche lui si sottrarrà alla visibilità la incontrerà nell'invisibile. Se questo significasse soltanto credere nell'immortalità dell'anima non avrebbe detto alcunché di nuovo. Ma non è così. Severino crede che lui e la moglie siano sempre esistiti dall'eternità. Né sembra che questo significhi per lui sostenere la reincarnazione. Non ha precisato se dall'eternità fosse già stabilito che divenissero marito e moglie visto che non esiste la casualità. Filosofia da manicomio. Come confermato dal fatto che Severino ha fatto proseliti come l'autodidatta Fiaschi, che non sopporta critiche nei riguardi di Severino, da lui definito gigante del pensiero. Ma la colpa non è di un oscuro poveraccio come il Fiaschi. La colpa è di chi ha dato spazio a Severino su quotidiani come il Corriere dela sera con articoli incomprensibili e da mentecatto.

I Presocratici raccontati da Emanuele Severino - 1/7 - YouTube

www.youtube.com/watch?v=Kf4Ru2FmiHM25 Apr 2010 - 10 min - Uploaded by egoticness
Estratto dalla serie di dvd intitolata : "Il caffè filosofico",allegata al quotidiano "La Repubblica". Tag ...

ECCO ALCUNI CAPOLAVORI DEL FIASCHI, licenza scuola media inferiore, ex fattorino, ex magazziniere, si dichiara autodidatta. Direi che lo è anche nella lingua italiana. Si dice che il mondo è bello perché vario. In certi casi se fosse meno vario ci sarebbero meno imbecilli.








La morte di Marat”, J.L.David
( 16,5 x 12cm ; china su cartoncino)


Il grido”, E.Munch ( 16,5 x 12cm ; china su cartoncino )

San Giorgio e il drago”, Raffaello
( 24 x 16,5cm ; china su cartoncino )












9 commenti:

Mezzanotte ha detto...

Che cazzo ti urli.

Anonimo ha detto...

Ma caro professore , non ha altro modo di criticare qualcuno che dargli del mentecatto? Una posizione può essere anche non condivisibile ma non per questo si deduce che non debba essere rispettabile..

Pietro Melis ha detto...

Se tutto ciò che si scrive fosse rispettabile non vi sarebbe differenza tra filosofia seria (ancorata al sapere scientifico) e filosofia ridicola come quella di Severino che giunge a negare l'evoluzione biologica considerandola solo apparente e andando contro scienziati del livello di Jacques Monod e di François Jacob. Bisognava che qualcuno una buona volta avesse il coraggio di dire quanto si merita Severino con le sue escrescenze ultraparmenidee dettate dalla sua paranoia degli enti eterni.

atom ha detto...

leggendo il suo blog trovo solo una caterva di insulti, nessuna idea concreta.mi scusi ma lei chi è per insultari pensatori magari anche criticati ma rispettati ovunque? da severino non ho mai sentito un insulto solo ideee, magari non condivisibili ma ben argomentaTE.DA LEI INSULTI DA BETTOLA DEL PORTO.ALLA FACCIA DEL PROFESSORE.....

Anonimo ha detto...

Assolutamente d'accordo. In gioventù anche io ho rischiato di rasentare la follia per colpa sua. Il punto è che l'idea di "totalità" - che è in effetti intrinseca alla filosofia fin dalla sua origine - è potentissima, e per questo anche pericolosissima. In fin dei conti, è un tratto che ha in comune con la religione, che pure anela a fornire un "senso complessivo" del mondo. E, allo stesso modo, sono state (tremendamente) potenti le concezioni della vita comune che usavano implicitamente la nozione di totalità, di "nuovo ordine mondiale completo", e che per questo sono state chiamate "totalitarie": nazismo in primis, comunismo, etc. Il punto è che tu hai uno schema a cui riconduci tutto, e qualsiasi evento o fatto particolare in contraddizione con il tuo tutto, deve essere in qualche modo riassorbito entro il tuo schema. Se proprio non ci riesci, devi eliminarlo. Ora, in effetti la scienza, per come è oggi comunemente concepita, ha un problema molto banale: è frammentata. Anche se nessuno, in fin dei conti, si sente di rinunciare alle conoscenze scientifiche (quelle che peraltro presiedono al mondo tecnologico in cui viviamo: dalla telefonia, agli aerei, alle astronavi, alle automobili, ai computer), la separatezza delle teorie (che in una qualche misura comunque comunicano: basti pensare alle relazioni tra fisica, chimica, biologia) lascia insoddisfatti, c'è la sensazione che "rimanga qualcosa fuori". E questa situazione è destinata a continuare finchè non si ricompatterà la frattura tra scienze in senso stretto e "discipline umanistiche". Ora, se è compito della filosofia reintrodurre la nozione di "totalità razionale", c'è modo e modo di farlo: ad esempio, Ludovico Geymonat, nell'ultimo capitolo della monumentale "Storia del pensiero filosofico e scientifico", si augura il recupero di una prospettiva "unitaria" entro cui le singole teorie scientifiche trovino una collocazione organica. Questo è un modo molto sensato di porre la questione. Invece, Severino usa nozioni astrattissime per dimostrare, secondo lui, fatti assolutamente controintuitivi. Peraltro, usa la logica in modo assolutamente disinvolto in questioni delicatissime: in poche parole, dire che all' "Essere" spetti analiticamente (cioè necessariamente) l'esistenza, non ha senso finchè non si appura che con "Essere" si sta effettivamente intendendo qualcosa di sensato. In realtà, "Essere" non è nient'altro che sinonimo di "mondo" o "universo", cioè di totalità. Ma se io lo chiamo "Essere", comincio a pensare che non possa non essere se non come è - come fa appunto Severino. Insomma, dipende dalle parole che uso, non da come è fatto il mondo (che, se dio vuole, è in continua evoluzione). Inoltre Severino, e in questo consiste la sua attrattiva, con la sua teoria sbilenca risolve, a modo suo, un problemuccio non proprio da nulla: e cioè la morte, che può risultare difficile da accettare. Insomma, se io fornisco una teoria della totalità in cui il problema della morte è superato, è facile che una schiera di persone si innamori (fino alla follia) di quello che sto dicendo, anche se è completamente sbilenco e controintuitivo.

Pietro Melis ha detto...

Caro anonimo, la ringrazio del suo lungo e articolato commento. Mi farebbe piacere sapere chi lei sia. Mi scriva privatamente e le sarò grato. Un'altra cosa. come mai ha scoperto così in ritardo il mio articolo su Severino? Come vi è arrivato? Alcuni mi consigliano di mettermi su Fecebook, ma ho paura di dover inseguire poi troppa gente. E il mondo troppo vario non fa per me. Io esprimo il mio pensiero e ciò mi basta. Anche senza commenti. Le lascio il mio principale indirizzo (gli altri sono sotto nickename): profpietromelis@gmail.com. Sono stato criticato perché è stato aggiunto prof. Non è colpa mia. Sono un semianalfabeta in fatto di computer. Il mio blog è stato impostato nel 2009 da un tecnico. Ed essendoci troppe omonimie sia nel cognome che nel nome, il tecnico è riuscito a far passare il mio nome e cognome solo aggiungendo prof. La saluto.

Esaki ha detto...

Adesso il Sor Fiaschi si mette a sbocconcellare pure le virgole dei commentatori anonimi su blog altrui...se non è paranoia questa, ci siamo quasi.
http://emanueleseverinorisposteaisuoicritici.blogspot.it/2013/07/2-anonimo-severino-fa-rasentare-la.html

Anonimo ha detto...

Credo che lei sia molto ignorante.
Innanzitutto le parlo da illustratore:
i disegni postati da lei, per denigrare questo signor Fiaschi sono molto interessanti, e se sono dei tratti a china sono molto ben fatti.
Quindi qui fa la prima figura da incompetente.
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In secondo luogo, ritenere che la filosofia seria debba essere quella ancorata al sapere scientifico, dimostra come nn abbia capito nulla dell'evoluzione del pensiero, e di come la Scienza sia figlia della Filosofia, ma abbia ammesso il proprio carattere ipotetico, senza alcuna vera pretesa di trovare la verità, se non quella di asserirla in quanto atto di fede, né più né meno di come fa un credente di una qualsiasi religione.
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Guardi, è difficile imparare a pensare. Ed è difficile pensare da filosofo. Bisogna avere molta umiltà.
Il post che ha scritto denota la sua nullità.
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Il fatto poi che ci tenga tanto a mettere "prof." davanti al suo nome, come se questo dovesse conferire autorevolezza alle sue affermazioni, lo rende ancora più piccolo, ancora più insignificante.
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Legga professore.
Legga qualche libro...in più.

p.s. uh! VEdo che modera i commenti. Allora questo non lo approverà. Le brucia troppo. Ahah.

Pietro Melis ha detto...

Poveraccio e miserabile costui che scrive anonimamente per difendere se stesso, cioè quel Fiaschi disonesto che si è permesso di tranciare un giudizio su IBS riguardo al mio libro "Scontro tra culture e metacultura scientifica etc.") senza averlo mai avuto tra le mani. Veramente un miserabile. Ma questa è l'ultima volta che avrà spazio questo invasato di Severino. Ignorante (è il bue che dice cornuto all'asino) e imbrattatele con inchiostro di china. CHe si beva dei fiaschi (si nomina sunt consequentia rerum).