giovedì 26 aprile 2012

MA CHI E' QUESTO BERSANI CHE PRETENDE DI CENSURARE GRILLO PERCHE' AVREBBE INSULTATO NAPOLITANO DICENDO CHE E' UNA SALMA? NAPOLITANO NON E' UNA SALMA. E' PEGGIO DI UNA SALMA PERCHE' E' ANCORA VIVO

Si dice che Grillo vuole sfasciare tutto. E fa bene. Qui ci vuole una sfascia carrozze per tutti i partiti. Solo sfasciandoli si può ricostruire qualcosa di nuovo e di buono sulle macerie dei partiti, che credono di rifarsi la faccia cambiando nome. Sono dei ridicoli disonesti. LADRONI DI STATO. Non vi è più alcunché da salvare di questi partiti. Grillo farebbe meglio a fondare il partito dei non votanti per ridurre con una legge di iniziativa popolare il numero degli eletti in proporzione al numero dei non votanti. Ci sarebbe una corsa al non voto per il gusto di togliere da sotto il culo la poltrona a questi professionisti a vita della politica, gente senza mestiere che si troverebbe disoccupata fuori della politca. Non dovrebbero esistere pensioni per gli ex parlamentari perché il mandato non è una professione ma dovrebbe essere un servizio a tempo determinato. E invece si prendono una lauta pensione anche per soli 5 anni di legislatura, mentre un comune cittadino  deve lavorare una vita intera per avere una magra pensione. LADRONI DI STATO. Dica anche questo Grillo.    

 

FINANZIAMENTI AI PARTITI

Bersani: «Grillo non si permetta di lanciare insulti contro Napolitano»

Polemiche a sinistra dopo che il leader del Movimento Cinque Stelle ha definito il capo dello Stato «una salma»


Beppe Grillo durante un comizio (Ansa)Beppe Grillo durante un comizio (Ansa)
MILANO - Non si fermano le polemiche dopo le parole rivolte da Beppe Grillo, in occasione del 25 aprile, al presidente della Repubblica definito «una salma». «Ieri Napolitano ha detto cose puntuali e serissime. Grillo ha risposto con insulti, non si permetta». Lo ha detto Pier Luigi Bersani a Como dove è intervenuto per sostenere il candidato sindaco del centrosinistra Mario Lucini. «Grillo non si arrischi a dire cosa direbbero se tornassero i partigiani - ha tuonato ancora il leader del Pd. LE PAROLE SUL CAPO DELLO STATO - Al leader del Movimento Cinque stelle non è infatti piaciuta la difesa che Giorgio Napolitano ha fatto dei partiti italiani. «Oggi, 25 aprile 2012, il corteo delle salme ha onorato la Resistenza. L'immagine cadente di Fini, Monti, Napolitano e Schifani rappresenta l'Italia. I vecchi occhi dei partigiani guarderebbero smarriti un deserto. Forse si metterebbero a piangere. Forse riprenderebbero in mano la mitraglia», ha scritto Grillo sul suo blog replicando anche all'editoriale di Giovanni Sartori pubblicato sul Corriere della Sera, dedicato al movimento del comico genovese. Poi nella serata di giovedì ha ribadito il suo pensiero: «Adesso ci si mette anche questo presidente dei partiti, ma qui è in gioco la Costituzione: noi non siamo l'antipolitica, abbiamo già 130 consiglieri eletti, lui deve stare superpartes».
«INSULTI DA RIGETTARE» - Oltre a Bersani anche altri esponenti di centro-sinistra si sono affrettati a condannare Grillo. «Le parole di Beppe insultanti nei confronti del Capo dello Stato sono da rigettare per intero. Bene ha fatto invece Napolitano a mettere in guardia rispetto al doppio pericolo del populismo distruttivo e della politica che non si autoriforma», ha spiegato il vicesegretario del Pd Enrico Letta in una nota. Poi Massimo Cacciari, che si è espresso sui risultati dei sondaggi. «Grillo cosa potrà prendere alle elezioni? - si è chiesto il filosofo a margine di un convegno a Padova - prenderà il 6-7 o l'8% e cosa vuol dire? Certamente non farà parte di alcuna coalizione di governo. Il problema è chi vince per governare, il problema è chi governa se ha delle idee, non Grillo. Chi se ne frega di Grillo...» Poi il filosofo è tornato sulle parole del presidente della Repubblica: «Quello che Napolitano ha in mente nel suo appello non vuol dire non votate Grillo. L'appello di Napolitano è rivolto ai partiti e avverte: siete al termine, se non vi svegliate fuori, collassate voi, non perchè c'è Grillo».
SFASCIA TUTTO - Ma soprattutto la polemica è divampata tra Beppe Grillo e Di Pietro per le dichiarazioni del leader dell'Idv rilasciate a il Fatto Quotidiano: «Tra me e Grillo c'è una sola differenza: io critico ma voglio costruire un'alternativa, lanciare un modello riformista e legalitario. Lui invece mira a sfasciare tutto e basta». Esternazioni cui il leader del Movimento Cinque Stelle ha risposto: «Le parole di Tonino mi lasciano sbigottito. Spero che sia stato un lapsus. Da lui, proprio da lui, non me le aspettavo». Poi, in serata, Di Pietro aggiusta il tiro: «La differenza tra Idv e il movimento di Grillo sta nel fatto che noi facciamo delle proposte», ha aggiunto. Tuttavia, Di Pietro, riferendosi a Beppe Grillo, ha detto: «io lo rispetto».

1 commento:

Anonimo ha detto...

http://www.ilcittadinox.com/blog/napolitano-non-e-nostro-presidente.html