mercoledì 27 luglio 2022

COLLOQUIANDO AL TELEFONO CON UN MIO AMICO AVVOCATO...

 ...che mi difende in Corte d'Appello contro un islamico. Rimase sorpreso della contraddizione fondamentale del Corano. Gli inviai con copia e incolla tutte le frasi del Corano che evidenziano tale contraddizione. 

I passi che seguono sono tratti dal mio libro di prossima pubblicazione Scienza Filosofia e Teologia. Sottotitolo: Che cos'è veramente il diritto naturale (Editore Rubbettino). Ciò che segue è tratto da una lunga nota del mio libro. Non sono riuscito ad ingrandire la nota. Qui ho sottolineato qualche frase che non è sottolineata nel libro. Notare che S. Paolo - il vero fondatore del cristianesimo perché si inventò lui la resurrezione di Gesù e le Epistole di S. Paolo precedono cronologicamente tutti i Vangeli - cade in una contraddizione nella Epistola ai Romani che è il fondamento del cristianesimo, come ben vide Lutero. Da una parte si dice che le opere valgono per la salvezza, a tal punto che anche i pagani si salveranno se rispettano "la legge naturale iscritta nei loro cuori" (sic), per cui non si capisce la predicazione dello stesso S. Paolo presso i pagani. Dall'altra, come poi nel Corano, si dice che si salveranno coloro di cui Dio ha stabilito la salvezza, perché altrimenti Dio, che deve essere ritenuto libero, dipenderebbe dalle opere dell'uomo. Notare che la predestinazione è stata recepita da S. Agostino, che è stato ripreso da Lutero, per cui le opere non hanno alcuna importanza. Mi sono sempre domandato come mai la Chiesa cattolica abbia considerato S. Agostino Padre della Chiesa se è stato lui ad ispirare la Riforma di Lutero e di Calvino in merito alla predestinazione. La Chiesa cattolica ha cercato di salvare l'importanza delle opere con S. Tomaso nella Controriforma. S. Tomaso, fine equilibrista, salvò le opere dicendo che la grazia (che viene concessa liberamente da Dio e non per merito delle opere) serviva a rendere più facile la salvezza con le opere. Nel Corano sostanzialmente si dice la stessa cosa. Si salveranno coloro di cui Allah ha stabilito la salvezza per cui non si giustifica la guerra ai fini della conversione. Se uno non si converte vuol dire che Allah ha stabilito da sempre che non si convertisse (Sura V). Questa grave contraddizione nel cristianesimo e nel Corano significa che queste religioni sono state partorite male dai falsi profeti. 

Qui aggiungo che Nietzsche nell'Anticristo (titolo sbagliato perché Nietzsche non se la prende con Gesù, che anzi loda perché morì in croce coerentemente con la sua predicazione) se la prende con S. Paolo per essersi inventato la resurrezione di Gesù con l'intenzione di vendicarne la morte "appiccando un grosso incendio a Roma" e rendere universale l'ebraismo. E la storia gli diede ragione perché il cristianesimo, altra versione dell'ebraismo secondo S. Paolo, cooperò alla fine dell'Impero Romano.

5 commenti:

GianCarlo Matta ha detto...

Caro Professore,
per quel -poco- che ne conosca io, la predicazione di Gesù Cristo non si discostò dal rispetto della ortodossia ebraica. Venne condannato a morte dalla Autorità Romana locale a seguito probabilmente dell'episodio della cacciata dei mercanti dal Tempio = giudicato atto sovversivo,con quel che ne seguì.
Fu Saul -Paolo- detto "l'Apostolo dei Gentili" a costruire la base di una nuova religione (POI chiamata "cristianesimo"...) che evocò da una sorta di sincretismo giudaico-ellenistico, e che propose a credere nell'ambito della Civiltà Romana.
Paolo era bensì ebreo, ma era divenuto cittadino romano e fu in questa veste che operò nella sua "missione" evangelizzatrice. Per quanto ho potuto constatare, in genere gli Ebrei considerarono e considerano Gesù uno dei loro, mentre odiano Paolo perché considerato un "traditore".
Sarò grato di leggere Sua replica. Un saluto da Torino. GM

Pietro Melis ha detto...

Caro Giancarlo, finalmente è stata riprostinata la funzione dei commenti. Mi ha detto il tecnico che Google ha cambiato l'algoritmo e conseguentemente metà dei articoli (post) non risultano visibili esternamente, nonostante siano visibili a me. Mi ha detto che cercherà di rimediare recuperandoli. Si cambia sempre in peggio.
Sicuramente non si saprà mai chi sia stato Gesù. Secondo Giuseppe Flavio dovrebbe essere stato uno appartenente alla setta moderata degli zeloti che combattevano contro l'occupazione della Palestina. Mi domando perché gli islamici possano diventare anche terroristi se nel Corano sta scritto che in caso di mancata conversione è lo Stesso Allah che ha voluto così. Ho riletto ieri la Sura V. Come si può credere in testi così contraddittori facendoli passare come ispirati da Dio (Bibbia) o addirittura dettati da Allah.

Mauro b. ha detto...

Si suole affermare, mi sembra,che Paolo nacque in Turchia, da una famiglia giudea di tradizione ellenistica(?). Donde il giudaismo ellenistico? Roba tosta assai.

Digerita la faccenda dei suoi natali, c'è da domandarsi come ottenne la cittadinanza romana. Servì in qualche legione? Fu affiliato da qualcuno, come il Ben Hur del film dal tribuno pederasta? Oppure la ottenne, la cittadinanza, per meriti, servigi all'impero, una sorta di questurino, spia et similia? Magari non era affatto ebreo ma un furbacchione di tre cotte che fiuto' l' affare, il business....

Un furfante, in buona sostanza, degno compare di Javeh e di Maometto, terzetto infame, come infami e disumane sono le tre religioni monoteiste. Scevre da ogni sentore, parvenza, presenza di ogni amorevole se non paterno demiurgo o creatore.

Pietro Melis ha detto...

Mi scuso con Mauro per il ritardo. Ma uso il computer di sera sul tardi. Quanto a S. Paolo è certo secondo la storia che egli ereditò la cittadinanza romana dal padre in quanto ritenuto benemerito come commerciante di pelli. Che fosse ebreo è certo. Certamente Paolo conosceva anche il greco perché Tarso (dove nacque) era un centro di cultura ellenistica. Il Vangelo di Luca (scritto in greco come tutti i Vangeli) risente della predicazione di Paolo in quanto a Luca sono attribuiti gli Atti degli Apostoli e pare che abbia seguito Paolo sino a Roma, dove Paolo morì decapitato a causa della persecuzione di Nerone, la cui figura, nonostante tutto, è stata riabilitata, per esempio da Massimo Fini, perché sotto di lui Roma godette di un periodo di pace e di propsperità. Purtroppo fu anche la causa del suicidio di Seneca, che, dopo essere stato il maestro di Nerone (infatti i primi cinque anni di impero di Nerone furono i migliori) fu accusato ingiustamente di aver fatto parte della congiura contro di lui, sebbene non fosse contrario alla congiura. Seneca fu sostituito dalla malvagia figura di Tigellino. Il grande storico Tacito, uno dei maggiori denigratori di Nerone, quando morì Nerone Tacito scrisse: NUNC REDIT ANIMUS (Ora si torna a respirare).Nerone finì pugnalato da uno degli stessi pretoriani in quanto inviso al Senato, che ne decretò la "damnatio memoriae".

Mauro b. ha detto...

Non c'è nulla di cui si debba scusare professore. La ringrazio per la sua dotta ed interessante risposta.