sabato 16 marzo 2013

IL PAPA, IL BUON VINO E IL DIAVOLO

Papa Francesco ha detto che la vecchiaia è come il buon vino. Più invecchia e migliore diventa. Sì, purché nessuno lo beva. Altrimenti sarebbe la sua fine. La vecchiaia, invece, viene sempre bevuta...dalla morte. Paragone dunque sbagliato. 
E poi in un solo giorno ha nominato il diavolo. Ha detto che chi non ama Cristo ama il diavolo. Che significa amare Cristo? Se significa credere in tutto ciò che si racconta nei Vangeli (compresi i miracoli, a cominciare dalla sua resurrezione) allora la frase non ha senso. Si incomincia con la demonizzazione dei non credenti? 
A parte ciò rimane la questione già da me precedentemente trattata. Se il diavolo rappresenta il male perché Dio onnipotente vuole che esista il diavolo, cioè il male? Perché vuole che esista un'entità malefica che si oppone a lui per tentare gli uomini? Ho già scritto che non si esce dal dilemma teologico seguente: se Dio è onnipotente allora è malefico perché vuole il male attraverso il diavolo. Se non è malefico allora non è onnipotente. E se non è onnipotente allora non può esistere. 
Appena eletto il nuovo papa ha recitato il Padre Nostro (attribuito allo stesso Gesù). Preghiera contraddittoria. A parte il fatto che non capisco perché Dio debba essere pregato per fare cose buone o giuste, nel Padre Nostro si dice: Non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male.   
Ma come? Dio ha bisogno di essere pregato perché non sia lui stesso a mettere l'uomo in  tentazione? Dunque Dio si diverte a mettere in tentazione l'uomo? Ciò mi ricorda il racconto di Giobbe, in cui Jahweh accetta una scommessa con il demonio e la vince perché Giobbe, nonostante tutte le disgrazie che subisce, non si ribella a Dio. Si limita a domandargli perché egli, pur uomo ritenuto giusto, sia oggetto dell'odio divino. Il Padre Nostro dice dunque, sostanzialmente: Dio non divertirti a farci vittime del male. Ma si può credere in un Dio simile? 
Papa Francesco dovrebbe dare spiegazioni su tutto ciò 

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