sabato 8 marzo 2014

NON PARITA' DI GENERE MA PARITA' DI SPECIE. RISPOSTA A PAOLO BARNARD

Da notare innanzi tutto che soltanto per ignoranza si suole richiedere parità di genere. Infatti il genere è una categoria che racchiude una varietà di specie tra loro apparentate. Così l'uomo e la scimmia appartengono allo stesso genere ma sono di specie diverse. Spesso, sempre per ignoranza, si suol dire "la razza umana", mentre di dovrebbe dire "la specie umana", categoria che racchiude diverse razze, alla faccia degli ignoranti ideologizzati che negano esistano le razze. Perciò è errato anche riferire il genere al sesso, dicendo "genere maschile" e "genere femminile".  
Oggi è l'8 marzo, "festa" della donna. Ho sempre pensato che sino a quando vi sarà la festa della donna (non esiste la festa dell'uomo) la donna continuerà a non capire che proprio con questa festa continuerà a favorire la tradizione che vede la donna inferiore all'uomo. Platone, data la sua dottrina della reincarnazione, scrisse che un uomo avrebbe subìto dopo la morte una condanna reincarnandosi in un essere inferiore. Ed io mi divertivo a domandare agli studenti: qual è secondo Platone l'essere immediatamente inferiore all'uomo? Alcuni dicevano: la scimmia. Ed io rispondevo: no. Allora altri dicevano: l'elefante. Ed io rispondevo:no. Alla fine dovevo aggiungere che l'essere immediatamente inferiore all'uomo per Platone era la donna. Ma poi aggiungevo anche che, nonostante ciò, Platone, contraddicendosi, fu l'unico filosofo che precorse la modernità richiedendo nel suo Stato ideale (La Repubblica) il diritto di voto alle donne, ma richiedendo che anche le donne facessero il servizio militare perché Atene non poteva permettersi di fare a meno delle donne (cioè di metà della popolazione) per la difesa dello Stato. 
Pochi sanno che l'8 marzo fu la data in cui le donne russe di Pietrogrado nel 1917 insorsero anch'esse contro la dittatura zarista. Ma cooperarono a sostituire la dittatura zarista con un'altra, che fu quella di Stalin. 

A Paolo Barnard (dpbarnard@libero.it)
dal blog 
www.paolobarnard.info/PAOLO BARNARD AMA LE DONNE, MA AMA ANCHE LA VERITA’
(2014-03-03)
LA DISUMANITA’ VINCE SEMPRE. SONO FUORI DA LA GABBIA DI LA7
(2014-03-02)
Ho sempre concordato con lei in merito alle sue riflessioni sulla disgrazia dell'euro, dell'Unione Europea delle banche. Queste cose le ho scritte sin dal 2006 nel mio libro intitolato Scontro tra culturee metacultura scientifica;l'Occidente e il diritto naturale. E le ho ripetute nei miei ultimi due libri ampliando l'argomento. Dal 1994 appartengo al Partito dei non votanti. Se è d'accordo con me dica in pubblico che Partito dei non votanti dovrebbe significare ridurre il numero degli eletti in proporzione al numero dei non votanti, fatta salva una soglia fisiologica del 15% di non votanti. Così questi fetenti politici non conserverebbero sotto il culo lo stesso numero di poltrone anche se andasse a votare solo il 20%. Che razza di democrazia è quella che non considera il non voto come voto negativamente attivo? Gli elettori non sanno che possono presentarsi al seggio elettorale e registrarsi rifiutando poi la scheda, in modo che per legge sia messo a verbale il motivo del rifiuto. Non andare a votare può significare pigrizia, disinteresse, assenza dal luogo di residenza, rifiuto passivo e non attivo del voto. 
Per quanto riguarda le donne le do ampiamente ragione. Sono un pianeta sempre sconosciuto. Oggi la scuola, media inferiore e superiore, è degradata perché in mano alle donne, che si dedicano all'insegnamento più che per vocazione per necessità economica. La scuola non può dare economicamente dignità sociale ad un professore, per cui essa è ormai, per il 90%, costituita da un corpo di insegnanti donne (e non DONNE). Faccio mia la Sua distinzione tra donne e DONNE. E valgono su questo punto le considerazioni che nel libro Il fondamento della morale faceva Schopenhauer sul carattere femminile. “Le donne, data la debolezza della loro ragione nel comprendere i principi universali, nell’attenervisi e nel prenderli come norma, sono molto meno capaci degli uomini nella virtù della giustizia…; superano invece gli uomini nella virtù dell’amore del prossimo, perché la spinta in questo caso è per lo più concreta e parla direttamente alla compassione, alla quale le donne sono decisamente più accessibili…La giustizia è una virtù piuttosto maschile, l’amore del prossimo piuttosto femminile”. Se così è, si può dire che la scuola è vittima del sentimento, della compassione, e non è espressione del merito. Tanto più da quando è stata introdotta la scuola obbligatoria. Devo anche correggere quanto scrisse Schopenhauer perché le donne sono rimaste sempre per me abitanti di un altro pianeta. Sono umorali, più possessive dell'uomo, divenuto ormai vittima anche quando l'uomo diventa assassino. Non si considerano le provocazioni che spesso l'uomo subisce da parte della donna, che ha a suo favore il codice civile e il diritto di famiglia. L'uomo in fondo cerca sempre di salvare la famiglia facendosi un'amante quando è sessualmente stanco della moglie, mentre la moglie rompe il matrimonio sapendo di avere la legge dalla sua parte anche con l'affidamento a lei dei figli minori, che diventano un'arma in più per ricattare economicamente l'ex marito, il quale può finire economicamente rovinato. Non è il mio caso perché ho avuto sempre terrore del matrimonio. Sono un prof. univ. in pensione di storia della  filosofia e purtroppo debbo decidermi a sposare la mia convivente per non lasciare la mia pensione di reversibilità a questo Stato di merda. Da quando per ragioni di età e anche di convenienza per essere assistito nella mia futura vecchiaia (se ci sarà) ho perso la libertà mi sono accorto ancora di più che la donna ha uno spirito possessivo che usa l'arma del ricatto. Bisogna considerare le motivazioni che inducono un uomo a diventare assassino. Spesso lo diventa a causa di un comportamento volubile, irascibile e irrazionale della donna, che è più facile al capriccio che crede di identificare con l'amore. Quando termina il capriccio termina quello che credeva amore. Troisi avrebbe detto: "Pensavo fosse amore...invece era un calesse".    Una volta domandai al sociologo Francesco Alberoni perché mai una donna si "innamorasse" di un delinquente. Mi rispose che la donna spera sempre di cambiare la natura dell'uomo di cui si è innamorata. Ciò conferma che molte donne ragionano con l'utero e non con il cervello, altrimenti capirebbero subito la natura violenta dell'uomo di cui si sono incapricciate. Poi ne pagano le conseguenze quando è troppo tardi.  Con ciò non intendo certo giustificare l'uomo assassino, proprio perché dovrebbe saper ragionare più della donna. Pertanto chi uccide una donna dovrebbe avere delle aggravanti perché ha dimostrato di non essere uomo, superiore per razionalità alla donna, come dovrebbe essere. Ma la donna ormai ha invaso tutti gli uffici pubblici, essendo le donne diventate quasi maggioranza anche nella magistratura. Che cosa pretendono ancora di più? Si pretende assurdamente la parità di genere, che sarebbe anche anticostituzionale perché permetterebbe ad una donna, anche se deficiente, di limitare l'accesso ad uomini che fossero mentalmente e professionalmente migliori di una donna. Dunque la richiesta parità di genere è contraria alla parità di specie, intendendo per parità di specie la parità di meriti indipendentemente dal sesso. Però mi sono sempre domandato come mai non esistano chirurughi donne. Notare come non esista nemmeno il femminile di medico e tanto meno di chirurgo. Sono certo che nemmeno una donna si farebbe operare da un chirurgo donna. Le donne negli ospedali accedono alla medicina interna ma sembrano escluse dalla chirurgia. Una ragione ci sarà, come per i piloti d'aereo. Come potrebbe una donna operare con freddezza soprattutto nel periodo delle mestruazioni? 

Il neurochirurgo Giulio Maira del policlinico Gemelli di Roma ha detto che nelle donne i due emisferi del cervello sono maggiormente uniti per mezzo di un maggior numero di neuroni nel corpo calloso che unisce i due emisferi. Si sa che quello sinistro è demandato alle operazioni logiche, mentre quello destro presiede alle emozioni. Dunque nella donna la capacità analitica non è così separata dalla capacità emozionale come nell'uomo. Non ho mai visto uno studente piangere dopo una bocciatura all'esame, mentre mi è capitato qualche volta di vedere delle studentesse piangere dopo una bocciatura.   
Si dice che le donne (nel settore privato) sono sottopagate rispetto all'uomo. Ma non ci si accorge che, più che le donne, sono gli uomini ad essere danneggiati da ciò. Infatti è proprio questo il motivo principale che è causa della maggiore disoccupazione maschile nel settore privato. Si è mai visto un segretario invece di una segretaria in uno studio professionale?  Si è mai sentita una voce maschile da un call center? Molti giovani, in attesa di migliore occupazione, sarebbero disposti a fare i lavori che fanno le giovani. Ma essi trovano la strada chiusa dalle giovani proprio perché sottopagate.
Le donne fanno carriera nel mondo effimero dello spettacolo solo perché usano il corpo, di cui invece l'uomo più spesso può fare a meno dovendo far valere le capacità e non l'ammiccamento e le tacite profferte della fica per fare carriera. Si sono mai viste alle TV presentatrici o collaboratrici,  non dico brutte, ma nemmeno belle? Lei avrebbe dovuto domandare all'opportunista Paragone, uomo di regime mascherato, quante siano le donne che lavorano in TV solo per capacità e non perché gradite fisicamente e magari assunte con il ricatto sessuale. E' tutto un puttanaio, anche la RAI, ma Paragone, da falso moralista, non l'ha voluto ammettere. Potrei andare avanti ma mi fermo qui su questo argomento.
Purtroppo debbo dissenitire totalmente da lei, e senza compromessi, sulla questione della Palestina. Glielo dice uno che è stato accusato di antisemitismo da uno stronzo fanatico e ignorante  rabbino capo di Roma, Riccardo Di Segni, solo per aver condannato in un mio saggio sul diritto naturale la maggiore sofferenza degli animali nei mattatoi a causa della macellazione ebraica (kasher) corrispondente a quella islamica (halal). E per questo ho dovuto subire un processo sino alla Cassazione con una condanna ad una multa di 4000 euro sotto condono. Proprio io che nello stesso saggio ho scritto che gli ebrei laici (quelli che non credono nelle stronzate della Bibbia) appartengono alla maggiore intelligenza mondiale. Se mi si accusa di essere antislamico mi si fa un complimento, ma nessuno si permetta di accusarmi di essere antisemita. 

Dato che nel suo blog dice che, date le sue non floride condizoni economiche, può accettare inviti solo dietro compenso di 400 euro e pagamento del viaggio e del soggiorno sono disposto ad invitarla a mie spese per dibattere su molti temi che ho esposto nei miei ultimi libri e su cui concordo con lei in fatto di economia. Ma naturalmente dovrebbe accettare di confrontarsi e scontrarsi sul tema della Palestina, visto che lei è filopalestinese. 
- Palestina & Israele
Perciò le invio in allegato l'ultimo capito (intitolato Palestina ebraica. Arabi invasori) tratto dal mio libro Io non volevo nascere. Un mondo senza certezze e senza giustizia. Filosofi odierni alla berlina. Le faccio una domanda: quanto tempo deve passare perché l'invasione armata di un territorio altrui diventi titolo di proprietà? Certamente lei non si è posto mai questa domanda. Ma se l'era posta il filosofo Robert Nozick (Anarchia, Stato e Utopia), l'unico grande filosofo contemporaneo (scomparso a soli 62 anni) che abbia concepito idealmente la società come fondata sul diritto naturale, che, in quanto naturale, non può essere della sola natura umana. L'uomo crede ancora biblicamente di essere padrone della Terra, mentre è padrone di un cazzo.

4 commenti:

Ray ha detto...

Gentile Professore,

seguo oramai da qualche anno il suo blog e quello di Paolo Barnbard.
Siete persone che parlano e scrivono senza alcun timore di essere additati come reazionari, razzisti o peggio ancora. Gli argomenti che trattate sono interessanti ed attuali, scritti con un senso critico fuori dagli schemi del falso buonismo italiano.
Personalmente condivido quasi la totalità dei vostri pensieri, non il 100%. Ma questo è normale tra esseri pensanti, anzi si alimentano interessantissimi dibattiti.
Veniamo al dunque, se veramente riuscisse ad organizzare un dibattito tra Lei e Barnard, io sarei seduto in prima fila!
Certamente non mancheranno gli argomenti: la questione Israelo-Palestinese, l'euro, la ME-MMT di Barnard, ecc...
Complimenti per la sua inizativa e speriamo vada in porto.
A presto
Ray

Giancarlo Matta ha detto...

Mi associo a quanto sopra.

Anonimo ha detto...

Gentile (ma non sempre) prof. Melis, ho scoperto il suo blog per caso, e l'ho trovato abbastanza interessante da leggere anche i post dei mesi precedenti. Ecco perchè rispondo con mesi di ritardo. Io lavoro in un ospedale (solo un volgare paramedico) e le posso assicurare che le donne chirurghe ci sono, certo meno degli uomini ma qualcuna c'è. Cosi come ci sono ostetrici con la barba e uomini nei call center. Il pianto delle studentesse bocciate probabilmente è dovuto alla notte insonne prima degli esami: la mancanza di sonno fa anche di questi scherzi. In quanto subanimale (immagino che molti dei suoi lettori oltre a me lo siano) ogni tanto mi sento offeso e vorrei scriverle una lettera di insulti ma come si fa? Mi firmo con il mio nome pur restando "Anonimo". Pietro Scordato.

Pietro Melis ha detto...

Anche gli studenti maschi possono soffrire d'insonnia ma in tanti decenni di insegnamento all'Università non ne ho visto uno piangere dopo una bocciatura. A me non è ma capitato di essere scocciato da voce maschile di un call center. E comunque chiudo anche quando sento voce femminile perché non voglio essere scocciato dalla pubblicità. Non capisco perché si debba sentire offeso. Si sente forse nella categoria dei subanimali? Nelle mie visite in ospedali non ho mai conosciuto uno che sia stato operato da una donna. Mai. E mai un conoscouto un pilota donna in aerei. Che sia io un eccezione? Non ci credo. E se qualche donna chirurgo vi fosse "una rondine non fa primavera" (Aristoetele). Io ho domandato a più di una donnna se si sarebbe fatta operare da un chirurgo donna. Risposta costante: NO. Evidentemente lei da paramedico ha un'esperienza che io non ho. Ma è strano che dalla mia indagine risulti il contrario. In quali reparti di chirurgia ha visto le donne operare in prima personsa senza essere solo aiutanti in camera operatoria?