mercoledì 31 luglio 2013

FORSE HA RAGIONE VERONESI. NON CHIAMIAMOLO PIU' CANCRO. MA...

Solo le parole che fanno cambiare l'oggetto o le parole sono il riflesso degli oggetti? Va bene, non chiamiamolo più cancro per non spaventare l'ammalato. Chiamiamolo neoplasia, dice Veronesi. Fa meno impressione. Ma forse il cieco si sente meno infelice se lo chiamano non vedente? Prima si diceva handicappato. Per carità! Oggi è proibito. Si è cominciato a dire "disabile". Ma non bastava. Per sollevare lo spirito dello sfortunato si è passati a "diversamente abile". Ma in questo modo si diventa abili o più abili a qualcosa? Un tempo si diceva serva. E questo, sinceramente era troppo. Poi si è passati a "domestica". Ma pareva offensivo. Faceva pensare ad un animale domestico. Allora si è passati a "collaboratrice familiare". Prima si diceva "spazzino". Poi si è passati a "netturbino". Sempre offensivo? Allora si è passati a "operatore ecologico". Ma il lavoro è cambiato? Per nulla. Lo si è nobilitato socialmente? Sarà. E il bidello dove lo lasciamo? Come si chiama oggi? Non lo so.  

Umberto Veronesi: Aboliamo il termine cancro

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