martedì 28 febbraio 2012

USARE I CRIMINALI COME CAVIE E NON LE INNOCENTI SCIMMIE. COSI' SI RENDEREBBERO UTILI QUESTI SUBANIMALI

Si sa che la morale in Occidente uccide la giustizia. Un criminale, come gli assassini appartenenti alle cosche mafiose, viene pur sempre considerato un uomo (soltanto perché appartenente solo biologicamente alla specie homo. E la Chiesa, che, pure, in passato usò la pena di morte per "streghe" ed eretici, ritiene che comunque anche nel criminale bisogna salvare la dignità della persona umana. Ma quale dignità!. La dignità non è innata. Bisogna meritarsela. I criminali non ne hanno. Essi potrebbero scontare la pena nel migliore dei modi riscattandosi nella società con il loro trasformarsi in cavie nella sperimentazione dei laboratori. D'altra parte, ha più volte detto Umberto Veronesi ( e con lui molti ricercatori nel campo della medicina) che vi è un grande pericolo nel trasferire la sperimentazione da animali non umani al corpo umano perché vi sono delle cesure genetiche che impediscono di assimilare le reazioni degli animali non umani a quelle degli uomini. Dalla sperimentazione animale si sono tratti spesse volte più danni che benefici. Questo è stato accertato ma non lo si dice per coprire gli interessi delle case produttrici di farmaci. E questo non lo vuole capire nemmeno Silvio Garattini dell'istituto Mario Negri, prezzolato individuo che ha avuto sempre soldi dalle case farmaceutiche. Veronesi ha sempre chiarito che la vera sperimentazione può avvenire su cellule umane coltivate in vitro. E allora perché insistere nel torturare animali innocenti (come scimmie, cani, gatti, etc.) quando i risultati sono sempre aleatori nel passaggio all'applicazione all'uomo? Le scimmie, i cani, i gatti, e forse anche i topi, hanno una maggiore sensibilità di quanta ne abbiano i criminali, che dovrebbero essere estirpati con la pena di morte. Vi è un'ampia letteratura di grandi pensatori, da Platone ad Aristotele, a S. Tomaso, a Locke, a Filangieri, a Rousseau, a Montesquieu, a Kant, a Hegel, tutti favorevli alla pena di morte, come lo fu anche il papa Pio XII. Poi anche la Chiesa si fece corrompere da una concezione morale che cominciò a corrompere il diritto nella confusione tra morale e diritto. Questo è frutto di una concezione antropocentrica che fa ritenere ancora che l'uomo sia padrone della Terra e possa disporre degli animali non umani a suo piacimento. Eppure solo l'uomo è l'animale per cui vale il non senso della vita, perché gli animali non umani non si pongono la domanda "che senso ha la vita?". "La fine dell'umanità non sarebbe una tragedia, ma la fine di una tragedia" (Peter Wessel Zappfe, Sul tragico).

alla Harlan di Correzzana (Monza)

Scimmie destinate alla vivisezione,
controlli dei Nas: «Tutto in regola»

I carabinieri hanno svolto un'ispezione dopo la denuncia degli ambientalisti e dell'ex ministro Brambilla

alla Harlan di Correzzana (Monza)

Scimmie destinate alla vivisezione,
controlli dei Nas: «Tutto in regola»

I carabinieri hanno svolto un'ispezione dopo la denuncia degli ambientalisti e dell'ex ministro Brambilla

I Nas alla Harlan MILANO - Sono 104 gli esemplari di Macaca fascicularis e Macaca mulatta arrivati dalla Cina nello stabilimento di Correzzana (provincia di Monza) della ditta Harlan, che si occupa di fornire animali per fini scientifici o sperimentali. A renderlo noto è il ministero della Salute, precisando che lunedì mattina sono stati eseguiti i controlli dai carabinieri dei Nas, su richiesta del ministro Renato Balduzzi. Gli attivisti anti vivisezione che per mesi si erano dati appuntamento a Montichiari (Brescia) davanti all'allevamento Green Hill ora si sono spostati alla Harlan di Correzzana, denunciando che «in quel capannone così piccolo è impossibile che per 900 scimmie siano rispettati i criteri di legge». «La magistratura deve intervenire subito e fermare l'attività della Harlan», ha dichiarato l'ex ministro del turismo Michela Vittoria Brambilla. E il ministro della Salute Renato Balduzzi ha disposto controlli sull'ingresso delle scimmie in Italia e ha promesso che terrà monitorata l'attività dell'azienda brianzola (che ha una sede anche in Friuli).

IL CONTROLLO - I carabinieri si sono presentati nei tre stabilimenti della Harlan: a San Pietro al Netisone, dove ci sono topi e ratti e dove non è emersa nessuna irregolarità, così come nello stabilimento di Bresso. In quello di Correzzana i militari hanno trovato le 104 scimmie: non presentavano situazioni di stress da viaggio e tutti i documenti erano corrispondenti alle norme ministeriali. Anche le condizioni igieniche dello stabilimento erano a norma. Quindi i Nas concludono che, in base a queste valutazioni, tutto è risultato in regola.

900 SCIMMIE - L'autorizzazione all'importazione degli animali alla ditta Harlan è garantita da un decreto del ministero della Salute del 31 gennaio 2012 e prevede l'importazione in Italia di 900 scimmie, in lotti di massimo 156 esemplari per volta. Le scimmie sono della specie Macaca Fascicularis e Mulatta e provengono dalla Cina e dalla Isole Mauritius. L'autorizzazione ha validità di un anno. Anche lo scorso anno la Harlan ha chiesto un'analoga autorizzazione per l'importazione di 900 scimmie, ma ne sono state importate solo 312. Già il 21 febbraio scorso, a Fiumicino, le scimmie erano state controllate dagli ispettori inviati da Balduzzi: la visita veterinaria aveva constatato il buono stato di salute e verificato che tutti i documenti fossero corrispondenti alle norme comunitarie.

Redazione Milano online27 febbraio 2012 | 17:42© RIPRODUZIONE RISERVATA

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