mercoledì 20 dicembre 2017

STRAGE DI CAPRE PER RINGRAZIARE LA DEA ARTEMIDE DOPO LA BATTAGLIA DI MARATONA. DA CUI EBBE ORIGINE LA FAMOSA CORSA



LE CAPRE DI SENOFONTE



Senofonte nell’Anabasi appare come un uomo religiosissimo.
Nel mondo pagano la religiosità è definita dallo sventramento di animali.
Se vuoi sapere se tua moglie ti tradisce sventri un capra e dalle budella l’aruspice capisce la verità.
Sventri una pecora e sai se hai le corna.
Più sei religioso più apri ventri di animali per vedere quello che gli Dei decretano.
E Senofonte apre pance a profusione.
Ma quello colpisce è quello che si legge nel libro III 2, 11-14
Senofonte spiega che quando gli ateniesi affrontarono i persiani promisero ad Artemide che se avesse concesso la vittoria avrebbero sacrificato una capra per ogni soldato morto. E le promesse agli dei vanno mantenute. Nel 490, dopo Maratona, i persiani sono sconfitti. E i persiani morti sono un’infinità.
Gli ateniesi si chiedono: dove troviamo tutte queste capre?
Impossibile. E allora si rimangiano parzialmente la promessa. E dicono ad Artemide:
“Nume venerato… te ne sacrifichiamo 500 all’anno così sei contenta… tu capisci… di più non ne troviamo…”
E Senofonte, nel 401 a. C, - cioè 90 anni dopo - ci informa che gli ateniesi stanno massacrando ogni anno le 500 capre promesse con grande regolarità.
Non è un cosa puramente ebrea la profusione dei sacrifici; è un cosa occidentale, mediorientale e anche indiana (basta leggere “L’ardore” di Cafasso)
Cento anni prima della promessa fatta ad Artemide, Mahavira predicava il rispetto verso gli esseri viventi non umani. Il Jainismo sorge intorno al 600 a.C., 300 anni prima di Aristotele che giustifica la schiavitù.
E prima di Mahavira – che a differenza di Buddha non muore per un’indigestione di carne di cinghiale – c’erano stati i “Costruttori del ponte”, i Tirthamkara che avevano predicato da millenni la compassione verso gli animali. I jainisti costruivano ospedali nel 600 a.C mentre a Ratzinger,  con le sue babbucce rosse, deve nascondere – per suggerimento dei saggi cardinali - la simpatia che nutre verso i gatti affinché non desti l’attenzione degli animalisti.    


2 commenti:

Unknown ha detto...

Perché Rấtzinger deve nascondere che gli piacciono i gatti?

Pietro Melis ha detto...

Per non andare contro quell'ignorante che è il suo successore, insensibile alle sofferenze degli animali non umani. Avrei voluto come papa il cardinale Gianfranco Ravasi, che mi rispose anni fa sul quotidiano il sole24ore della domenica sui diritti degli animali. Questo papa è una vera disgrazia, fautore dell'accoglienza degli invasori (per di più musulmani) dall'Africa. A questo papa Benedetto XVI aveva contrapposto il diritto di NON emigrare.