martedì 6 settembre 2016

ODIFREDDI E IL SUO "DIZIONARIO DELLA STUPIDITA'". MA DELLA SUA NON SI RENDE CONTO

Ho lasciato questo commento nel suo blog (La Repubblica). 

Attenzione a questa frase di illustrazione del Dizionario della stupidità.
"È la certezza che gli stupidi sono sempre gli altri a permettere a ciascuno di noi di convivere così bene con la propria stupidità.

'Infinito è il numero degli stolti' scrisse un traduttore dell'Ecclesiaste fraintendendo il testo originale. E dimostrando di essere lui stesso uno stolto. Fu poi Einstein che, nel riprendere il medesimo concetto, affermò: Due cose sono infinite, l'universo e la stupidità umana, ma sull'universo ho ancora dei dubbi".

Commento.
Jupiter nobis imposuit piras duas (Fedro). Giove ci impose due bisacce: in quella anteriore i difetti altrui e in quella posteriore i nostri. Si sostituisca a "difetti" "stupidità". Come può uno dimostrare di non essere stupido mentre dice che il 90% degli uomini sono stupidi? "Un tale pensò di fondare il partito dei cretini e il risultato fu disastroso. Poi cambiò il nome e lo chiamò partito degli intelligenti: fu un successo perché tutti i cretini lo votarono" (Dino Risi, Aforismario). Nessuno (come l'Ecclesiaste) può ammettere di essere un cretino. "La prova del budino consiste nel mangiarlo" (Engels). Ma sono gli altri purtroppo a dover stabilire se uno sia cretino. Odifreddi giustamente ebbe a lamentarsi perché un vicino di casa super cretino aveva 5 cani cha abbaiavano sempre. Un carabiniere gli disse che non poteva multare il proprietario perché erano i cani che abbaiavano. A me sembra una barzelletta sui carabinieri. Allora Odifreddi, come egli stesso racconta, andò in un negozio per chiedere del veleno per i cani (spero che stesse scherzando) e gli fu risposto che avevano solo veleno per topi. Altrimenti sarebbe passibile di reato. Ma ci andò veramente? Aveva veramente intenzione di avvelenare i cani? Se aveva questa intenzione allora è vero che nessuno può giudicare da sé la propria stupidità. E' la realtà fattuale che giudica e non il proprio pensiero. Altrimenti anche Einstein sarebbe stato un cretino. Ma i fatti gli diedero ragione.    
Qui aggiungo quanto segue. A me sembra che Odifreddi sia il bue che dice cornuto all'asino. Nella sua nota tuttologia accompagnata da una fastidiosa supponenza non si accorge  di essere poco logico, pur pretendendo di essere logico. Egli è presidente onorario dell'UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici razionalisti). Se è la realtà fattuale che serve come verifica della stupidità allora Odifreddi non può sottrarsi alla stupidità. Nonostante abbia detto cose giuste, condivise persino da me (il che è tutto dire), egli è un fanatico scientista che non riconosce i limiti della conoscenza scientifica quando si arriva  ai limiti della conoscenza dell'universo, dove non possono esistere verifiche ma solo teorie o congetture (come direbbe Karl Popper) più o meno corroborabili se rispettano la prima condizione che è la non falsificabilità, non la verità. Per non essere stupidi bisogna evitare di essere fanatici portatori di una verità assoluta. Che Odifreddi sia stato uno stupido lo dimostra il fatto che egli cadde in uno scherzo fattogli con una telefonata della radio La Zanzara con cui si imitava la voce dell'attuale papa che lo invitava a visitarlo in Vaticano nella casa di Santa Marta. Vi cadde come un frillo, un vero e proprio stupido, dicendo subito che si alzava in piedi per rispetto al (falso) papa, aggiungendo che si sentiva onorato di tale visita. Non si accorse nemmeno che la voce non poteva essere quella del papa perché molto diversa nonostante il tentativo di imitarla.
Anche a me capitò una volta di ricevere una telefonata dalla stessa radio del volgare Giuseppe Cruciani (radio La Zanzara) che si era presentato come professore universitario per invitarmi a tenere una conferenza a Padova. Gli risposi che la cosa non mi interessava. L'invito mi apparve subito così strano che subito gli domandai il numero di telefono della sua Facoltà perché fossi io a telefonargli per avere una conferma. Rifiutò di darmi il numero e allora lo mandai affanculo. Insistette nel telefonarmi scoprendosi da sé domandandomi: professore perché ce l'ha tanto con me? Evidentemente aveva scoperto quanto precedentemente avevo scritto contro di lui. 

Blog del prof. Pietro Melis: ALLA SPORCA FACCIA DI GIUSEPPE ...

pietromelis.blogspot.com/2016/03/alla-sporca-faccia-di-giuseppe-cruciani.html
22 mar 2016 - ALLA SPORCA FACCIA DI GIUSEPPE CRUCIANI. A lazanzara@radio24.it. Lei è veramente un individuo schifoso (si vede anche dalla sporca
Gli risposi che mi faceva schifo e che non intendevo parlare con un individuo come lui e chiusi il telefono. La cosa finì lì. Ce l'avevo contro di lui perché in una trasmissione TV si era dichiarato carnivoro, antianimalista e si era presentato con una collana di salcicce al collo. Perché invece Odifreddi cascò nella burla? Perché è un esibizionista grafomane e tuttologo. Per lui valeva di più apparire a fianco di un papa, nonostante abbia sparato sempre a zero contro il cattolicesimo (ma mai da vigliacco contro l'islamismo). Il primo libro con cui si fece conoscere al grosso pubblico, ci si ricordi, fu Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici). Volle parafrasare in senso contrario Benedetto Croce autore del famoso Perché non possiamo non dirci cristiani.  
Io avrei accettato un invito dal vero papa, ma non per "genuflettermi" idealmente di fronte a lui con rispetto, come avrebbe fatto Odifreddi, ma per dirgli in faccia, senza rispetto, da animalista vegetariano, tutto ciò che si meritava, soprattutto per non avere mai speso una parola contro il Natale e la Pasqua trasformate sempre in stragi di agnelli per "santificare" paganamente queste due favole cristiane entro una concezione ancora antropocentrica, e  perciò antiscientifica, dell'uomo. Gli avrei domandato come potesse ancora conciliare il mito del  Genesi con l'evoluzione naturale darwiniana, nonostante la Chiesa nel 1996 con un intervento di Giovanni Paolo II in un Convegno in Vaticano sull'argomento avesse accettato, pur schizofrenicamente, la verità dell'evoluzione biologica mentre allo stesso tempo nel suo libro rivolto al grosso pubblico Memoria e identità ripeteva la favola del Genesi.            
Immagine per il risultato di tipo notizie
"Ci sono stupidi generalisti e stupidi specialisti", ha esordito Odifreddi, per poi mettere in .

2 commenti:

Anonimo ha detto...

professore,
odifreddi è presidente onorario dell' uaar. penso che essere atei significhi assumere una posizione filosofica ben precisa ( nel senso etimologico del termine di amare la sapienza ) ma che questo debba renderti umile, anzichè supponente o arrogante come odifreddi !
Einstein sarebbe stato forse migliore se fosse stato arrogante ? io non credo...
saluti,
marco

Pietro Melis ha detto...

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