Scritto nel 2004 quando non era ancora papa il cardinale Ratzinger, con cui ho interloquito nel mio libro Scontro tra culture e metacultura scientifica.
Potrebbe
accadere al papa di lasciare libertà
ai suoi dubbi nel sogno, in cui la verità storica affiorerebbe
dal subconscio
libera dalle rimozioni operate dalla fede, e di fondare una
“religione” civile,
come egli la chiama, immaginando di affacciarsi alla finestra di
fronte alla
p.zza S. Pietro per dire: “Carissimi fratelli in Cristo, non ho
avuto sino ad
oggi il coraggio di dirvi che, dopo ulteriori riflessioni sui
miei studi, sono
convinto che il Vecchio Testamento
è
tutto un imbroglio, e dunque, teologicamente, lo è anche il
Nuovo. Conservate
di questo i messaggi morali, tra cui la norma – che li riassume
tutti - "fai agli altri quel che vorresti fosse fatto a te". E’
un
principio di carità cristiana, non un obbligo giuridico. Ma
attenti ad
intenderlo bene, perché potrebbe essere un principio pericoloso,
se qualcuno,
per fanatismo religioso, si sentisse in diritto anche di
uccidere, credendo di
meritare la stessa sorte se si trovasse al posto della vittima,
ritenuta nemico
della sua fede. Ricordatevi che Confucio nel 500 a. C. si limitò
a dire: "non fare agli
altri quel che non
vorresti fosse fatto a te", che è un comandamento giuridico.
Cristiani,
rompete le righe! Da oggi arrangiatevi. Ognuno per sé e …Dio per
tutti.
Sperando che esista. Ma non sarebbe di certo quello della
Bibbia. E tanto meno
del Corano, a cui non si può riconoscere nemmeno dignità morale,
essendo un libro
predicatore della violenza e dell’odio per coloro che non vi
credono.
Conservate le radici-greco-romano-cristiane dell’Occidente, in
conformità alle
frasi di Gesù "il mio Regno non è di questo mondo" e "date
a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio",
giacché può
esistere un cristianesimo laico, fondato sul diritto naturale,
con Gesù uomo e
non anche figlio di Dio, buono anche per gli atei, che, se hanno
rispettato la
norma di Confucio, avrebbero più meriti, di fronte a Dio,
rispetto ai credenti
che hanno rispettato anche la norma di Cristo, ma per salvarsi
l’anima. Se
Dio esiste, si salvi chi può! Ognuno a suo modo, credente o non
credente,
purché rispetti il diritto naturale, che non è soltanto della
natura umana,
data la comune origine di tutte le forme di vita”.
Questa è la risposta che
l’ateo, come il
papa del subconscio, può dare al frequente appello del papa
ufficiale ai non
credenti perché si aprano alla parola di Dio. Che se ne fanno,
se possono avere
più meriti dei credenti di fronte a Dio?
Il Dio dei non credenti è migliore di quello
antropomorfico delle
religioni, che ha bisogno di essere pregato per sapere ciò che
deve fare. E’
il Dio che riconosce maggiori meriti a chi evita di compiere del
male non per
opportunismo, cioè per avere un premio da Dio o per timore di
Dio. Pascal, con
la sua famosa scommessa sull’esistenza di Dio, inventò un
argomento che non
andava a favore della sua intelligenza, giacché, se egli fosse
stato veramente
intelligente – e non anche crudele, come le anime “pie” dei
giansenisti di
Port-Royal, che inchiodavano dei cani su tavole per
vivisezionarli soltanto per
il gusto di assistere alla circolazione del sangue - avrebbe
dovuto rovesciare
l’argomento, scommettendo sulla non esistenza di Dio, perché non
si trae
il massimo guadagno dal credere in Dio, se si può trarre un
guadagno maggiore
dal non credervi, se esiste.
SEGUE:
1 commento:
professore,
il problema è che l'uomo mal recepisce Confucio e Cristo.
chi trae piacere nel torturare un cagnolino - e dalle mie parti i ragazzi lo fanno, mette in dubbio l'esistenza stessa di Dio intesa come sub-stantia che da un senso all'essere...si dice che è colpa della famiglia, dei genitori divorziati...sarà !
saluti,
marco
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