mercoledì 6 marzo 2019

TOGLIERE I CONTRIBUTI PER RISOLVERE IL PROBLEMA DELLE PENSIONI

Coloro che hanno le cosiddette pensioni d'oro si difendono con il solito trito motivo: la mia pensione è proporzionale ai contributi versati. Ciò dipende dal fatto che gli stipendi vengono erogati al lordo introducendo anche i contributi versati ai fini della pensione. Le pensioni dovrebbero essere calcolate al netto dei contributi versati. E allora che fine farebbero le voci riguardanti i contributi?  Debbono sparire nel calcolo delle pensioni. Chi ha goduto di alti stipendi non può pretendere di andare in pensione con una pensione proporzionale ai contributi versati. Egli avrebbe dovuto provvedere ad investire, magari in immobili o in assicurazioni private, parte del suo alto reddito. Per questo bisogna porre un tetto alla pensione massima. Un tetto di 5000 euro è più che sufficiente per condurre una vita dignitosa. Tutto il resto non può essere dovuto ponendolo a carico dello Stato per soddisfare l'ingordigia di chi, già fortunato per avere goduto di un alto reddito, non ha provveduto in tempo a rinunciare a parte di tale reddito investendolo in età lavorativa per avere in vecchiaia un reddito maggiore, che non graverebbe sulla finanza pubblica. Ciò potrebbe andare a vantaggio delle pensioni minime e di quelle sociali. Senza aggravio per l'INPS, cioè per le finanze pubbliche che graverebbero su tutti i contribuenti, compresi i pensionati con le pensioni minime, costretti a finanziare anch'essi i magnaccia delle pensioni d'oro.  Comprese quelle dei parlamentari, che - spesso gente senza mestiere al di fuori della politica, che non può essere considerata un mestiere, ma un mandato provvisorio - non avrebbero più interesse a vivere di politica per godere di una pensione maggiore.             

2 commenti:

bambilu ha detto...

e già. Ma sarà duro, diciamo impossibile, per ora arrivare a tanta Giustizia per Noi, Lavoratori Subordinati e Pensionati Comuni, o indipendenti ma tassepaganti. Diciamo che anche Noi dobbiamo svolgere la nostra parte: essere Noi ContriBUEnti ad esigere che anche gli altri, quelli che non ti fanno scontrini al bar, ricevute ai ristoranti, idraulici, falegnami, verdurieri. Aggiungiamo i professionisti. Siamo Noi che dobbiamo ESIGERE la prova fiscale di quato abbiamo speso, anche se non viene detratto. Se pago un caffè 1 € senza scontrino fiscale lo pago 2 € cioè 4.000 Lire. alcuni furbo-deficienti arrivano a dirti che seza fattura NON ti fanno pagare l'IVA e magari ti fanno i preventivi su un quadratino di carta col prezzo e l'aggiunta di IVA !!! Ma se non mi fai la fattura, bello...chezzo di IVA ti devo pagare? Se non mi fai la fattura mi decurti il prezzo stampato su listino prezzi esposto al pubblico del 50 PER CENTO. aLTRIMENTI TE NE VAI A FUCK YOUR ASS BELLO !!!I iMPARIAMO A FARE L'IDRAULICO SE CI SERVE L'IDRAULICO, IL MURATORE SE CI SERVE IL MURATORE, IL MEDICO SE CI SERVE IL MEDICO, L'INFLa Guardia di Finanza, siamo Noi !

Pietro Melis ha detto...

Commento fuori tema. Ho scritto sulle pensioni e non sull'evasione o elusione fiscale, che sotto alcuni aspetti giustifico essendo esagerate le tasse. D'altra parte non vi è alcuna convenienza a richiedere all'idraulico una ricevuta fiscale se questa ricevuta non può essere scaricata, come nel mio caso, nella dichiarazione dei redditi. Può essere conveniente per un'impresa non per altri. Se chiedo ricevuta fiscale debbo pagare in più l'IVA, e quela ricevuta per me vale meno di un foglio di carta igienica. Che se ne fa dello scontrino un cliente al bar se da questo scontrino non trae alcuna convenienza? Il cliente non ha il compito di porsi nella veste di un impiegato della guardia di finanza. Dopo che esce dal bar getta lo scontrino come roba inutile.