L'essere è e il non essere non è. Sembra una stupida tautologia la famosa frase di Parmenide. Ma non lo è affatto. Se il non essere non è non può essere nemmeno pensato, aggiunge Parmenide. Nell'omonimo difficilissimo dialogo Platone si ruppe la testa per evidenziare tutte le contraddizioni derivanti dalle opposte tesi senza riuscire a darne una soluzione. Nel dialogo successivo, Il Sofista arrivò ad una soluzione banale: dire "non è" significa che una cosa è ciò che è e non è una infinità di altre cose. Dunque il non-essere può avere solo un valore relativo e non assoluto. Il non-essere assoluto, il nulla, non può avere alcun significato. E' linguisticamente privo di senso. Il non-essere serve solo a giustificare l'uso della negazione. Dunque aveva ragione Parmenide? Un momento. Parmenide si contraddice perché dice che il nulla, il non-essere, non può essere nemmeno pensato. E tuttavia Parmenide lo pensa dicendo che non può essere nemmeno pensato. Da qui la falsa soluzione di Platone che riduce il non-essere al non essere una cosa una infinità di cose. Ma circa 2500 anni dopo Heidegger (Essere e tempo) scrisse che il nulla può essere pensato senza contraddizioni. E non si tratta di uno spazio fisico vuoto. Si tratta dell'anticipazione del nulla nella vita, giacché la morte pensata è l'anticipazione del nulla.
L'ultra parmenideo Emanuele Severino non si accontentò dell'eternità dell'essere, e negò il nulla aggiungendo che eterno non è soltanto l'essere perché eterni sono anche gli essenti. Dunque la morte non esiste. La vita è un passaggio dal non-essere che precede la nascita al non essere con cui termina la vita. La vita è un passaggio dal non apparire dell'essente prima della nascita al non apparire dello stesso essente dopo la morte, che dunque non è la morte dell'essente. TUTTI GLI ESSENTI SONO ETERNI. Appaiono e dispaiono continuamente. Occorre molta fantasia per arrivare a simili affermazioni. Quando riapparirà Severino in una succesiva rinascita? Che cosa sta ora facendo in attesa di riapparire? Apparirà con le stesse sembianze? Apparirà nello stesso luogo dove è nato nella sua ultima nascita e sarà nuovamente un professore universitario di filosofia? Non l'ha mai detto nelle sue strampalate affermazioni con cui si è guadagnato un posto di rilievo nella storia della filosofia.
Di fronte a simili fantasie galoppanti penso che abbiano maggiori serietà altre vie per affacciarsi al non-essere parmenideo. Se una via deve essere universale essa non può essere quella delle religioni la cui pluralità testimonia il loro relativismo. Perché rinunciare a fenomeni che scientificamente non possono essere dimostrati? Intendo riferirmi a tutti quei fenomeni che rientrano nel paranormale, compreso lo spiritismo, anche se la sua storia è piena di volute falsità. Wallace, coscopritore con Darwin dell'evoluzione naturale sulla base della selezione naturale, si era domandato come mai fosse stata così celere l'evoluzione del cervello umano. Non sapendo darsi altra spiegazione concluse che essa, e solo essa, era stata guidata da Dio. Darwin, che aveva riconosciuto a Wallace il merito di essere arrivato all'evoluzione naturale tramite la selezione naturale degi eventi casuali, gli scrisse dicendo: tu hai ucciso il nostro comune figlio. E tuttavia vi furono illustri pensatori che coltivarono lo spiritismo. Ma se è unica l'origine di tutte le forme di vita perché dovrebbe sopravvivere solo l'anima umana? Negli anni fine '70 e inizio 80 frequentai un circolo che praticava lo spiritismo. Pur inviatato alle loro sedute rifiutai forse per timore di assistere ad una di esse. Ma il medium che, senza entrare in stato di trance, provocava dei fenomeni paranormali, rimane pur oggi una persona credibile. Si chiama Ferdinando Casanova. E' in pensione quale impiegato dell'amministrazione centrale dell'Università. Un paio di anni fa (prima della pandemia) mi fece visita a casa e gli proposi di organizzare dopo tanti anni una seduta spiritica. Mi rispose che quella esperienza apparteneva al suo passato e che le conclusioni che ne aveva tratto gli erano state sufficienti per avere la certezza che si ha la sopravvivenza dell'anima umana. Mi ricordò di oggetti che si smaterializzavano e si materializzavano altrove. Gruppo di anime che apparivano sempre in gruppo avendo avuto il permesso di staccarsi da altri gruppi. Oggetti che attraversavano i muri e il lungo e pesante tavolo che improvvisamente si mosse contro di lui che stava a capotavola. Fece appena in tempo a buttarsi sotto il tavolo per non essere investito in pieno da esso. Trovò nel giardino della villa (di proprietà di colui che conduceva la seduta) una ruota di auto che teneva in casa e che, dopo essersi smaterializzata, si rimaterilizzò nel giardino. Pioggia di monete con un biglietto che diceva che erano parte di una avvenuta rapina. Il tutto sempre sotto la luce artificiale e non al buio. Se questa persona è credibile che cosa pensare di questi fenomeni scientificamente inspiegabili? Fenomeni che non possono essere spiegati sulla base di forze fisiche a noi sconosciute come invece pretendeva un mio conoscente ateo, il pittore e scrittore Tonino Casula, che mi aveva raccontato che talvolta si divertiva con altri a trasferire un tavolino da una stanza all'altra con il porre le mani sopra di esso tendole però a distanza di qualche centimetro dalla sua superficie. Come spieghi tutto ciò? gli domandai. Risposta: sulla base di forze a noi sconosciute. Risposta che non mi convinse affatto giacché la sparizione di un oggetto e la sua riapparizzazione in altro luogo non può essere spiegata sulla base di forze sconosciute. Ecco il mio dibattermi tra una concezione scientifica del mondo che esclude ogni religione e il mio portato a credere all'esistenza di fenomeni che stanno oltre la conoscenza scientifica.
Nessun commento:
Posta un commento