sabato 8 ottobre 2016

BENEDETTO CROCE: MEGLIO UN MEDICO CAPACE E DISONESTO CHE INCAPACE ED ONESTO

Così dovrebbe essere anche per la politica, secondo il Croce (Etica e politica). Secondo il Croce (che era un idealista nel senso filosofico del termine) la realtà è costituita dallo Spirito, che è, hegelianamente, la sostanza della realtà. Ciò significa che la materia è una manifestazione della sostanza che è lo Spirito, immanente alla realtà materiale. Dunque il Croce era un ateo perché non concepiva un Dio trascendente la materia. Fatta questa premessa debbo precisare che lo Spirito secondo il Croce si manifesta secondo quattro categorie, che sono l'estetica, la logica (identificantesi con la filosofia), l'economia e l'etica. Orbene, il Croce, se pur impropriamente, incluse la politica nella categoria dell'economia. La politica non si fonda sull'etica ma sulla forza dello Stato. Sin qui poteva andare d'accordo con il suo ex amico Giovanni Gentile, che aderì al fascismo, mentre il Croce, incoerentemente, si riconobbe come liberale e antifascista dopo una sua prima adesione al fascismo (sino a quando questo estromise tutti gli altri partiti instaurando la dittatura). Il Croce scrisse che tra lo Stato e un'organizzazione a delinquere non vi è alcuna differenza. Infatti il diritto dello Stato si basa sul diritto della forza. Se un'organizzazione a delinquere fosse più forte dello Stato tale organizzazione si sostituirebbe allo Stato. Ciò risulta vero quando si considerino le regioni mafiose, dove in pratica governano le leggi della mafia, nonostante le ripetute leggi contro la mafia. Per estirparla bisognerebbe estirpare la democrazia nelle regioni mafiose, che si avvalgono della democrazia per coltivare le collusioni tra malaffare e politica. Ma come poteva il Croce definirsi liberale nonostante l'identificazione dello Stato con il principio della forza? Qui sta la sua ineliminabile contraddizione, come è stato osservato da più di uno studioso. Il Gentile fu coerente nella sua adesione al fascismo per avere identificato lo Stato con il principio della forza, pur se elevato a Stato etico. Ma per il Croce tale identificazione era impossibile. L'etica per il Croce  è quella forza popolare che dovrebbe sospingere la politica modificando in meglio le istituzioni dello Stato. Ma lo Stato non si identifica con l'etica. Si identifica con la forza. "L'etica fa e disfà lo Stato" (parole del Croce), ma una volta modificate le istituzioni dello Stato è pur sempre la forza il fondamento dell'autorità dello Stato. L'errore del Croce è consistito nel non avere considerato una categoria superiore alla politica che è il diritto naturale. Diritto naturale che conseguentemente dovrebbe essere considerato superiore all'etica, che dipende in ogni Stato da tradizioni culturali. Il diritto naturale trascende invece il relativismo etico e impedisce di considerare la forza come fondamento dello Stato. Un vero liberale sarebbe dovuto partire dal diritto naturale e non da una concezione dello Stato identificantesi con la forza. Sulla base di questa identificazione il Croce avrebbe dovuto aderire al fascismo. Non fu coerente. Egli considerò addirittura il fascismo una parentesi fuori della storia italiana, sebbene un parentesi durata circa vent'anni. Egli considerò il liberalismo come storia dialettica tra libertà e mancanza di libertà, per cui in effetti si trovò filosoficamente disarmato di fronte al fascismo, che invece avrebbe dovuto giustificare in base ala sua teoria del liberalismo come storia della libertà e della sua opposizione. Nonostante questa enorme contraddizione il Croce, proprio per avere distinto lo Stato dall'etica, arrivò ad una conclusione interessante, che vale ancor oggi, anzi sempre. Al politico non si deve domandare se sia personalmente onesto, se sia eticamente encomiabile. Al politico si deve domandare se egli sia un politico capace. 
Il peggio si ha quando un politico è incapace e disonesto. Come nel caso di un disonesto venditore di pentole, il bomba Renzi.
Diverso il caso di Trump, che non può essere giudicato in base a certe frasi da lui pronunciate 11 anni fa sulle donne, il cui contenuto non ha alcuna rilevanza circa le sue capacità e il programma politico. Che certamente non può essere giudicato in base alla sua vita privata. In Italia, e questo è un vantaggio, Berlusconi non è stato estromesso dal Senato  per la sua assidua frequentazone di donne. E' stato estromesso, ingiustamente, dando retroattività ad una legge penale che fu promulgata dopo l'asserito reato di evasione fiscale. In contrasto con il principio della non retroattività di una legge penale (la famigerata legge Severino, che ingenuamente fu votata dallo stesso Berlusconi). In Italia la vita privata non ha mai inciso sul successo politico. Come nel caso di Craxi. Ma negli USA di tradizione puritana vi è una democrazia corrotta dove la vita privata viene sbanderiata per farla incidere sulla politica. Salvo che qualcuno sia così furbo da nasconderla come fecero i due fratelli Kennedy, che si scoparano entrambi Marilyn Monroe. Il fratello maggiore, il presidente, la scaricò e la prese in eredità il fratello Robert ministro della giustizia. La morte della Monroe è rimasta sempre nel dubbio, perché non furono mai esclusi i servizi segreti che dovevano impedire che la Monroe potesse ricattare i Kennedy. Mi sono dimenticato di Roosevelt (lo aggiungo oggi in data 9 ottobre). Egli visse con l'amante nella Casa Bianca. Ma nessuno ebbe mai da ridire. E Roosevelt ebbe ben 4 mandati sino a quando nel 1951 fu introdotto un emendamento nella Costituzione per evitare che un presidente avesse più di due mandati, mentre sino a Roosevelt tutti i presidenti avevevano rispettato la regola non scritta di Washington dei due soli mandati. Ed ora gli avversari di Trump vorrebbero squalificarlo per certe frasi risalenti a 11 anni fa. Perché non ci hanno pensato prima, dal momento in cui presentò la sua candidatura? No. Hanno aspettato sino ad un mese prima delle elezioni. Razza di disonesti. Ma poi di che cosa Trump dovrebbe essere accusato? Di aver detto che le donne si fanno affascinare da un uomo di successo? E anche il danaro è mezzo di successo. Trump ha detto una semplice verità. Più successo un uomo ha nella vita e più possibilità ha di conquistare le donne. Notare poi la contraddizione del ridicolo in cui cade la politica americana che quasi pretende che nelle campagne elettorali il canditato si presenti con la moglie e i figli per dare l'immagine di persona seria, di marito fedele anche se non lo è. Che c'entrano moglie figli nella campagna elettorale? Ipocrisia di un puritanesimo di facciata. In Europa una cosa simile appare del tutto insensata. Schifosa democrazia americana, in cui comandano in realtà i potentati delle varie lobby, tra cui quelle delle grandi banche, soprattutto ebraiche come la Goldman Sachs. E questi cosiddetti democratici si accorgono solo dopo 11 anni di un filmato per cercare di deligittimare Trump, che è l'unico candidato indipendente perché grazie ai suoi miliardi si può rendere indipendente dai condizionamenti delle lobby finanziarie e delle grandi imprese, che finanziano la Rodham (falsa Clinton) per asservirla poi ai propri interessi, non importando in questo caso che la Rodham abbia giustificato il marito nonostante le sue amanti e i pompini che si faceva fare da Monica Lewinsky anche da sotto il tavolo quando nella stanza ovale parlava con capi di governo e di Stato. Giusticazione e perdono addotti da parte della Rodham solo per prepararsi la scalata al potere sfruttando disonestamente il cognome del marito Clinton. Mentre Trump si fa difensore della classe media, tanto diffusa negli USA, la Rodham fa gli interessi dei grandi gruppi finanziari e industriali. Di questo dovrebbero ricordarsi soprattutto le donne amaricane, usando il cervello invece che altro. Come ministro degli esteri di un fallito come Obama la Rodham volle il bombardamento della Libia con tutto il conseguente caos attuale. Cosa di cui gli americani dovrebbero ricordarsi. Se vincerà la Rodham vuol dire che il popolo americano si merita come presidente una emerita disonesta imbecille e guerrafondaia. E la situazione certamente peggiorerà anche in politica estera perché peggioreranno i rapporti con la Russia, con cui, invece, Trump si trova in accordo nel contrastare l'invasione islamica.  Con Trump  finirebbe la guerra civile in Siria contro il legittimo governo di Assad perché gli USA operebbero in Siria a fianco della Russia di Putin e cesserebbe finalmente la presenza dell'Isis in Siria. Ma il popolo ebete che sostiene la deficiente Rodham non lo capisce.                            

7 commenti:

Anonimo ha detto...

professore,
se i democratici devono pescare un video di 11 anni fa per screditare Trump, sono davvero messi male ! nel suddetto video, Trump si "vantava" di avere successo con le donne, grazie alla sua fama da "vip". mi verrebbe da dire : non c'è niente di male. molte donne - non tutte - vogliono un uomo così. anche se è un po' sbruffone e maschilista.
invece la cornuta pare che nelle sue email private, venute alla luce grazie a wikileaks, dica che lei "si sente molto distante dalla classe media americana". questa frase è più grave di quanto abbia fatto o detto Trump. l'america è la patria della classe media, nel senso che ognuno può "farsi da solo" e raggiungere il "sogno americano". detto questo, lo snobismo della clinton è terribile, e spero che gli americani se ne ricordino all'election day !
saluti,
marco

francesco ha detto...

Stupenda analisi, alcuni la dovrebbero studiare ed approfondire. Invece accade il contrario, sotto la spinta falso moralista, anche di soggetti politici che su queste distorsioni hanno raccolto massiccio consenso.

Sergio ha detto...

Non c'è dubbio: un medico disonesto ma capace è preferibile a un medico brava persona ma che non sa fare diagnosi corrette e ti manda magari all'altro mondo. Tuttavia non capisco perché un medico capace non possa anche essere una brava persona, non solo attenta ai soldi e ai suoi affari. Di una persona capace ma corrotta non potremo mai fidarci fino in fondo. All'occorrenza potrà farci comodo la sua scienza, però bisognerà tenerlo d'occhio. Magari alla prossima occasione ci frega.
L'America è malata di puritanesimo, però a me piace che gli Americani non sopportino i bugiardi. Bill Clinton poteva evitarsi i suoi guai per la Levinski dicendo subito chiaro e tondo: certo che mi sono scopato la Levinski, embè? Affari miei, brutti guardoni.
Invece ha tergiversato, ammettendo e non ammettendo ("non ho avuto un rapporto completo con lei, abbiamo solo pomiciato").
Direi dunque che Croce ha ragione a metà. Lui ha svolto bene il suo mestiere di docente di filosofia e di filosofo e in più era quasi certamente anche onesto (non rubava, non diceva il falso, non ingannava il prossimo).

Pietro Melis ha detto...

Caro Sergio, in che cosa un medico sarebbe disonesto? Nell'evasione fiscale? Nel dire al paziente che è preferibile visitarlo privatamente per saltare la fila dell'attesa? Nel preferire operare in struttura privata dove guadagnerebbe di più? Sa quante visite a pagamento (ma con fattura) ho dovuto fare? Non le conto. Ma ciò non toglie che ciascuno, se il reddito glielo consente, preferisca farsi visitare e operare da un medico riconosciuto capace anche se venale. Un comportamento immorale non toglie alcunché alla capacità. E potrei aggiungere questa considerazione. Un medico di riconosciuta capacità o fama perché non dovrebbe pretendere di essere pagato di più mentre la struttura pubblica lo eguaglia a medici di scarsa o nessuna capacità? Il merito deve essere ripagato. E invece la struttura pubblica non considera il merito. Tutti eguali: capaci e incapaci. Molti primari arrivano al titolo per accozzi politici in Italia.

Luigi Ferraro ha detto...

Assolutamente vero il commento sulla America... Vivo qui da oltre 30 anni e il puriranesimo è eclatante. Non penso che Trump vincerà ma lo spero.
Saluti dalla America, professore.
Luigi

Pietro Melis ha detto...

Caro Luigi, la ringrazio assai per i suoi saluti da quegli USA che sono una congerie di contraddizioni. Per me gli USA sono falsamente democratici. Infatti oltre ai due soliti candidati (democratico e repubblicano) esistono candidati indpendenti, che però vengono sempre schiacciati da quelle macchine falsamente democratiche che sono il partito repubblicano e democratico. I due candidati debbono sempre trovare grandi finanziamenti e dunque sono servi dei potentati finanziari e industriali. Per votare poi bisogna registrarsi. Come se non bastasse i cittadini non eleggono direttamente il presidente, che viene eletto dai grandi elettori, come lei certamente sa. Legga "Democrazia in America" di Tocqueville.

Anonimo ha detto...

Se vince la Clinton sarà la terza guerra mondiale. Putin ha già detto che la Russia non aspetterà di essere attaccata dal nemico, ma colpirà per prima se vedrà che non vi saranno altre soluzioni. Con la Clinton sarà la guerra ed anche noi italiani ne pagheremo le conseguenze perchè dopo 70 anni dalla seconda guerra mondiale abbiamo ancora quelle fottute basi americane sul nostro territorio piene di armi atomiche. I russi in caso di guerra le distruggeranno e noi con loro. Siamo fottuti se vince la maledetta Clinton. Voglio ricordare che l'Italia non è attrezzata per il tempo di guerra. Non siamo più al tempo dell'autarchia fascista quando la maggior parte degli italiani viveva in campagna e facevano i contadini producendosi il cibo necessario al proprio sostentamento. Oggi viviamo tutti in città che non producono un cazzo di niente e siamo pure un paese sovrappopolato pieno anche di milioni di delinquenti clandestini. Se scoppia la guerra siamo fregati. Si salveranno giusto i campagnoli di montagna a patto che abbiano i fucili per difendersi da tutti i profughi cittadini sopravvissuti che si riverseranno là alla ricerca di cibo.