venerdì 24 giugno 2022

L' ABORTO PER I CREDENTI DEVE ESSERE UNA FABBRICA DI ANIME BEATE

Nel Vangelium vitae Giovanni Paolo II rivolgendosi alle donne che avevano abortito disse che i loro mancati figli "erano stati accolti nella gloria di Dio" (sic). A che serve allora vivere anche cent'anni se si rischia di non essere accolti nella gloria di Dio? Decenni fa per la Chiesa esisteva il limbo per le anime dei non battezzati (cosa paradossale considerando che i battezzati sono una piccola minoranza nei quasi 8 milioni di individui umani, per non considerare i millenni passati). Dante ha obbedito alla Chiesa ponendo nella Divina Commedia anche il limbo, dove si trovano le anime "di color che son sospesi" tra cui porse anche la sua stessa guida Virgilio. Non si capisce dunque perché debba essere considerato reato spedire un feto nella gloria di Dio. Ciò che non hanno capito i parrucconi della Corte Suprema degli USA che hanno detto che sull'aborto debbono decidere i singoli Stati degli USA, che ora rimangono divisi tra Stati abortisti e Stati antiabortisti. Io ho un figlio nella gloria di Dio, e mi ringrazia per non averlo fatto nascere. Ma non fu mia la colpa (dico colpa per coloro che combattono l'aborto). Fu una ragazza ad insistere essendosi procurata lei stessa un preservativo, ma di marca scadente (hatù), che si ruppe. Ancora non esisteva la legge che permetteva l'aborto, che dunque avvenne clandestinamente in una clinica privata. Costo degli anni '70 300.000 lire. Io non volevo un figlio perché non mi sentivo preparato e sarebbe stato un limite alla mia libertà. Oltre agli oneri economici che allora non avrei potuto affrontare se non impoverendomi la vita.      

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