NEL TALMUD L'ODIO OMICIDA CONTRO I CRISTIANI. CHE NE PENSA LA SEGRE?

Il Talmud è il libro sacro ebraico di interpretazione e commento dell'Antico Testamento. E' un testo che non è mai stato sconfessato dagli ebrei credenti che frequentano le sinagoghe. Tra tutti i motivi che stanno all'origine dell'antisemitismo non si può escludere l'odio sotterraneo che ha impedito agli ebrei delle sinagoghe di integrarsi culturalmente negli Stati in cui avvenne la loro diaspora. 

"Il giudeo che uccide un cristiano offre a Jahweh un sacrificio accetto".

"A chi uccide i cristiani è riserbato il più alto luogo in paradiso".

"Dopo la rovina del tempio non vi è altro sacrificio che lo sterminio dei cristiani".

"Nessuna solennità deve impedire al giudeo di scannare un cristiano".

"Se il giudeo ha il dovere di danneggiare il cristiano nella roba e nella persona a più ragione avrà quello di non aiutarlo nei suoi bisogni"

Si può dire che l'odio contro di loro gli ebrei credenti sono andati a cercarselo.   
D'altronde questo odio è conforme a molti passi dell'Antico Testamento. Si danno per esempio alcuni passi del tardo (falso) profeta Zaccaria e del tardo libro di Daniele.  

Il Trito Zaccaria (trito perché si tratta di uno che due secoli dopo vuole farsi passare come il profeta Zaccaria, come pure il secondo falso Zaccaria) scrive (Zaccaria, 13) che Jahweh, dopo avere purificato il popolo di Israele (per avere adorato altri dèi) con lo sterminio di 2/3 della popolazione ebraica (e non si può non pensare alla "purificazione" nazista) Jahweh si assiderà sul monte degli Ulivi per proclamare la sua onnipotenza, e questa volta Jahweh combatterà personalmente per sconfiggere i suoi nemici. Jaweh diffonderà una pestilenza su tutti i popoli non ebraici che gli hanno mosso guerra (14,12). Dopo che tutti i popoli ne avranno riconosciuto la potenza si convertiranno a Jahweh, che sarà re sopra tutta la terra. In quel giorno Jahweh sarà unico e il suo Nome unico. I popoli che non riconosceranno Jahweh re degli eserciti non avranno più pioggia, mentre a Gerusalemme non basteranno più i bacilli (coppe d'oro) per raccogliere il sangue degli animali che le genti convertite sacrificheranno in onore di Jahweh.

Nel libro di Daniele si legge che un "figlio d'uomo stabilirà il regno divino sulla terra come monarca liberatore del popolo ebraico...Il regno di Jahweh si instaurerà quando, dopo la resurrezione, i pagani cadranno e saranno condannati a morte eterna mentre i giusti (coloro che riconosceranno Jahweh) risusciteranno a vita eterna". 

Da notare che soltanto nel primo secolo a.C. i rabbini accolsero nell'AnticoTestamento il libro di Daniele perché risultante in contrasto con la tradizione ebraica escludente l'immortalità dell'anima, che appare per la prima volta in Daniele sotto l'influenza della filosofia greco-ellenistica e, secondo alcuni studiosi, anche per l'influenza della religione di Zoroastro diffusa nella Persia. Ma  Daniele  piega tali influenze alla supremazia nel mondo dell'ebraismo, per cui soltanto quelli che riconosceranno come unico Dio Jahweh potranno godere dell'immortalità dell'anima e sottrarsi alla morte del corpo. Daniele non viene considerato un profeta dagli ebrei credenti, ed il suo libro venne accettato solo come libro agiografico facendolo risalire al VI secolo. Ma senza tener conto della contraddizione con il suo contenuto, che fa riferimento a fatti risalenti al 164 a.C. e riferibili al re di Siria Antioco IV.