venerdì 8 marzo 2013

REFERENDUM PROPOSITIVO SENZA QUORUM: IL PUNTO PIU' IMPORTANTE DEL PROGRAMMA DI GRILLO. COSTITUZIONE DA RIFORMARE

Vi è un disonesto che non fa più ridere e che risponde al nome di Roberto Benigni. Costui ebbe il coraggio di fare una lezione (dice lui) sulla Costituzione italiana dicendo che era la più bella del mondo. Essendo ormai da parecchio tempo esaurito come attore comico si è scoperto come lettore e commentatore della Divina Commedia di Dante. Dire che sia uno studioso di Dante significa fare un grave torto a quelli che sono stati i veri grandi studiosi di Dante. E significa fare un grave torto anche a tutti gli oscuri e rigorosi insegnanti di italiano nelle scuole superiori dove si studia (in parte) la Divina Commedia. Molti di questi insegnanti si sono preparati su commenti dei grandi studiosi, e gli stessi testi scolastici hanno a pie' pagina i commenti delle varie terzine. Ma nessuno studioso e insegnante ha mai preso la retribuzione di questo individuo da palcoscenico che si dice abbia preso per ogni sua esibizione 500.000 euro dalla mamma RAI. E stronzi quelli che pagano il canone fatto passare disonestamente come tassa di possesso del televisore, equiparandolo all'auto (anche questa tassa, peraltro, da ritenersi non costituzionale). Quasi che uno debba pagare anche alla Rai  per vedere gli altri canali. Quelli (non io) che sono abbonati a SKY in questo modo debbono pagare due abbonamenti. La Rai allora dovrebbe imitare SKY permettendo la visione dei suoi canali solo a quelli che pagano il canone. 
A picco la prima serata di Rai 2

Benigni come Amato
Share al 4% per il suo Dante
da mezzo milione a puntata

L'audience delle sue letture della Divina Commedia si è dimezzato in sole tre puntata. E ne restano ancora nove

Il programma di spettacoli registrati dal comico toscano nelle piazze d'Italia è costato alla tv di Stato la bellezza di 6 milioni di euro
G
Ma torniamo alla Costituzione italiana. Essa è una Costituzione antidemocratica e liberticida. Prima di tutto i costituenti avrebbero dovuto sottopporre a referendum  la Costituzione, e invece se la sono approvata fra loro esautorando il popolo. In secondo luogo hanno impedito con l'art. 138 una riforma della Costituzione che non passasse attraverso i magnaccia dei partiti. Infatti ogni mutamento deve essere approvato dai 2/3 del parlamento o dalla maggioranza assoluta del parlamento con successivo referendum. Questo significa che ogni proposta di riforma della Costituzione deve sempre passare attraverso queste due Camere grige e sorde. Infatti nessun disegno di legge di iniziativa popolare (art. 71 Costituzione) è stato mai esaminato dal parlamento. E la chiamano democrazia rappresentativa. Rappresentativa di che? Degli interessi luridi dei partiti i cui eletti, una volta eletti, hanno carta bianca e possono persino tradire l'elettore passando ad altro partito. Questa storia deve finire. Ecco un altro punto su cui Grillo ha ragione chiedendo la modifica dell'art. 67. Ma la rivoluzione maggiore consiste nell'introdurre il referendum propositivo senza quorum, con cui si scavalca il parlamento e il popolo si riappropria del suo potere senza delegarlo ai partiti. E in questo caso vale la volontà della maggioranza di quelli che sono andati a votare. Peggio per coloro che non sono andati a votare. In questo caso si può dire che gli assenti hanno torto.
L'Italia è piena di sperequazioni in fatto di retribuzioni. Si può dire tutto il male che si vuole della Svizzera e delle sue banche ma non si potrà negare che sia uno Stato veramente democratico. E' accaduto nei giorni scorsi che con un referendum PROPOSITIVO senza quorum sia stata approvata una legge che pone un tetto di stipendio ai dirigenti di azienda, anche privata. Capite che forza ha il referendum propositivo richiesto in Italia da Grillo? Potremmo prendere a calci in culo tanti magnaccia di dirigenti con stipendi milionari (in euro) e liquidazioni spaventose con cumulo di retribuzioni e di pensioni in un Paese dove milioni di cittadini fanno fatica a sopravvivere con stipendi e pensioni da fame. Grillo ha proposto un tetto di 5000 euro. Va benissimo. Con 5000 euro uno può condurre una vita decorosa. Non ha bisogno di avere di più. Ma questo non sarà possibile con un governo dei vecchi partiti.   
In Svizzera uno sconosciuto chiamato Thomas Minder ha proposto il referendum propositivo per tagliare gli stipendi ai manager. I partiti in parlamento erano contrari. Ma il popolo ha risposto al contrario votando sì. 
Questo deve poter avvenire anche in Italia. Che chi ha votato Grillo non abbia fretta sperando che 5 stelle possa porre rimedio  accettando una alleanza precostituita con i partiti. I pennivendoli di regime (sia della falsa destra che della falsa sinistra) hanno prefigurato nella loro idiozia una perdita di consensi di 5 stelle se i suoi parlamentari non avranno un atteggiamento "costruttivo" alleandosi con Bersani sulla base del programma di quest'ultimo. Questi disonesti, pagati con i contributi statali all'editoria, che Grillo vuole abolire, fanno finta di non capire che qualsiasi alleanza precostituita in parlamento con voto di fiducia ad un governo sarebbe la morte del movimento di Grillo perché i suoi parlamentari verrebbero contagiati dalle malattie contagiose di cui sono portatori tutti i partiti. L'unica soluzione che si prospetta è un governo di minoranza che può campare come può ponendosi alla prova su determinati disegni di legge senza pretendere una fiducia nella sua presentazione alle Camere. Il governo potrà solo richiedere volta per volta l'approvazione dei disegni di legge di iniziativa governativa. E le Camere avranno il compito di approvare o bocciare i disegni di legge di iniziativa governativa o parlamentare. Prima di tutto bisogna tornare al sistema proporzionale puro con sbarramento da decidere (minimo 4%), impedendo la coalizione di partiti. Ognuno deve presentarsi da solo. Basta con le ammucchiate di liste e listine. Se questo parlamento non durerà molto il numero di quelli che hanno votato Grillo dovrà aumentare di molto perché sia realizzabile il cambiamento della Costituzione per introdurre il referendum propositivo, perché da questo parlamento ancora dominato per il 60% dai partiti non si può sperare che venga introdotta una simile riforma costituzionale.       

  1. Thomas Minder - Notizie in Liquida

    www.liquida.it/thomas-minder/
    4 giorni fa – un referendum lanciato dal deputato indipendente Thomas Minder, che ha riscosso grande successo tra i cantoni (il 68% degli svizzeri ha ...
  2. La vittoria (referendaria) di Thomas Minder, il Grillo svizzero ...

    www.formiche.net/.../la-vittoria-referendaria-di-thomas-minder-il-gri...
    4 giorni fa – Thomas Minder era un completo sconosciuto 10 anni fa. Secondo il sito Swissinfo, il successo della sua iniziativa contro gli stipendi eccessivi ...
  3. thomas minder | qualcosadisinistra

    blog.radiopopolare.it/qualcosadisinistra/tag/thomas-minder/
    5 giorni fa – thomas minder Oggi il 100% dei cantoni svizzeri e il 68% dei votanti hanno detto sì alla iniziativa popolare di modifica della costituzione ...

1 commento:

Sergio ha detto...

In Svizzera distinguiamo tra referendum (per l'abrogazione o approvazione di una legge) e iniziativa popolare. Sono necessarie 50'000 firme per lanciare un referendum (= Volksbefragung) e 100'000 per l'iniziativa popolare (= Volksbegehren). Quello che Grillo vorrebbe introdurre, e Lei auspica, è il referundum propositivo senza quorum che corrisponde appunto all'iniziativa popolare svizzera. Una piccola precisazione linguistica.

Iniziativa popolare Minder. Ho l'impressione che ci siano dei malintesi. In italiano l'iniziativa si chiamava "iniziativa popolare contro le retribuzioni abusive", in tedesco con termine popolare Initiative gegen di Abzockerei (abzocken = spennare). Minder, come ha chiarito lui stesso, non intende(va) minimamente porre un tetto agli stipendi, ma solo rafforzare l'azionariato che in pratica finora aveva ben poco da dire benché ne avesse il diritto (gli azionisti sono i proprietari di un'impresa). Grazie al successo dell'iniziativa gli azionisti potranno farsi valere meglio non delegando ogni decisione al consiglio di amministrazione. E avranno così qualcosa da dire su stipendi e buonuscite (l'assurda buonuscita di 72 mln di franchi al presidente uscente Vasella, appresa pochi giorni prima del voto, è stata la classica goccia che fa traboccare il vaso). L'indignazione generale, non solo degli azionisti della Novartis, ha costretto Vasella a rinunciare a questo paracadute d'oro.
Ma, ripeto, non si è trattato di porre un tetto agli stipendi, come ha spiegato Minder, che non è un socialista. Tanto è vero che il presidente socialista Levrat si è perfino fatto beffe di Minder dicendo che la sua iniziativa era solo un inizio. E già presumibilmente a settembre il popolo svizzero sarà chiamato a votare sull'iniziativa dei giovani socialisti «1 : 12» (lo stipendio più alto in un'impresa deve essere al massimo 12 volte superiore allo stipendio minimo). Questa iniziativa pone in effetti un tetto agli stipendi e interferisce pesantemente nella vita di un'azienda privata. Vedremo come voteranno gli Svizzeri. Tutto l'establishment (da Economiesuisse, la Confindustria svizzera, al governo, ai partiti - con l'eccezione di Verdi e socialisti) è nettamente contraria all'iniziativa che sarebbe in effetti una novità assoluta in una economia di mercato, che va molto al di là dell'iniziativa Minder (che credo sia anche lui contrario).
L'esito è incerto, ma penso che prevarranno alla fine i no.
In conclusione: l'iniziativa Minder è stata sopravvalutata all'estero o mal compresa: nessun tetto agli stipendi, più voce in capitolo agli azionisti (fra parentesi: gli azionisti non sono anche loro degli "Abzocker" ? Vogliono lauti interessi senza far niente, prestano solo i loro soldi per farli "fruttare").