martedì 22 luglio 2014

PADRE NOSTRO CHE SEI CIELI...RESTACI

Mi sono sempre domandato a che serva la preghiera a Dio. Anche recentemente il papa, in occasione della guerra in Palestina, ha cercato una soluzione dicendo: pregate. Ma che cavolata è questa? Dio ha bisogno di essere pregato per indurre le parti in conflittto a rinunciare a farsi guerra? Come se non sapesse quello che deve fare. Un Dio così antropomorfico da essere ridicolo. E poi quale sarebbe il Dio da pregare? E' sottinteso che sia il Dio cristiano. Dunque non esiste altro Dio fuori di quello cristiano. Peccato che gli islamici dicano che il vero Dio è Allah e Maometto, non Gesù, è il suo ultimo profeta. E Allah vuole la guerra contro gli infedeli, non la pace. Trascurando che anche il papato (ma in trasgressione dei Vangeli) volle le guerre nei secoli scorsi. L'unica soluzione tra religioni opposte consisterebbe nel dire ai credenti, riformando la preghiera del Padre nostro (inventata da Gesù): Dio, resta nei cieli. Infatti, se i credenti non lo facessero scendere sulla Terra non ci sarebbero ancora le guerre di religione. Notare la fondamentale contraddizione della preghera "Padre nostro". Essa dice: "Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, E NON CI INDURRE IN TENTAZIONE MA LIBERACI DAL MALE". A parte il fatto che se tutti, per guadagnarsi dei meriti di fronte a Dio,  rimettessero i loro crediti ai loro debitori nessuno farebbe più crediti agli altri (sia i privati singolarmente che le banche), la frase più assurda è "non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male". Questa frase, sin da quando studiavo ai salesiani (quattro anni da interno e altri 4 da esterno) non l'ho mai capita. E nessun insegnante di religione ha saputo spiegarmela. Come può Dio indurre in tentanzione di peccato ed essere autore del male? Era forse Gesù rimasto alla concezione del dio ebraico Jahweh che fece una scommessa con il diavolo dicendogli che non sarebbe riuscito a provocare la ribellione di Giobbe a Jahweh dopo tutte le disgrazie inflitte dal diavolo a Giobbe con l'approvazione di Jahweh? Giobbe viene ricoperto di piaghe, di pustole in tutto il corpo, perde tutti i suoi averi e anche i 10 figli, tutti morti. Ma Giobbe si rassegna dicendo che evidentemene l'uomo non può comprendere i segreti disegni di Jahweh. Dunque il diavolo perde la scommessa con Jahweh, che per premiare Giobbe lo guarisce da tutte le piaghe e gli fa ottenere il doppio di tutti gli averi. Ma il raccontatore biblico non si scandalizza di fronte al fatto che i 10 figli morti rimangono morti. Questi non vengono restituiti in vita a Giobbe. Evidentemente per il dio ebraico Jahweh i figli valevano meno degli averi (che in sostanza si identificavano con il numero di pecore). Evidentemente le pecore (con il reddito conseguente) valevano più dei figli. Questo nessun commentatore l'ha mai detto. Ma vari esegeti dell'Antico Testamento hanno notato come in esso manchi totalmente l'appplicazione del principio di non contraddizione, perno di tutta la logica del pensiero occidentale (almeno da Aristotele in poi). 
Tornando dunque alla preghiera "Padre nostro" è veramente assurdo che Gesù abbia aggiunto "e non ci indurre in tentazione ma liberaci dal male". Infatti il suo Padre sarebbe stato peggiore di Jaweh, che si limitò a far fare al diavolo il male per indurre Giobbe a ribellarsi a Jahweh. Ma un Dio che induce lui direttamente alla tentazione del peccato sino a poter essere autore del male è un Dio fuori di testa. Quale sarebbe il suo scopo? Quello di mettere l'uomo alla prova? Di che cosa? E poi a quali tentazioni si riferiva? Non si capisce. Siamo alla negazione del rispetto del principio di non contraddizione. Ma un Dio che si contraddice non può esistere. Eppure vi sono miliardi di uomini che per tradizione, senza usare la riflessione, accettano la preghiera rivolgendosi ad un Dio fuori di testa. Assai peggiore è Allah in quanto a mancanza di rispetto della logica. Radicalizzando il dio fuori di testa Jahweh Maometto disse che Allah è talmente onnipotente che avrebbe potuto scegliersi come profeta una pietra. Non è uno scherzo. Si trova nella Sura XXXIX. Come sarebbe stato meglio se Allah invece di Maometto si fosse scelto una pietra parlante. Allora sarebbe stato un vero miracolo. Ma questa pietra sarebbe dovuta giungere parlante sino ad oggi. Io penso tuttavia questa pietra parlante abbia parlato veramente tramite Maometto: infatti un individuo simile poteva avere solo una pietra al posto del cervello.
Dio sarebbe meglio lasciarlo nei cieli (forse lì non vale il principio di non contraddizione) perché se lo fanno scendere sulla Terra incominciano i guai. E guai seri con le guerre.            

5 commenti:

natascia prinzivalli ha detto...

Il bene deve la sua ragion d'essere al male. Non è forse questo questo il nucleo di ogni teodicea?

Pietro Melis ha detto...

Scappatoie illogiche dei teologi. Qual'è l'origine del male? Bisogna distinguere tra il male fisico e quello morale. Agostino, senza risolvere alcunché, diceva che il male non esiste perché è deficienza di bene. Come se la deficienza di bene non fosse un male. Qual'è la causa di tutte le malattie genetiche? La natura. E chi ha creato la natura? Dio, per quelli che ci credono. Perché Dio tollera il male in natura? Platone (Timeo)attribuiva l'origine del male fisico alla materia, che, coeterna e non creata dal Demiurgo, è rimasta recalcitrante rispetto all'ordine imposto dal Demiurgo alla materia stessa. Ma il Demiurgo di Platone non è onnipotente proprio perché non ha creato lui la materia. Il Dio cristiano invece è onnipotente perché ha (avrebbe) creato la materia dal nulla. Ma perché allora non ha creato una materia migliore? Non si sfugge dal famoso dilemma teologico: Se Dio ha creato la materia dal nulla, essendo onnipotente, è responsabile del male; se non è responsabile del male non è onnipotente.

Sergio ha detto...

1) Mi sembra che la famosa e scandalosa frase "non c'indurre in tentazione" sia stata modificata già parecchio tempo fa - appunto perché assurda. Dopo duemila anni se ne sono accorti e hanno rimediato (ma non ricordo la riformulazione - ho cercato su Wikipedia senza trovarla). Ricordo che Ruini aveva accennato alla difficoltà di comprensione di questa frase che rendeva necessario un ritocco.

2) Sono naturalmente d'accordo su quello che scrive a proposito del buon Dio. Sono pensieri logici e semplici che anche un bambino afferra. Allora perché ci sono ancora miliardi di credenti in queste baggianate? Perché siamo stati tutti plagiati da bambini e l'imprinting è indelebile (anch'io sono stato dai salesiani, dei veri aguzzini negli anni Cinquanta).
Alcuni riuscivano a liberarsi dalle pastoie religiose, ma la grande massa evidentemente no. Il potere religioso poi aveva diritto di vita e di morte sui fedeli - che - secondo la dottrina - "appartengono" alla Chiesa. Galileo ha rischiato grosso pur non avendo messo in dubbio nessuno degli assurdi dogmi del cristianesimo (sembra che fosse un buon cristiano, stento a crederlo).
Ma è finita, almeno in occidente. Il papa può fare tutte le capriole che vuole, dire tutte le scemenze che vuole, ma ormai la Chiesa è al capolinea. È mia convinzione che stiamo assistendo alla fine del cristianesimo in diretta. Le religioni sono nate in epoche di generale ignoranza e ormai siamo entrati definitivamente nell'era della conoscenza (certo, alcuni recalcitrano, si oppongono, persino uccidono in nome del loro Dio, ma sono ormai battaglie di retroguardia). Anche la scienza ha i suoi limiti, certo. L'enigma dell'esistenza resta.

3) Il musicologo e ricchione Paolo Isotta (è lui che ci tiene a essere chiamato ricchione, detesta il termine gay) è devoto di padre Pio. È una persona intelligente e non bigotta, non è, non può essere un credente. Perché questa gente dice allora certe sciocchezze? Per vezzo, per fare gli spiritosi e i bastian contrari?

4) Mi piacerebbe assistere a un dibattito tra Lei e Ravasi - che putroppo non ci sarà mai. Perché lei ammira Ravasi e lo rispetta e Ravasi non sarebbe immagino minimamente in difficoltà davanti alla Sua e nostra logica - senza nemmeno arrampicarsi sugli specchi. Sarebbe un bello scontro, anche se vincerà Lei nettamente ai punti (ai punti, non per k.o.) Ma Ravasi non fa il parroco di campagna come Bergoglio, ha gli attributi, e sarebbe lo stesso interessante sentire come se la cava.

Sergio ha detto...

Ecco come la frase del Padre Nostro è stata modificata:

"Come riferisce Le Matin, cambia la traduzione di alcuni testi e in particolare del Padre Nostro. La frase  ”Non c’indurre in tentazione” passerà a “Non ci lasciar cadere in tentazione”. Una traduzione molto più chiara rispetto a quando nel 2004 si era ipotizzato di cambiarla in “Non ci abbandonare alla tentazione”.

La nuova traduzione della Bibbia (2008) ha cercato di ovviare al malinteso che la lingua italiana poteva generare attraverso il verbo “indurre” (spingere, istigare). La nuova traduzione interpreta in modo più comprensibile l’espressione del Padre nostro alla luce dell’azione globale di Dio nei confronti dell’uomo. Questa modifica entrerà in vigore per tutti e contemporaneamente soltanto con la prossima pubblicazione della terza edizione italiana del Messale Romano (forse nel corso del 2013).

Commento:
Questioni di lana caprina, buone per i gonzi. "Non ci lasciar cadere in tentazione" mi sembra anche un pessimo italiano. Più semplice e chiaro sarebbe per es. "Fa' che non cadiamo in tentazione" (o "Evitaci le tentazioni", "Soccorrici nella tentazione").
Ma sono questioni irrilevanti e ridicole.
La Chiesa ormai si attacca all'etica perché le questioni teologiche non interessano più nessuno. La storia del peccato originale e dell'opera di redenzione dell'umanità da parte del figlio di Dio fa ridere i polli, è semplicemente assurda (e infatti gli ebrei ridono al pensiero che tale Gesù fosse Dio, non solo: anche figlio di Dio). E se Dio esiste anche il male è in Dio in quanto origine di tutte le cose. Un Dio immenso amore che crea un inferno di pene per le sue deboli creature è un mostro, altro che amore. Ah, quanto ci ama Dio, ci manda anche il cancro, l'aids, la follia, l'infelicità, gli tsunami, i terremoti, gli asteroidi. E ha creato esseri così carini, gli pterodattili, i tirannosauri, i diplodochi. Come si sarà divertito! Diceva l'ateo Dürrenmatt: Dio dev'essere un gran mattacchione!

Anonimo ha detto...

Anch'io dopo aver avuto sin da piccolo una religiosità cattolica osservante, in parte inculcata e in parte per tradizione di famiglia, mi sono reso conto, al limitar di gioventù, che un Dio, almeno così come viene rappresentato dalla religione Cattolica, non può esistere. Tante sono le contraddizioni e incongruita' rilevabili nella Bibbia. La mia crisi religiosa però è sorta prepotentemente quando ho avuto modo di prendere coscienza delle sofferenze e torture che l'uomo impone da sempre agli animali e che la Chiesa Cattolica legittima con gli articoli 2417 e 2418 del Catechismo, che mi ha fatto allontanare fortemente dalla Chiesa Cattolica.
Come può la Chiesa Cattolica predicare la compassione fra gli uomini quando è completamente indifferente alla sofferenza degli animali? Secondo me, un Dio persona simile a un uomo con i difetti di un uomo, tipo: la gelosia o l'ira, come viene descritto nella Bibbia è veramente incredibile. Per me o esiste un Dio, non come persona ma come legge immanente della natura e della fisica, cioè una sorta di concezione panteistica o non esiste. Mi meraviglio però, di come ancora oggi nel 2014, nel mondo vi siano così tantissimi credenti, sia pure divisi in tantissime religioni diverse.
Bravo, come al solito, nella sua disamina il prof. Melis.
Antonio.