Gli
ignoranti si fanno subornare dai poteri finanziari e preferiscono tenersi il
feticcio solo per paura che la sua scomparsa porti disgrazie in economia. Ma
nulla sanno di come questo idolo sia stato inventato contro ogni legge
economica che vuole che la moneta corrisponda al valore dell'economia reale.
Nel 1992 la lira fu svalutata del 30% ma l'inflazione fu solo del 5% nel
mercato interno. Come si spiega? E' semplice. Tornando alla lira avremmo una
moneta svalutata rispetto all'euro-marco. Perché, per chi non lo sapesse,
l'euro è nato fissando i valori di tutte le altre monete nazionali in relazione
al valore che aveva il marco nel 1999. Così si ebbe un euro in Italia
corrispondente a lire 1936,27 corrispondente al valore che nel 1999 il marco
aveva rispetto alla lira, cioè 990 lire. Così si ha 990x1,95583=1936,27,
essendo l'euro pari a 1,99583 marchi.
E' dunque falso che la Germania sia
entrata nell'euro svalutando il marco, come si suol dire. La Germania aveva
bisogno di una moneta unica per avere un mercato con una sola moneta per
giustificare l'abolizione del cambio e produrre l'effetto del rialzo dei prezzi
in tutti gli Stati della zona euro, in modo che gli altri Stati non le
facessero concorrenza con la moneta nazionale, sostituita con una moneta straniera
(euro-marco) con cui impedire una svalutazione della moneta nazionale che
avrebbe messo in ginocchio le esportazioni della Germania, che hanno come
maggiore mercato la zona euro. In questo modo si è tolta la flessibilità delle
monete nazionali per fissarle al valore dell'euro-marco. Se la Germania
tornasse al marco sarebbe la sua fine perché non potrebbe reggere alla
concorrenza dei prodotti degli altri Stati zona euro che verrebbero a costare
meno e sarebbe costretta a porre dei dazi. E sarebbe la fine dell'euro.
Il ritorno alla lira, pur svalutata rispetto all'euro-marco, non cambierebbe il costo dei prodotti italiani perché le imprese italiane, per non perdere il mercato interno, sarebbero costrette a non innalzare il loro costo e si adeguerebbero necessariamente agli stipendi e ai salari. Nulla dunque cambierebbe nel mercato interno. I soliti sapientoni disonesti, adoratori del feticcio, dicono subito che dovremmo pagare il petrolio ad un prezzo maggiore e che con il maggior costo del petrolio aumenterebbero tutti i prezzi a causa di un maggiore costo dei trasporti. FALSO! Il costo del petrolio è soltanto una minima parte rispetto a ciò che costano i carburanti, il cui costo è dovuto soprattutto a tutte le accise (che sono tasse) comprese nei carburanti. Quando si vuole imporre una moneta unica ad economie diverse si arriva ad andare contro la legge naturale che, come detto, vuole che la moneta rifletta l'economia reale. L'euro è una moneta del tutto artificiale, studiata a tavolino. I sostenitori dell'euro dicono che esso ci ha salvato dall'inflazione perché il rapporto deficit/Pil deve stare entro il 3%. Ma sapete come è nato questo 3%? E' nato anch'esso a tavolino, soltanto per una convenzione. L'Italia nel 1999 è entrata nell'euro (anche se ha avuto circolazione solo nel 2001) grazie ad una falsificazione dei bilanci fatta dal governo del mortadella Prodi, che andava dicendo che in questo modo l'Italia si sarebbe salvata dall'inflazione. Non ha detto che non si sarebbe salvata dall'aumento di tutti i prezzi. E poi vi era proprio bisogno che il rispetto del 3% venisse imposto dalla burocrazia elefantiaca della falsa Unione Europea? Questo ha significato riconoscere che i governi italiani sarebbero stati incapaci di contenere il disavanzo tra deficit e Pil entro il 3% e che bisognava che vi fosse un'imposizione esterna.
E, nonostante tutto, il debito pubblico con l'euro è aumentato di molto, più di quanto fosse aumentato con la lira. Chiunque abbia una certa età e faccia il paragone di come stava quando vi era la lira e di come sta adesso non può non concludere, come me, che il suo stipendio è stato diminuito di molto perché con l'euro la capacità di acquisto del suo stipendio è diminuita di molto. Di fatto ormai si ha la percezione che un euro valga solo le vecchie mille lire, mentre dovrebbe valere lire 1936,27. Nessun lo può negare quando ricordi che con un milione al mese si poteva campare senza entrare in povertà. Ora un milione di lire equivale a meno di 500 euro al mese con cui si fa la fame. Chi lo nega è un disonesto che vuole continuare ad imbrogliare gli italiani.
Il ritorno alla lira, pur svalutata rispetto all'euro-marco, non cambierebbe il costo dei prodotti italiani perché le imprese italiane, per non perdere il mercato interno, sarebbero costrette a non innalzare il loro costo e si adeguerebbero necessariamente agli stipendi e ai salari. Nulla dunque cambierebbe nel mercato interno. I soliti sapientoni disonesti, adoratori del feticcio, dicono subito che dovremmo pagare il petrolio ad un prezzo maggiore e che con il maggior costo del petrolio aumenterebbero tutti i prezzi a causa di un maggiore costo dei trasporti. FALSO! Il costo del petrolio è soltanto una minima parte rispetto a ciò che costano i carburanti, il cui costo è dovuto soprattutto a tutte le accise (che sono tasse) comprese nei carburanti. Quando si vuole imporre una moneta unica ad economie diverse si arriva ad andare contro la legge naturale che, come detto, vuole che la moneta rifletta l'economia reale. L'euro è una moneta del tutto artificiale, studiata a tavolino. I sostenitori dell'euro dicono che esso ci ha salvato dall'inflazione perché il rapporto deficit/Pil deve stare entro il 3%. Ma sapete come è nato questo 3%? E' nato anch'esso a tavolino, soltanto per una convenzione. L'Italia nel 1999 è entrata nell'euro (anche se ha avuto circolazione solo nel 2001) grazie ad una falsificazione dei bilanci fatta dal governo del mortadella Prodi, che andava dicendo che in questo modo l'Italia si sarebbe salvata dall'inflazione. Non ha detto che non si sarebbe salvata dall'aumento di tutti i prezzi. E poi vi era proprio bisogno che il rispetto del 3% venisse imposto dalla burocrazia elefantiaca della falsa Unione Europea? Questo ha significato riconoscere che i governi italiani sarebbero stati incapaci di contenere il disavanzo tra deficit e Pil entro il 3% e che bisognava che vi fosse un'imposizione esterna.
E, nonostante tutto, il debito pubblico con l'euro è aumentato di molto, più di quanto fosse aumentato con la lira. Chiunque abbia una certa età e faccia il paragone di come stava quando vi era la lira e di come sta adesso non può non concludere, come me, che il suo stipendio è stato diminuito di molto perché con l'euro la capacità di acquisto del suo stipendio è diminuita di molto. Di fatto ormai si ha la percezione che un euro valga solo le vecchie mille lire, mentre dovrebbe valere lire 1936,27. Nessun lo può negare quando ricordi che con un milione al mese si poteva campare senza entrare in povertà. Ora un milione di lire equivale a meno di 500 euro al mese con cui si fa la fame. Chi lo nega è un disonesto che vuole continuare ad imbrogliare gli italiani.
Solo un apprendista stregone può aver inventato l’euro
Testo di Enrico Masala
Ma, insomma, si può sapere chi ha inventato l'euro? chi sono le
menti eccelse che ha dato vita a questa porcheria? Una moneta unica
per 28 paesi che hanno sistemi fiscali diversi, costi del lavoro
diversi, necessità sociali diverse.... Che porta ad un concentrato
di stati con doppio parlamento (oltre commissione e consiglio, con
pasticci sempre più forti), con problemi di conversione delle monete
nazionali mai risolti, che non chiarisce neanche a chi appartiene
questa moneta, quanta ne circola e quanta ne dovrebbe circolare...
L’ultima: non ha neanche una sua agenzia di rating, con le
conseguenze che abbiamo visto a Trani! No, temo che l'inventore
dell'euro sia una specie di Apprendista Stregone, uno che si è
trovato in mano una situazione per fare cose gigantesche essendo,
tutt'al più, capace di preparare un piatto di spaghetti in bianco!
2 commenti:
E' solo un copia ed incolla ma interessantissimo..
“Non siamo stati così sciocchi da creare una valuta collegata all’oro, di cui non abbiamo disponibilità, ma per ogni marco stampato abbiamo richiesto l’equivalente di un marco in lavoro o in beni prodotti. Ci viene da ridere tutte le volte che i nostri finanzieri nazionali sostengono che il valore della valuta deve essere regolato dall’oro o da beni conservati nei forzieri della banca di stato“. (Adolf Hitler, citato in Hitler’s Monetary System, www.rense.com, che riprende C.C.Veith, Citadels of Chaos, Meador, 1949). per chi vuole leggere...
saluti prof. Melis. http://www.nexusedizioni.it/it/CT/hitler-imito-il-sistema-monetario-di-lincoln-4532
Professore, dovrebbe trasmettere i suoi insegnamenti tramite Facebook, avrebbe infinite critiche, ma intanto li leggerebbero tutti. E chissà che il popolo nn incominci a farsi domande.....
Saluti, Daniele.
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