domenica 29 ottobre 2023

PREFERITE SAN PAOLO O APOLLONIO DI TIANA?

Vi fu un incontro storico in Roma tra l'inventore del cristianesimo, Saulo (battezzato come Paolo), e Apollonio di Tiana, che non volle convertirsi al cristianesimo. Il cristianesimo non fu fondato dai quattro evangelisti, che non sono quelli a cui vengono attribuiti i 4 vangeli canonici. Le  Epistole di Paolo precedono cronologicamente tutti i vangeli, canonici e apogrifi. A Paolo interessava una sola cosa: la resurrezione di Gesù. Se Gesù non è risorto vano è la vostra fede. Sono le parole più famose di Paolo, che cancellò la distinzione tra ebrei e gentili (pagani). Si impose la tesi di Paolo contro quelli, come Pietro e Giacomo, che ritenevano che la conversione al cristianesimo dovesse avvenire anche come conversione alla tradizione ebraica. Contro questi Paolo sanzionò: non vi sarà più distinzione tra circoncisi e non circoncisi. Nietzsche (Anticristo) considerò la vittoria del cristianesimo come vendetta dell'ebraismo contro i Romani che avevano crocifisso il Cristo. Tra Paolo di Tarso (Turchia) e Apollonio di Tiana vi è un abissso. Non ponetevi problemi di coscienza quando siete invitati nelle case dei gentili e mangiate pure tutto ciò che esce dai mattatoi. Era questo un ulteriore compromesso utile per la propaganda del cristianesimo. 

Apollonio di Tiana (I secolo d. C.) non si fece convertire da S. Paolo quando lo incontrò in Roma. Preferì rimanere legato culturalmente all’India, dove era stato, contemperando la cultura indiana con il pitagorismo. Conoscitore dei testi della religione di Zarathustra, egli affermò che “nessun sacrificio di animali è da farsi poiché dio non ha bisogno di alcunché”  e che è preferibile non fare alcuna violenza ad alcun animale evitando l’uso delle pelli per accrescere il senso della giustizia. “La terra produce ogni cosa e chi vuole essere in pace con gli esseri viventi non ha bisogno di alcunché, poiché i suoi frutti si possono cogliere, e altri coltivare secondo le stagioni, in quanto essa è la nutrice dei suoi figli: ma la gente, come se non udisse le sue grida, affila le spade contro gli animali per trarne cibo e vestimento. I Bramani dell’India invece non approvano tale condotta e istruirono i Ginni dell’Egitto a respingerla: da costoro Pitagora, che fu il primo dei Greci a frequentare gli Egizi, prese la sua dottrina che lasciava alla terra gli esseri animali; e affermando che i suoi prodotti sono puri e adatti a nutrire il corpo e la mente, di questi si cibava. Sostenendo inoltre che gli abiti che si portano solitamente sono impuri, in quanto provengono da esseri mortali, si abbigliava di lino; e per la stessa ragione intrecciava il vimine per farsene calzature” (Flavio Filostrato, Vita di Apollonio di Tiana).

     

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