Sarebbe stato meglio sterilizzare tutti gli zingari maschi nell'Europa quasi tutta occupata dai nazisti e il problema zingari oggi non esisterebbe. E invece da imbecille perse tempo nel perseguitare tutti gli ebrei nonostante fossero, non soltanto cittadini perfettamente integrati da molti secoli, tanto da non potersi distinguere, nemmeno fisionomicamente, tra tedeschi non ebrei e tedeschi ebrei, ma si privò anche della migliore intelligenza anche in campo scientifico. Caso più emblematico quello di Einstein. Enrico Fermi, che fu uno dei direttori del Progetto Manhattan che portò alla costruzione della bomba atomica negli Stati Uniti, non ritornò in Italia ed espatriò negli Stati Uniti dopo avere ricevuto il premio Nobel nel 1938 perché la moglie era ebrea e proprio in quell'anno Mussolini, per copiare da Hitler, fece approvare le pazzesche leggi razziali contro gli ebrei. Da notare che Fermi faceva parte del famoso Istituto di fisica di via Panisperna, dove giovani fisici (i famosi ragazzi di via Panisperna) avevano aperto la strada alla fisica nucleare. Ebbene di questi ragazzi ben tre erano ebrei: Emilio Segrè, Bruno Pontecorvo e Franco Rasetti, che addirittura aveva partecipato alla marcia su Roma e si era iscritto al partito fascista, ma che, incredibilmente, fu privato perfino della cattedra universitaria perché ebreo e si trasferì anch'egli negli Stati Uniti dove mori nel 2001 a 100 anni senza essere più tornato in Italia). Anche Emilio Segrè, trovandosi nel 1939 negli Stati Uniti, vi rimase collaborando con Fermi al Progetto Manhattan, e rientrò solo nel 1974 in Italia, dove riprese l'insegnamento universitario dopo avere vinto anche lui il premio Nobel per la fisica nel 1959. Pontecorvo si trovava a Parigi quando furono emanate le leggi razziali e nel 1940 si trasferì anch'egli negli Stati Uniti. Tuttavia non poté partecipare al Progetto Manhattan perché di fede comunista. Ma poi si trasferì in Inghilterra dove, diventando cittadino inglese, cooperò alla costruzione della bomba atomica inglese. Lasciò poi l'Inghilterra per trasferirsi nell'Unione Sovietica, cosa di cui poi si pentì nel penultimo anno di vita in occasione di un convegno internazionale di fisica ad Erice. Non è detto che questi scienziati avrebbero collaborato con il regime fascista alleato con quello nazista per la costruzione della bomba atomica nell'Europa occupata dai nazisti. Ma è un fatto che gli Stati Uniti sono arrivati prima alla bomba atomica con l'apporto determinante dell'intelligenza ebraica. Con l'intelligenza ebraica la Germania sarebbe arrivata prima alla bomba atomica e avrebbe vinto la guerra. Hitler si meritò dunque la sconfitta. Al di là di ogni giudizio di valore. Infatti lo storico non deve dare mai giudizi di valore, ma, come fa il fisico, deve spiegare gli effetti ricercandone le cause. Ma, al contrario che nella fisica, dove non esistono alternative nelle leggi fisiche, nella storia molti avvenimenti sono dovuti alla casualità, al potere di quegli individui che la sorte, in un intreccio con le condizioni oggettive rappresentate dalle strutture economiche e dalle sovrastrutture religiose, ha posto al governo dei popoli. Furono gli stessi vincitori della prima guerra mondiale (Francia, Inghilterra, Stati Uniti e Italia) a favorire la vittoria elettorale del nazismo ponendo durissimi risarcimenti di guerra alla Germania con il Trattato di Versailles che la voleva umiliare. La Germania improvvisamente si riprese dalle disastrose condizioni economiche in cui si trovava stracciando il Trattato di Versailles. Ma per far questo ci voleva uno come Hitler, di cui pertanto soprattutto la Francia e l' Inghilterra agevolarono l'ascesa al potere.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
Prof. Melis, questa volta, anche se parzialmente, sono d'accordo con lei. Sugli ebrei (che ammiro immensamente), ovviamente taccio. Non vi sono dubbi!. Sugli zingari non approvo di certo la sua soluzione, ma sono d'accordo con lei nel sostenere che mediamente il loro modo essere ed agire è tutt'altro che ammissibile. Ed anzi è decisamente riprovevole. Forse mi risponderà che non gliene frega niente (o un c...o) del mio personale consenso, ma mi permetta comunque di esprimerglielo. Saluti, Nuzzo
Posta un commento