giovedì 7 novembre 2019

L' EX ILVA: TUTTA COLPA DELL'EURO

La multinazionale Indianoeuropea dell'acciaio ArcelorMittal che ha preso in affitto l'exILVA è in passivo in Italia mentrenon lo è nelle 62 sedi produttive dell'Unione Europea. Come mai? Per due motivi. Si vuole da parte del governo (ma anche da parte dei cittadini di Taranto, che lamentano gravi malattie, anche cancerogene dovute alla mancata bonifica ambientale, da cui la sentenza del Tribunale di Taranto che colpevolizza la ArcelorMittal) e tuttavia si pretende che la Arcelor Mittal continui a produrre acciaio in passivo. La botte piena e la moglie ubriaca. La ArcelorMittal ha detto che non può rispettare il termine del 31 dicembre per porre in atto la bonifica ambientale se non chiudendo l'altoforno 2 e pertanto riducendo di circa 5000 unità la mano d'opera. Non potendo subire lo scudo penale che penalizzerrebbe la ArcelorMittal visto che non è in grado di affrontare la bonifica ambientale entro il 31 dicembre se non aumentando il passivo di circa 2 milioni di euro ogni giorno giustamente la ArcelorMittal ha deciso di lasciarperdere tutto e andar via da Taranto. Quale soluzione allora?         
Ho già detto nel precedente articolo che a questo punto dovrebbe subentrare lo Stato per bonificare l'ambiente, ma senza per questo dover nazionalizzare l'ex ILVA, che potrebbe essere risanata economicamente con la mussoliniana socializzazione dell'impresa, in modo che diventino padroni gli stessi operai. Una volta che l'ex ILVA non debba più avere come scopo il profitto di padroni esterni ma il profitto necessario per coprire i salari degli operai padroni (e l'eventuale ulteriore profitto andrebbe in tasca agli operai padroni) l'ex ILVA diventerebbe concorrenziale rispetto ai 62 centri produttivi presenti nella digrazia dell'Unione Europea zona euro, soprattutto se si uscisse dalla zona euro per tornare alla lira (ma ad una nuova lira, pesante, equivalente al valore artificiale dell'euro in Italia (1936,27 vechie lire). La nuova lira avrebbe rispetto all'euro una svalutazione che gli economisti calcolano nella misura del 20%. La nuova lira renderebbe la produzione dell'acciaio dell'ex ILVA ancora più concorrenziale rispetto alla produzione degli altri siti europei dell'ArcelorMitta, che verrebbe posta in crisi per il minor costo dell'acciaio prodotto a Taranto. La soluzione è dunque facile da trovare, ma vi è l'insipienza della politica che deve sottostare alla dittatura dell'Unione Europea e alla sua moneta artificiale che è l'euro. Ciò vale anche per tutte le imprese italiane, che con il ritorno ad una moneta meno forte diverrebbero concorrenziali e non avrebbero bisogno di delocalizarsi all'estero pur dentro gli Stati dell'Unione Europea che hanno preferito tenersi la sovranità monetaria (Danimarca, Svezia, Ungheria, Polonia, Repubblica ceca, Gran Bretagna (che forse uscirà anche dall'UE con il Brexit). Nel mercato interno nulla cambierebbe perché le imprese italiane sarebbe costrette, per mantenere il mercato interno, a non aumentare i prezzi, mentre, d'altra parte, sarebbero favorite nelle esportazioni per il minore costo dei loro prodotti. 
Elementare Watson, direbbe Sherlock Holmes. Ma per la politica italiana nulla vi è di elementare.  Nemmeno la Lega può avanzare (per ora) la prospettiva di un'uscita dall'euro (con i suoi economisti Claudio Borghi e Alberto Bagnai, anti euro) perché si esporrebbe al pericolo del ricatto dell'Unione Europea che si vendicherebbe innalzando subito lo spread, e perciò l'aumento degli interessi da pagare sui titoli di Stato, mentre lo spread non esisterebbe uscendo dall'euro.                   

1 commento:

Aurelio ha detto...

La ArcelorMittal ha detto che non può rispettare il termine del 31 dicembre per porre in atto la bonifica ambientale se non chiudendo l'altoforno 2 e pertanto riducendo di circa 5000 unità la mano d'opera, però il fatto quotidiano scrive : Oggi Mittal dice di andarsene perché la magistratura vuole fargli spegnere l’Altoforno (Afo) 2, dove morì nel 2015 l’operaio Alessandro Morricella (ma non ha fatto nulla per metterlo in sicurezza) e per l’eliminazione dello scudo penale. Non è chiaro , Arcelor vuole chiuder l'altoforno 2 e la magistratura vuole la stessa cosa . Non si capisce chi impedisce lo spegnimento . Il governo ?contrapponendosi al volere dei magistrati ?