mercoledì 6 marzo 2013

GIORNALISTI DA STRAPAZZO HANNO DEMONIZZATO ROBERTA LOMBARDI CAPOGRUPPO ALLA CAMERA DI 5 STELLE ACCUSANDOLA DI FASCISMO

  1. Notizie relative a roberta lombardi capogruppo 5 stelle

    La Repubblica
    1. Chi è Roberta Lombardi, capogruppo alla Camera
      Vanity Fair.it ‎- 1 giorno fa
      Chi è Roberta Lombardi, eletta capogruppo alla Camera dagli attivisti del Movimento 5 Stelle.
 Questa falsa sinistra continua a non capire la lezione che ha subito. E' una cozzaglia di manichei che ancora non trovano argomenti validi e si improvvisano storici senza saper considerare la storia obiettivamente. Non perdono occasione per dimostrare ciò che valgono. Non si può nemmeno dire le cose valide fatte dal fascismo che subito questi ignoranti malati di ideologia manichea ti attaccano subito e ti accusano di essere fascista. Tra questi giornalisti da strapazzo cito Massimo Gramellini, leccaculo del quotidiano della Fiat LA STAMPA. Che questi ignoranti leggano il maggiore storico del fascismo che fu Renzo De Felice. Ecco ciò che nel 2009 avevo già scritto in un mio libro (Io non volevo nascere. Un mondo senza certezze e senza giustizia). 

Al fascismo – nonostante le disgrazie della guerra di Etiopia, delle leggi razziali e dell’alleanza con il nazismo nel 1940 - si deve riconoscere una legislazione sociale che era all’avanguardia (lodata persino da Churchill). Ricordiamo l’IRI, l’Agip, l’Inps, l’Istituto maternità e infanzia, l’Istituto case popolari, Cinecittà, etc. La Banca Nazionale del Lavoro (BNL) sorse in concorrenza con le banche private, che oggi sono associazioni mafiose legalizzate. Invece di servire oggi come calmiere dei profitti delle altre banche la BNL si è adeguata alla prassi delle altre banche, mentre dovrebbe agire come servizio sociale per mutui a basso tasso di interesse al fine di finanziare, per esempio, l’edilizia economica e far scendere i costi commerciali delle abitazioni, ostacolando la speculazione edilizia.


Di questo si ricordi il rinnegato Gianfranco Fini, che, divenuto presidente della Camera, usa la sua carica come cattedra per seminare ogni giorno perle di “saggezza”, demonizzando tutto ciò in cui prima aveva creduto o aveva fatto finta di credere. Pupillo di Almirante si dichiarava favorevole alla pena di morte e sbandierava un nazionalismo di altri tempi. Per ricostruirsi una verginità è andato a fare il lecchino in Israele e si fa fautore di una società multirazziale. Con l'evidente scopo di dare la scalata alla carica di capo del governo cercando di farsi accettare come foglia di fico della falsa sinistra. Questa banderuola della politica, senza ideali e spregiudicato, ha rinnegato tutto il fascismo, tacendo di ciò che esso fece di positivo nella politica sociale.



Tant'è che non riuscirò mai a spiegarmi come possa esistere un'opposizione tra fascismo e socialismo, piuttosto che tra liberismo e comunismo, essendo rimasto sempre Mussolini d'animo socialista nel suo concepire l'economia sotto il controllo del superiore interesse dello Stato.



Quando Mussolini, forse contro la sua volontà, fu prelevato dai tedeschi e portato in Germania per costituire la R.S. I., libero dai ceppi della borghesia che l'aveva aiutato a salire al potere, formulò la carta dei principi della socializzazione delle imprese perché gli operai ne fossero partecipi negli utili.
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E fu principalmente Pertini a volere ad ogni costo la morte di Mussolini sovrapponendosi al governo monarchico (riconosciuto dagli alleati) e impedendo che Mussolini, tramite l'accordo cercato con il cardinale Schuster, si consegnasse agli americani, come da essi richiesto in quanto veri legittimati a chiederne la consegna, e non i cosiddetti partigiani, che, pur privi di qualsiasi autonoma legittimazione politica, volevano acquisirla decidendo, con la loro ala oltranzista, di passare per le armi tutti i gerarchi della Repubblica Sociale, senza alcun processo, come si fece, invece, a Norimberga. Fu assassinato dai comunisti persino Nicola Bombacci, che, uomo mite, teorizzatore della socializzazione delle imprese, era stato prima segretario del partito socialista e poi cofondatore nel 1921 del partito comunista, delegato a Mosca dei comunisti italiani nel 1920 ed amico di Lenin, ma espulso nel 1923 dai miopi del suo partito quando alla Camera propose un'alleanza tra fascismo e comunismo sovietico, capendo l'affinità tra le origini socialiste del fascismo e il comunismo sovietico sino a quando condannò la svolta staliniana. Nella Repubblica sociale, dove fu consigliere economico di Mussolini, continuava a chiamare “compagni” gli operai. Morì gridando:”Viva il socialismo”. Mussolini, anche contro la volontà di quei partigiani che l'avevano arrestato nella sua fuga verso la Svizzera, disposti a consegnarlo agli americani, fu sottratto ad essi da una banda di assassini che, al comando di una cupola di fanatici (in prevalenza formata da comunisti, ma tra cui si trovava anche Pertini), furono inviati da Milano a Dongo per anticipare l'arrivo a Milano degli americani e permettere a questi fanatici vigliacchi di fregiarsi di fronte ai vincitori di un'autorità che non avevano e di dare poi in pasto ad una folla scatenata la visione dei cadaveri appesi a testa in giù in piazzale Loreto. Quella stessa folla che, come commentò con disprezzo lo stesso Leo Valiani, leader del Partito d'Azione (e uno dei mandanti dell'assassinio di Mussolini), non era mai stata antifascista. E ora saltava indegnamente sul carro dei vincitori. E poi si parla di guerra di liberazione. Come se fosse stata una guerra di popolo. 
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Le diverse versioni della morte di Mussolini nascondono solo una grande menzogna nel loro contraddirsi. 1. E' ormai certo che Walter Audisio fu solo uno che si prestò ad apparire come esecutore degli ordini, mentre appare come maggiore indiziato il successore di Togliatti Luigi Longo, di cui il P.C.I. volle salvare la figura evitando che fosse considerato un volgare assassino e per non metterne in pericolo la vita sostituendolo con la scialba figura del ragionier Audisio. E' da verificare che l'Audisio si fosse mosso solo con l'intenzione di eseguire l'ordine di Cadorna e sia giunto dopo che il Longo aveva già ucciso Mussolini. Ma la menzogna storica è stata ripetuta anche alla Rai in occasione dell'ultimo 25 aprile (2010), riproponendo una vecchia intervista a Luigi Longo e facendo apparire Pertini come un eroe invece che come mandante di assassini. E sarebbe necessario che un regista onesto sostituisse finalmente il suo film a quelli che, come il film di Lizzani, propagandano ancora la menzogna. Molti anni dopo Pertini confidò a Lizzani che non era stato Audisio ad uccidere Mussolini, ma aggiunse, da imbecille disonesto, che non se ne poteva parlare.2 Ma ne parlò. Dunque sapeva la verità. Un disonesto mandante di assassini premiato con il Quirinale. Ed è pari ad una menzogna il silenzio che il 25 aprile si è ancora tenuto sull'oro di Dongo, di cui si sa ormai con certezza che fu incassato dai partigiani comunisti. E il comunista Luigi Canali (detto capitano Neri), che ne fu testimone e volle opporsi ritenendo che esso fosse proprietà dello Stato, fu ucciso e fu fatto sparire il cadavere nel lago di Como. Anche perché era stato guardiano di Mussolini dopo il suo arresto, in attesa che fosse condotto a Milano, e, secondo una certa versione, avrebbe tentato di opporsi al suo assassinio. Probabilmente aveva visto in faccia Luigi Longo. Poco tempo dopo fu uccisa e gettata nel lago anche la fidanzata e dopo furono eliminati, facendone sparire i cadaveri, anche un'amica di questa e suo padre, tutti ritenuti testimoni scomodi. Sono soltanto i primi di una lunga serie di omicidi. Ma di ciò non bisogna parlare per non turbare la festa di “liberazione”, fondata sulla verità dei vincitori.3 Si aggiunge alla giungla di versioni causata dalla disonestà dei partigiani comunisti quella secondo cui sarebbe stato Aldo Lampredi ad uccidere Mussolini. Tale è stata la versione dello stesso Lampredi dopo ben 35 anni. Questa versione fu riportata da Massimo Caprara,4 secondo quanto gli avrebbe riferito Togliatti, di cui fu segretario per vent'anni, prima di convertirsi al cattolicesimo e di diventare eurodeputato di Forza Italia. Togliatti avrebbe eseguito un ordine di Stalin, che, dopo il rifiuto di Hitler di un accordo di pace e la conseguente prosecuzione della guerra, voleva eliminare Mussolini come testimone del mancato accordo.5 Si aggiunga infine la versione di Bruno Giovanni Lonati secondo cui fu lui ad uccidere Mussolini in presenza di un emissario dei servizi segreti britannici (John Maccaroni) che, inviato da Churchill, voleva impossessarsi del carteggio Churchill-Mussolini.6

Poiché la verità può essere una sola è ripugnante la malafede di tutti coloro che si inventarono delle menzogne o se ne fecero portatori per interessi politici. Essi, nemici della verità, ebbero poi vergogna di apparire come menzogneri.


1 L'Audisio giunse quando Mussolini e la Petacci – prelevati di forza contro la volontà dei partigiani non comunisti che li avevano in consegna con l'intenzione di portarli a Milano per processarli - erano già stati uccisi la mattina del 28 aprile e sparò (se fu lui e non il Moretti) sui cadaveri il pomeriggio per una messa in scena. Una versione poco credibile (anche se verosimile) è che Mussolini sia stato ucciso da un emissario inglese di Churchill con la complicità dei partigiani. Un medico legale , prof Cattabeni (Rinascita 16 giugno 2009, in www.mursia.it, alla voce su Google “Aldo Lampredi”) stabilì che Mussolini e la Petacci erano nudi quando furono uccisi e riportavano chiari segni di violenza. In particolare la Petacci fu stuprata in gruppo (per evidenti residui di sperma) e violentata con un bastone di scopa nella vagina e nell'ano (www.ndonio.it). Che Mussolini e la Petacci siano stati uccisi nudi risultò dal fatto che il numero dei fori dei proiettili sui corpi risultò superiore a quello dei fori sugli abiti. Questa è anche l'analisi di Giorgio Pisanò (Gli ultimi cinque secondi di Mussolini, Il Saggiatore 2004 (1996). Che non fosse stato Audisio ma Longo l'assassino di Mussolini fu affermato dal comunista Umberto Lazzari (il comandante Bill che scoprì Mussolini nel camion dei tedeschi mentre tentava di fuggire in Svizzera e componente del reparto operativo a Dongo). V. su Google “carteggio Churchill-Mussolini” e cliccare, per esempio, su ilnostrotempo.it.

2 Rinascita, loc.cit.

3 V. su Google “capitano Neri”. In particolare voceditalia.it; blog.libero.it; tuttostoria.net. Ma secondo blog.libero.it Neri non avrebbe assistito all'uccisione trovandosi a Dongo per fare l'inventario del danaro e di tutto l'oro catturato. Sempre secondo blog.libero.it emissari degli Alleati avrebbero preso contatto nell'estate del 19444 con Mussolini perché convincesse Hitler a far fronte comune contro Stalin. Mussolini scrisse il 24 aprile 1945 una lettera che la consegnò poi in prefettura a Milano al tenente delle SS Franz Spoegler, incaricato di farla pervenire a Churchill In essa Mussolini si augurava un successo personale di Churchill nelle trattative con la Germani per fare fronte comune contro l'Unione Sovietica. Ciò sarebbe in contrasto con la lettera del 28 febbraio 1945 in cui Mussolini chiede a Hitler di accordarsi con Stalin per far fronte comune contro gli Alleati. Sarebbe bene che gli storici chiarissero questo contrasto.

4 Di Caprara v. Quando le botteghe erano oscure, Il Saggiatore 2000. Secondo Caprara fu Pietro Secchia ad ordinare l'uccisione di Mussolini su richiesta di Stalin.


6 Nel suo libro Quel 28 aprile 1945 (Mursia 1994). V. www.mursia.com (su Google alla voce Aldo Lampredi. Alla stessa voce v. voceditalia.it). Sulle varie e false versioni della morte di Mussolini vedi anche  www.ilduce.net/giannettobordin.htm;  www.ilduce.net/specialemorteduce  con un articolo di Fabio Andriola); www.ilduce.net/mortedimussoliniparte1.htm (con un articolo di Maurizio Barozzi).
 


2 commenti:

defvin ha detto...

rispondo anche qui, dopo aver visto il commento sul blog di Roberta Lombardi.
Mi scusi, ma i vari ministri delle finanze del ventennio chi erano? Il Ministro DE STEFANI le dice qualcosa, il Ministro VOLPI le dice qualcosa?
La lira a quota 90 le dice qualcosa?
Definire la politica economica pre 1929 del fascismo statalista o peggio socialista mi pare quanto meno singolare. Cordialità

Pietro Melis ha detto...

Se fosse continuato il pur positivo periodo liberistico, durato sino al 1925, non vi sarebbe stato il vero fascismo delle opere pubbliche quali ho descritto. Per questo De stefani fu costretto a dimettersi.