domenica 9 novembre 2014

ROBA DA SARDI. VE LA DO IO LA SARDEGNA

Sono in ritardo con l'editore per inviargli il testo definitivo del libro intitolato ROBA DA SARDI. VE LA DO IO LA SARDEGNA. Espongo un finto sogno in cui un virus uccide quasi tutti i sardi lasciandone in vita 300.000. Si salvano solo quelli che culturalmente si erano sottratti alla sardità modificando conseguentemene anche i loro geni, resi immuni dall'attacco del virus. Mi appello per questo alla teoria scientifica dell'epigenesi dell'embriologo neodarwiniano Conrad Hal Waddington. Vengono soppresse tutte le tradizioni sarde (sagra di Sant'Efisio, processione dei candelieri, la sartiglia, etc.). Viene proibito l'uso dei costumi sardi, da sequestrare tutti per chiuderli in un museo. Il governo provvisorio dichiara l'indipendenza e cancella ogni traccia di sardità pretendendo che i sopravvissuti cambino i cognomi sardi. Io assumo il comune cognome materno di mio padre e mia madre: AUDA, di origine francese. Circa 3/5 del libro riassumono, ma dettagliatamente, la Storia di Sardegna e la Storia moderna della Sardegna (per complessive 1300 pagine) del sardo Giuseppe Manno, che fu a Torino presidente del Senato del regno sardo-piemontese. I due libri del Manno sono poco conosciuti forse anche perché il suo italiano è volutamente arcaico nella sua nobiltà, e dunque di difficile lettura. Bisogna fare una grande fatica per leggerlo. Dai libri del Manno si trae un'immagine tremenda dei sardi, popolo di parassiti che si sono sempre fatti la guerra tra loro vendendosi sempre agli invasori. Storia di faide intestine. Come anche oggi. Basti considerare la storia dei Giudicati, esposta dal Manno. Un popolo che non ha mai dato alcun contributo al progresso scientifico e non ha mai lasciato alcuna traccia nel campo della letteratura e dell'arte. Popolo che ancor oggi si presenta come vittima degli altri mentre è sempre stato solo vittima di se stesso. La Sardegna ha un territorio di 24 mila kmq con una popolazione  di soli un milione e 600 mila abitanti. Dato il rapporto ottimale tra territorio e popolazione avrebbe dovuto essere la regione più ricca d'Italia, e invece è quella più povera. 
Originariamente avevo pensato di dare al mio libro il titolo "Ho fatto un sogno". Ma commentando gli avvenimenti storici esposti dal Manno ogni tanto ho usato l'intercalare "roba da sardi". L'editore pertanto ha ritenuto fosse meglio usare questa espressione come titolo. E ho aggiunto come sottotitolo "ve la do io la Sardegna".
Il manoscritto risale al 2003 e l'ho rifatto nell'ultima parte esponendo il programma politico del governo provvisorio. Vengono cancellati la pastorizia (che definisco la maggiore disgrazia della Sardegna) e qualsiasi allevamento di animali. Allevamenti di morte. La "cultura" pastorale è stata sempre la fonte di tutti i maggiori mali della Sardegna. I pastori sono stati sempre i sardi peggiori. Sono quasi tutti essi coloro che appiccano gli incendi per far  crescere più in fretta l'erba sulle ceneri distruggendo la macchia mediterranea e anche i boschi per il pascolo delle pecore. E la razza peggiore dei sardi è quella nuorese, che inventò l'industria del sequestro di persone. Terreno di coltura della maggiore crudeltà.  Ne diede una veritiera immagine l'unico grande scrittore sardo, la premio Nobel Grazia Deledda, che per questo fu sempre invisa ai nuoresi. Non tornò mai in Sardegna dopo averla lasciata da ragazza trasferendosi a Roma. Le avrebbero fatto la pelle. 
Si chiudono i mattatoi. Viene abolita la caccia. Si cancella il sardo come lingua degli ignoranti e priva di qualsiasi retroterra culturale per conservare l'italiano, la lingua più bella del mondo. E' un programma simile a quello della Repubblica di Platone che nella lista dei cibi in tre diverse opere esclude sempre la carne. Coloro che la vogliono possono comprarla solo da commercianti stranieri e non ateniesi. La stessa cosa per il latte e tutti i prodotti del latte. Scrive Platone che bisogna calare l'utopia dal cielo sulla terra. Nel 2003 avevo considerato un'alleanza con gli Stati Uniti. PER CARITA'! Tutti i comportamenti e tutte le mode più pazze vengono dagli USA, fonte della maggiore corruzione dell'Occidente. Mi sono ravveduto. Oggi vedo solo nella Russia bianca la salvezza dell'Europa, e perciò nella mia utopia propongo un'alleanza politico-economica e militare con la Russia affittando ad essa basi navali e aeree  militari. Uno schiaffo per questa Europa di merda vittima del relativismo e della società multiculturale e multirazziale. La Russia si affaccia in questo modo per la prima volta nel Mediterraneo come minaccia rigeneratrice per un'Europa ormai corrotta dal relativismo dell'ideologia della società multiculturale e multirzziale. Contrappongo da ateo-agnostico la tradizione del cristianesimo ortodosso russo a quello in sfacelo del Chiesa di Roma. Mosca dopo la caduta di Costantinopoli (1453) a causa dell'invasione turca si dichiarò TERZA ROMA. La Russia darebbe in cambio gratis il gaz per l'energia elettrica e si svilupperebbero le energie rinnovabili chiudendo perciò le raffinerie in Sardegna, come l'orrida SARAS, che hanno rovinato le coste e inquinato l'ambiente senza lasciare nemmeno alcun profitto in Sardegna. Vengono espropriati a favore di una proprietà pubblica e senza indennizzo tutti i villaggi turistici, compresa la Costa Smeralda (oggi proprietà dell'emiro del Qatar), sbattendo fuori gli immigrati africani e asiatici, compresi i cinesi, e gli zingari. Nessun indennizzo considerando che i proprietari di questi villaggi turistici hanno per decenni  tratto il loro profitto senza reinvestirlo in Sardegna. Sono stati solo dei colonizzatori. Il profitto guadagnato per decenni serve a compensare il mancato indennizzo. Nessun islamico può rimanere in Sardegna. Fuori i pazzi che credono nel Corano, un libro che lo Stato italiano avrebbe dovuto considerare da sempre in contrasto con il suo ordinamento giuridico. Si favorisce l'immigrazione di veneti e di israeliani per insegnare ai sardi sopravvissuti la coltivazione delle terre e rendere la Sardegna autosufficiente nel campo alimentare e sviluppare l'industria manifatturiera. Gli ebrei, se atei, sono la migliore intelligenza del mondo anche in campo scientifico. Così la smetteranno di rompermi i coglioni con l'accusa disonesta e insensata di antisemitismo solo perché ho condannato la maggiore crudeltà della macellazione ebraico-islamica. Sono stato sempre filoisraeliano e antiarabo. La Palestina è terra ebraica. Una Sardegna alleata con la bianca Russia sarebbe veramente una dura lezione per questo schifo di Unione Europea. Uscire dall'euro quanto prima è necessario. Il ritardo della pubblicazione è dovuto soprattutto al fatto che, se pur marginalmente, dovevo chiarire in un paio di pagine la questione della moneta in Sardegna (forse da affiancare al rublo d'oro russo) e la questione della zona franca, che solo gli incompetenti credono sia la soluzione per la Sardegna, che in questo modo pretenderebbe di pagare meno i prodotti continuando a farsi assistere dal governo di Roma con i soldi del Nord. Attualmente la Regione Sardegna ha un deficit di un miliardo e mezzo di euro. Che verrà rimpinguato, come al solito, con i trasferimenti dal governo di Roma. I sostenitori della zona franca estesa a tutta la Sardegna non spiegano mai da dove i sardi trarrebbero il reddito per pagare meno i prodotti sgravati dell'IVA (che rimane per 9/10 in Sardegna) né da dove la Regione Sardegna trarrebbe i soldi per pagare tutti i servizi pubblici e le pensioni. Rimane sottinteso per i sostenitori della zona franca che dovrebbe essere sempre il governo di Roma a finanziare tutti i servizi pubblici, e dunque il parassitismo. Pagare meno per continuare ad essere mantenuti dal governo di Roma (con i soldi del Nord). Quanto agli indipendentisti, essi non hanno un programma concreto che possa rendere indipendente la Sardegna con la zona franca. Essa si giustifica solo se gli investitori esterni hanno la loro sede legale in Sardegna, dove pagare le tasse sul profitto. Ma non basterebbero gli investitori esterni per rendere la Sardegna economicamente indipendente. Anche perché in una disgraziata globalizzazione dell'economia gli investitori esterni troverebbero sempre un altro Stato dove sia minore il costo della mano d'opera. Bisogna invece sviluppare un'economia ad orientamento ENDOGENO. Per questo i sardi debbono diventare allievi di veneti e di israeliani, che hanno saputo coltivare anche il deserto. I sardi importano persino i prodotti agricoli. Non hanno mai saputo migliorare nemmeno la produzione agricola. Etc., etc. 
SARDI VENALES, ALIUS ALIO NEQUIOR (Cicerone, Epistole, 24, 7)
ODERINT DUM METUANT(Lucio Accio, Atreo)

2 commenti:

natascia prinzivalli ha detto...

Prof., Lei è straordinario! Non appena disponibile acquisterò il libro.

marcus ha detto...

Ottimo!! Scusi il ritardo, appena avrò finito il suo "Scontro tra culture..." provvederò ad acquistare il suo nuovo libro. Mi indicherà lei sicuramente come trovarlo...
A quanto pare si è deciso sul titolo, che trovo molto interessante e simpatico.
I veneti hanno subito una storia travagliata, furono loro a popolare per primi i terreni fangosi dell'Agro Pontino "redento" dopo la bonifica. Sarebbero capaci anche di far prosperare il deserto, come hanno fatto gli israeliani.

Le auguro il miglior successo del suo libro dopo la sua pubblicazione.
Ultima cosa: si tolgano i sardi il patetico vizio di calcare la pronuncia sulle consonanti. grazie...
Un saluto professore e come sempre tantissima stima e affetto.