Ancora una volta il leader Massimo Cacciari non rinuncia a riproporre la sua teoria secondo cui in noi vive anche l'altro con cui deve confrontarsi la nostra identità. Non ho mai capito che cosa intenda Cazziari per "l'altro", definito da lui anche come "straniero". Perché Cazziari non si confronta anche con i tagliagole di ISIS per far valere la sua identità? E' chiaro che queste cazziate hanno come presupposto il relativismo, la politica dell'accoglienza. Cacciari (e questa volta non storpio il suo cognome) dice che bisogna distinguere tra famiglia e alleato. Gli Stati Uniti farebbero parte di un Occidente senza che l'Europa abbia scelto gli Stati come propria famiglia perché la famiglia non si sceglie. Si scelgono gli alleati. E ora finalmente qualcosa su cui concordo pienamente. L'Europa deve scegliersi come alleato la Russia perché Mosca è da considerarsi TERZA ROMA. Bene. Ma Cacciari sembra avere copiato da me il rilievo di Mosca terza Roma giacché io ne avevo scritto già nel 2005 in Scontro tra culture e metacultura scientifica. Ma se Mosca è terza Roma contro un'Europa che sta rinnegando le sue radici greco-romano-cristiane ciò mal si concilia con il relativismo derivante dall'accoglienza dell'altro dentro la propria identità. O si sceglie escludendo tutto ciò che sta fuori della scelta perché in contrasto con la propria identità oppure non si sceglie. Non si può essere relativisti, pronti ad ascoltare "l'altro", "lo straniero", e poi fare una scelta di campo preferendo la Russia al resto dell'Europa corrotta nel suo relativismo, aperta all'invasione dello "straniero", compreso quello islamico. Vi da aggiungere che, quando Cacciari (che ridiventa Cazziari) cita il famoso fisico Erwin Schrödinger per supportare la sua convinzione che in fisica non esiste un oggetto fuori della relazione tra soggetto ed oggetto, attribuisce a Schrödinger un pensiero non suo giacché Schrödinger si è limitato ad affermare l'impossibilità di stabilire esattamente la natura dell'elettrone nella sua duplice veste di particella e di onda elettromagnetica, avendo tutti e due i comportamenti: l'uno implicante, come elettrone, valori discreti dell'energia, l'altro, come onda, implicante valori continui dell'energia. Questo indeterminismo, espresso nel famoso principio di indeterminazione di Heisenberg, è valido solo nella meccanica quantistica e non investe tutta la conoscenza nel campo della fisica. Cazziari ha preso la parte per confonderla ignorantemente con il tutto. Intriso solo di conoscenze filosofico-letterarie è bene che Cazziari stia lontano dalle conoscenze scientifiche per evitare di utilizzarle a suo uso e consumo. Due dei maggiori rappresentanti
della fisica quantistica non hanno affatto negato l'oggettività della
conoscenza scientifica. Riporto quanto ho scritto a questo proposito in Scontro tra culture e metacultura scientifica.
Leggere l'intervista qui sotto.
Gadamer
– e, con lui, tutti gli storicisti o i convenzionalisti, come il
secondo Wittgenstein (Ricerche
filosofiche, 1953) -
ha travisato completamente il significato del linguaggio scientifico,
che non è un linguaggio artificiale, ma, come scrisse Niels
Bohr, uno dei maggiori protagonisti della fisica atomica e della
meccanica quantistica,1
“un raffinamento del linguaggio comune, che ne ricava i mezzi per
formulare relazioni per le quali l’ordinaria espressione verbale
risulterebbe imprecisa…L’uso di simboli matematici, evitando i
riferimenti al soggetto cosciente che permeano il linguaggio
quotidiano, assicura la non ambiguità delle definizioni
richiesta da ogni descrizione oggettiva”.2
E Werner Heisenberg, che formulò il principio di
indeterminazione nella meccanica quantistica, ha scritto: “Le
decisioni circa il valore di un determinato lavoro scientifico, su
ciò che è giusto o sbagliato nell’opera, non
dipende da nessuna autorità umana…le
questioni verranno decise, e non
sarà questo o quest’altro gruppo di scienziati a decidere ma
la natura stessa…Le
idee scientifiche si diffondono perché sono vere. Esistono
criteri oggettivi e decisivi per determinare l’esattezza di una
affermazione scientifica”.3
1
A Bohr è dovuto il principio di complementarità tra
onda e corpuscolo introdotto per spiegare il comportamento
dell’elettrone nell’irradiazione dovuta a un fascio di
elettroni.
2
Unità della
conoscenza (1954), in
I quanti e la vita,
Boringhieri 1969 (1965), p. 59.
3
Fisica moderna e
pensiero contemporaneo,
in Fisica e filosofia
(1958), Il Saggiatore 1961.
06:38
01 Ott
L'antiberlusconismo? Un antidoto del c...
Massimo
Cacciari. L'intervista. Il nostro primo alleato? "La Russia". Il
politicamente corretto? "Una stupidaggine" il Neomarxismo? "Già vecchio"
Ecco l'ultima cazziata di Cazziari in cui l'autore continua a cacciareggiare
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