sabato 14 aprile 2012

PARTITO DEI NON VOTANTI. COME COSTITUIRLO

Ho lasciato il seguente commento nel blog di Odifreddi (dentro il quotidiano La Republica)

Si dice che gli italiani abbiano ormai schifo della politica. Partiti che non rinunciano ad altri 100 milioni di cosiddetti rimborsi elettorali ben superiori alle spese sostenute perché di rimborsi non si tratta ma di finanziamenti proporzionali al numero degli eletti. Dopo di che i partiti, nel silenzio della legge mal fatta, potevano spenderli come volevano. Anche andando a puttane perché non vi era l'obbligo di rendiconto delle spese. Si dice che almeno il 40% degli elettori non abbia più partito e appartenga alla fascia dell'astensionismo. Ma solo nei sondaggi. Ma poi che succede? Per evitare che vinca la sinistra chi è di destra si tura il naso e va a votare per la destra e viceversa. Questo avviene perché il numero degli eletti è indipendente dal numero dei non votanti. E' da tre anni che sto cercando di propagandare una legge di iniziativa popolare (art. 71 Costituzione: bastano 50.000 firme) perchè il numero degli eletti diminuisca in proporzione al numero dei non votanti (fatta salva una soglia fisiologica del 20% di non votanti) . Ci sarebbe una corsa al non voto. Prevengo l'obiezione di chi direbbe che una simile legge il parlamento mai la voterebbe. Ma allora getterebbero finalmente la maschera e non avrebbero più l'arrogante pretesa di rappresentare la volontà popolare. Bisogna tenere conto del non voto come rifiuto di qualsiasi partito da parte di chi non si ritenga rappresentato da alcuno di essi. Io non voto più dal 1994. E pretendo che del mio non voto si tenga conto. Altrimenti questi farabutti si terrebbero 630 poltrone alla Camera e 315 al Senato anche se andasse a votare solo il 20%. Purtroppo i costituenti antidemocraticamente hanno blindato la Costituzione con l'art. 138 escludendo il referendum propositivo e permettendo solo quello abrogativo. Pertanto per modificare la Costituzione introducendo il referendum propositivo (come su una legge che facesse diminuire gli eletti in proporzione al numero dei non votanti) si dovrebbe passare per le pastoie del parlamento, sia nel caso di una maggioranza parlamentare di 2/3 sia nel caso di una maggioranza semplice che dovrebbe essere seguita dal referendum in base all'art. 138.
Ma bisogna che si costituisca inizialmente un movimento per la raccolta di 50.000 firme per richiedere una legge che faccia diminuire il numero degli eletti. Odifreddi sarebbe d'accordo su una simile legge? Vorrei proprio sapere come la pensi su questo punto. A me ormai fanno tutti schifo. Non ne sopporto più nemmeno la faccia. Solo il partito dei non votanti darebbe finalmente una lezione a questi magnaccia. In ogni caso NON ANDARE A VOTARE. Così, oltre tutto, risparmieremmo tutti sull'ingiusto rimborso elettorale. Ogni partito dovrebbe trarre il finanziamento solo dai suoi iscritti. Peggio per quel partito che non ha abbastanza iscritti che lo finanzino. I partiti, pur riconosciuti nella Costituzione, sono associazioni private e non pubbliche. Dunque non si giustifica il finanziamento pubblico.

1 commento:

Max ha detto...

Ho sentito su rainews il creatore della legge in vigore dire che la dazione ai partiti era di 1 euro a voto e che è stata inoltre ridotta del 30%.
Ho sentito che in pochi anni i partiti hanno preso 2,5 miliardi di euro.
Considerando tutti quelli che non possono votare o non votano mi chiedo: Ma quanti miliardi siamo in Italia?