lunedì 7 luglio 2014

IL PAPA: SEMPRE IN MEZZO AI COGLIONI ANCHE PER DIRE FALSITA'. E INTANTO SI GUADAGNA UNA MAGGIORE ESENZIONE FISCALE

Abbiamo sentito dire sino alla noia che gli immigrati servono perché fanno lavori che gli italiani non vogliono fare. Questo è un ritornello nauseante che confonde l'effetto con la causa. Il papa ha detto che "i migranti si assumono il peso di lavori che i privilegiati (sic!) non vogliono fare". Dunque i disoccupati sarebbero dei privilegiati. Ma non ha detto perché non vogliono farli. Perché subiscono la concorrenza di coloro che venuti qui allo sbando, quando non diventano spacciatori di droga e manovalanza della criminalità, si adattano ad essere sfruttati con un lavoro in nero. Che significa non pagare le tasse e i contributi per i lavoratori ai fini della pensione. E' evidente. Ma non lo si vuole ammettere. Poiché abbiamo un non governo tutto questo è permesso e persino giustificato con l'argomento che altrimenti l'impresa chiuderebbe o il datore di lavoro non assumerebbe. Facciamo l'esempio della raccolta stagionale dei pomodori. Questi marcirebbero perché il proprietario del terreno non  avrebbe convenienza a raccoglierli per venderli sotto costo. Oppure dovrebbero costare di più se non fossero raccolti da gente sottopagata e senza contributi. Ma è giusta questa alternativa? Io dico che è meglio pagare i pomodori ad un maggior costo perché le conseguenze sarebbero migliori COMPLESSIVAMENTE per tutti. Infatti un lavoro regolarmente retribuito farebbe diminuire la disoccupazione e perciò farebbe aumentare COMPLESSIVAMENTE il reddito nazionale. Il maggiore reddito nazionale aumenterebbe ORIZZONTALMENTE la massa dell'imposizione fiscale senza che per questo si debbano aumentare le tasse. Più aumenta l'occupazione e più aumentano le entrate dello Stato. ERGO: più aumenta l'immigrazione con lavoro nero e maggiore è la disoccupazione con conseguente maggiore tassazione del lavoro. Questo non vuole entrare in testa ai superficiali o agli ignoranti sragionanti. Bisognerebbe fare loro un clistere per farlo entrare loro da un altro posto. E tra questi vi è il papa, che dovrebbe smetterla di  fare politica. Si occupi dell'anima e di come salvarla. Il mio regno non è di questo mondo, disse Gesù. E allora questo papa si occupi dell'altro regno, di quello che sta nei cieli. L'economia non può essere fondata sulla carità. Ha le sue leggi. Perciò il papa non si occupi di economia, essendo un ignorante ANCHE in questo. 
Ma è possibile che l'Italia, oltre a dover subire la disgrazia dell'Unione Europea e dell'euro, debba subire anche la disgrazia di questo papa? Benedetto XVI, persona colta, non stava a rompere i coglioni ogni giorno dicendo le fesserie quotidiane del suo successore. Poteva rimanersene in Argentina invece di venire qui a fare per di più da richiamo per nuove invasioni dall'Africa. E' evidente che lo Spirito Santo non esiste perché non ha illuminato il conclave. Oppure era distratto durante le votazioni.   
E il "povero" papa ottiene per il Vatic-ano (che ha la maggiore proprietà immobiliare in Italia) una maggiore esenzione fiscale  grazie al "rottam-attore" (mio neologismo) Renzi. Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei. Abbiamo due disgrazie: il papa e Renzi.     

Il non-senso della vita 2.0 di Piergiorgio Odifreddi

Renzi, dimmi con chi vai…

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