mercoledì 24 agosto 2011

UN CANE PUO' VALERE PIU' DI UN UOMO (anche più del papa)

Ho lasciato questo post sul Corriere della sera di Bologna
Ho scritto nel mio libro IO NON VOLEVO NASCERE(Un mondo senza certezze e senza giustizia) che chi non conosce l'affetto che può dare un cane non è nemmeno degno di vivere. Quello tra esseri umani è sempre un falso amore dettato da interesse ed egoismo. Io ho sofferto e pianto solo per i miei cani e gatti. E da tre mesi sto soffrendo per la perdita dell'amata BIANCHINA, una gatta di soli sette anni, il cui affetto mi manca tanto da non potermi riprendere dal mio stato di dolore. Maledetto retrovirus della felv (o leucemia felina). E questa sarebbe una natura creata con amore da un dio? Allora avrebbe creato anche il virus della felv? E avrebbe creato con amore pidocchi, pulci, zecche, zanzare e così via? Ma rifletta il papa prima di dire stronzate. Il suo dio sarebbe un essere malvagio, un criminale, se esistesse. Ho dedicato il mio libro con sua fotografia all'amato Billo che nel marzo del 2009 mi ha lasciato all'età di 12 anni per insufficienza renale.
Vedo tristemente che sono solo a commentare questa triste e commuovente notizia.

Bologna Muore la padrona Mara e il cane Axel un buldog inglese la raggiunge dopo una ora

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Mara e Axel, amici fino alla fine

Bologna – Ha seguito la sua padrona, nella vita come nella morte. Axel, un bulldog inglese, si è spento subito dopo che la sua “mamma” Mara ha chiuso gli occhi per sempre. Secondo il parere di un’esperta, il cuore del cane potrebbe aver ceduto per aver abbaiato senza sosta per oltre un’ora, in attesa che arrivassero i soccorsi.
Mara e Axel vivevano in un appartamento alla periferia di Bologna. La notte scorsa il cuore affaticato di Mara ha ceduto, poi quello del suo più fedele compagno che prima di andarsene ha abbaiato senza sosta per chiedere aiuto.

Mara non era molto conosciuta nel suo quartiere a Calderara di Reno. Aveva 74 anni, viveva lì da qualche anno, ma aveva difficoltà a camminare. Usciva poco, si vedeva raramente in giro. Quando i medici sono arrivati, insieme ai carabinieri, la porta non si apriva: si sentiva solo l’ininterrotto guaito del cane. Sono allora riusciti a chiamare un parente che aveva le chiavi dell’appartamento ma quando sono entrati non hanno potuto che prendere atto di quello che era successo: per salvare Mara non c’era più niente da fare.

Dopo qualche ora, il cane, che non si era mai allontanato dalla padrona, si è accasciato all’improvviso accanto a lei. E’ morto di crepacuore, secondo i medici. Ma qualche esperto già avanza dei dubbi sulla morte di Axel: «bisognerebbe fare un’autopsia», sostiene Sabrina Giussani, medico veterinario comportamentalista, secondo cui la morte per «crepacuore» dei cani rientra più nell’aneddotica che nella casistica scientifica. «Non esistono studi scientifici al riguardo, anche perché sarebbe molto difficile trovare dei gruppi omogenei da studiare. Ci possono essere situazioni in cui, a causa della morte del padrone, il cane può soffrire di depressione o di altri problemi psicofisici che incidono pesantemente sulla sua salute. Spesso si tratta anche di animali anziani quanto i loro padroni. Ma la morte non arriva mai appena un’ora dopo», come nel caso di Bologna.

«Il bulldog inglese – aggiunge l’esperta – è anche un cane molto delicato, che soffre molto il caldo e ha problemi respiratori. Abbaiare per un’ora e più può avere conseguenze gravi, perché gli si gonfia il palato e respira con molta difficoltà. Condizioni che possono essere aggravate da un caldo come quello di questi giorni, durante i quali è fortemente sconsigliato persino portare a passeggio un cane di questa razza. Può essersi trattato di un infarto, dovuto a queste o ad altre cause, fisiche. Però per capirle serve un’autopsia. Ma è difficile che venga fatta in casi in cui non ci sono procedimenti in corso o il sospetto di avvelenamento».




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