domenica 10 luglio 2022

IL NON SENSO DELLA VITA UMANA

Io non volevo nascere. Io non ho paura della morte. Ne ho TERRORE al pensiero di tornare nel NULLA. E anche dell'ETERNITA' se esistesse una indimostrabile IMMORTALITA' scientificamente assurda. Una immortalità di eterna noia anche se fosse di eterna beatitudine. La vita umana è l'unica vita animale priva di senso perché le altre specie animali non possono porsi la domanda che senso ha la vita. La gente conduce una vita INAUTENTICA, ha scritto il maggiore filosofo del XX secolo Martin Heidegger perché, immersa nella miseria delle faccende quotidiane, non può capire che la vita è un essere per la morte, il NULLA, e cerca di sottrarsi al pensiero di essa ALIENANDOSI con il darsi degli scopi. I genitori tramandano ai figli il non senso della vita credendo di sopravvivere in essi. E' una corsa a staffetta verso la morte. La fede religiosa nasce dalla disperazione come ha profondamente dimostrato in varie opere il filosofo Kierkegaard scrivendo che la sua profonda fede cristiana nasceva da "un disperato salto nell'assurdo". Pascal considerava divertissment come fuga dal non senso della vita. Il coraggio se uno non ce l'ha non se lo può dare disse don Abbondio. E lo stesso è per la fede. Ha scritto il fisiologo e medico Ludwig Büchner (in Forza e materia, 1855): è più tremendo il pensiero che dopo la morte vi è il nulla o non è più terribile il pensiero che dopo morti non possiamo più morire? Considerando che è una verità scientifica ormai assodata l'origine unica di tutte le forme di vita, il DNA, si dovrebbe attribuire l'immortalità a tutte le forme di vita, compresa quella degli insetti, e perciò, per esempio, anche quella delle schifose zecche e delle zanzare. 

Non godrò nemmeno di una fama postuma nonostante abbia scritto sul diritto naturale inteso come diritto all'autoconservazione di ogni forma di vita. Esso demolisce ogni concezione intrisa di un'antiscientifica concezione antropomorfica e antropocentrica della natura che coltiva la confusione tra morale e diritto, come l'ho espressa soprattutto nel mio libro di prossima pubblicazione presso il noto editore Rubbettino 

intitolato Scienza, filosofia e teologia, con il sottotitolo Che cos'è veramente il diritto naturale. Un libro enciclopedico che demolisce ogni concezione costruttivistica e relativistica della natura e del diritto. Se non esiste il diritto naturale tutto è giustificabile nella storia, compresi i genocidi. Ma esso, in quanto naturale, non può essere, se non contraddicendosi, solo diritto della natura umana.   Il libro è stato scritto molti anni fa. Risultato di decenni di studio come professore di storia della filosofia. E oggi non sarei stato capace di scriverlo. Rileggendolo mi sembra che sia stato scritto da un altro autore. Affronto anche le maggiori questioni che riguardano la fisica di oggi addentrandomi anche sui temi dell'origine dell'universo dal Big Bang ai limiti della conoscenza umana trattandosi di cosmologia. L'universo visibile è l'unico universo o vi sono anche altri universi (teoria degli universi paralleli) oltre quello visibile? Così ho dovuto addentrarmi anche nelle questioni riguardanti le più piccole particelle (come i quark) che compongono il nucleo degli atomi. Ma ho impiegato anche i miei studi di biologia evoluzionistica che evidenziano la selezione naturale darwiniana sulle mutazioni casuali di tutte le specie di vita. Sono occorsi tre miliardi di anni perché casualmente si passasse dalla cellula monocariotica dei batteri e delle alghe azzurro-verdi alla cellula eucariotica senza la quale non vi sarebbe stata l'evoluzione biologica e la Terra sarebbe rimasta popolata dai batteri e dalle alghe azzurro- verdi. La casualità demolisce ogni interpretazione finalistica della natura orientata verso l'uomo. Un libro che mette in luce la miseria odierna della filosofia scissa dalle conoscenze scientifiche odierne. Sino al '700 tutti i maggiori filosofi erano legati alle questioni scientifiche stando fuori delle Università, e ogni lettore di media cultura era capace di intendere i testi filosofici. Con l'800 si ha una scissione tra filosofia e scienza, con la conseguenza che, ad iniziare con l'idealismo tedesco, il linguaggio filosofico diventa un linguaggio incomprensibile ai non iniziati. Nel libro ho paragonato la filosofia accademica ad una fontana, che ha il circuito chiuso dell'acqua, che ogni tanto viene rinnovata e la precedente acqua rifluisce nelle condotte di scarico che terminano nelle fogne. Questa è la filosofia odierna delle Università, chiusa al mondo esterno. Tutto congiura scientificamente contro ogni concezione finalistica dell'universo e perciò contro un disegno intelligente, e perciò divino, dell'universo. Le mutazioni climatiche dipendono da un forsennato sfruttamento della natura derivante da una concezione antropocentrica di essa che fa ritenere che l'uomo ne sia padrona. Ma la natura si rivolta contro questa concezione punendola.      

Oggi vi sono più scrittori (di romanzi) che lettori. Vi sono libri che dopo un immediato successo propagandistico (come quelli, per esempio, del premio Strega) sono poi destinati giustamente all'oblio. Libri inutili che non affrontano i temi più inquietanti che riguardano la vita umana in connessone con la natura.  

30 set 2015Blaise Pascal – Il divertissement come fuga dai problemi esistenziali ... Attraverso il lavoro ed il divertimento l'uomo rifugge dalla propria .

P.S. Il mio tecnico dopo tre dosi di vaccino si è preso il Covid senza sapere chi l'abbia contagiato. E dunque debbo attendere per ripristinare la funzione dei commenti, risultante ancora inesistente. Io non vaccinato per paura delle conseguenze del vaccino sinora me la sono scampata evitando assembramenti e usando la mascherina ffp2 anche all'aperto. Debbo sperare e attendere che il maledetto virus perda la sua forza e si riduca ad una influenza. La gente, sconsiderata, o perché vaccinata pensa di essere immune dal Covid o perché contraria al vaccino, per la grande maggioranza non usa la maschertina facendosi portatrice asintomatica del Covid.              

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