LO VOGLIO VEDERE SOFFRIRE SINO AL SUO SFASCELO FISICO

Il sangue di tutti gli innocenti agnelli ricada su di lui nel suo silenzio. La sua vita è da criminale complice della feroce dittatura argentina di Videla. Nulla fece per salvare due gesuiti, compresi tra gli oppositori che venivano ubriacati prima di essere caricati su aerei e gettati in mare. Per questo non è mai tornato in Argentina questo criminale. Al contrario dei suoi due predecessori Giovanni Paolo II e Benedetto XVI che, rispettivamente, tornarono più volte in Polonia e in Germania. Come mai nessun giornalista ha avuto il coraggio di ricordargli il suo passato? Se il suo Dio esistesse dovrebbe preparargli un posto nell'inferno, come fece Dante preparando un posto nell'inferno per Bonifacio VIII ancora in vita. Ha avuto l'impostura del suo aver fatto riferimento al Francesco d'Assisi, che con Innocenzo III aveva approvato la campagna di guerra e di sterminio dei Catari (Albigesi) per dividersi con il re di Francia le loro terre e le loro ricchezze con la scusa che fossero cristiani eretici per il fatto che rinnegavano l'Antico Testamento ritenenuto ispirato dal demonio tramite il sanguinario dio ebraico Jaweh.  Vi era un altro santo di nome Francesco che questo papapaccio ha voluto ignorare, ed è San Francesco da Paola, a cui vengono attribuiti dei miracoli quando era ancora in vita, e, data la sua fama di taumaturgo, i re di Francia lo vollero sempre alla loro Corte proibendogli di tornare in Italia. Il carnivaro Francesco d'Assisi visse solo 44 anni, mentre quello da Paola visse ben 91 anni. Quasi un miracolo per quei tempi. Era vegano ed è ritenuto protettore dei vegani. 

Un confratello fece notare al Francesco di Assisi che il Natale cadeva quell'anno nel venerdì e dunque non si poteva mangiare carne. La risposta fu che il giorno della nascita del bambinello anche i muri dovevano mangiare carne. STUPEFACENTE considerando che il Cantico delle creature lo fece passare per amante di tutte le creature.