mercoledì 23 maggio 2018

LA GRANDE CAGNARA

Non era mai capitato che tutti i giornali facessero un fuoco incrociato contro Giuseppe Conte incaricato dal Grigio di formare il governo. Anche il quotidiano Il giornale (di cui è direttore uno che è al libro paga di Berlusconi, la cui famiglia è proprietaria del giornale) si è scatenato contro Giuseppe Conte andando a fare le pulci del suo curruculum. Il solito Berlusconi  dimostra ancora di pensare solo a se stesso annunciando il voto contrario solo perché non sono state date poltrone di governo a Forza Italia (in via di esaurimento). Il suo europeismo non si è mai differenziato da quello del PD, a cui ha strizzato sempre l'occhio. Farà buona compagnia a quegli sciagurati del moribondo PD che hanno dichiarato che si costituiranno parte civile nell'opposizione. Mai sentita una cosa simile. Come se l'opposizione potesse portare in tribunale il governo. Cosa da pazzi. Berlusconi avrebbe fatto migliore figura se avesse annunciaro l'astensione. Berlusconi non dica di essere stato tradito da Salvini. Ha rinunciato ad imporre nel centro destra la lista Movimento Animalista della Brambilla con cui avrebbe potuto aggiungere qualche milione di voti che avrebbero permesso al centro destra di raggiungere il 40% dei voti e perciò quel premio di maggioranza che avrebbe permesso al centro destra di essere autosufficiente e di poter fare a meno dei voti di 5 Stelle. Sono stati dimenticati i vegetariano/vegani che sono almeno 5 milioni. E mi ha deluso anche la Meloni per avere annunciato anch'essa a priori l'opposizione, nonostante molte affinità con la Lega, invece che l'astensione in attesa di vedere all'opera questo governo, se ci sarà. Non voglio fare qui il difensore del Conte, il cui governo, se ci sarà, potrà essere giudicato dopo. Debbo premettere che l'aver detto che l'Italia confermerà le sue alleanze in politica estera mi ha subito reso scettico sul suo governo, se ci sarà. Le sue prime dichiarazioni, brevi e succinte, non hanno promesso alcunché di preciso. L'aver detto poi che sarà l'avvocato difensore del popolo italiano è stata una scivolata in una banalità assoluta. E di chi dovrebbe essere avvocato?Da notare l'improprietà linguistica perché ha detto: "abbiamo parlato con il presidente...", invece di dire "ho parlato con il presidente...".     Certamente dopo due ore di colloquio con il Grigio ha dovuto accettare le sue imposizioni europeistiche. Al contrario di quanto scrivono i giornali di destra dicendo che Mattarella si è arreso alla coalizione Lega-5Stelle. Ma che c'entrava la cagnara sul suo curriculum pur di sparargli contro da parte di tutti gli altri partiti e di tutti i giornali? Costoro, ignoranti,  non sanno che in un concorso universitario vengono distinti i titoli (le pubblicazioni) dal curriculim, ossia dall'attività svolta nell'ambito dell'attività universitaria. Anche se generalmente le commissioni del concorso non ne tengono conto. Il curriculum deve esporre quali sono stati i corsi tenuti e gli argomenti trattati in essi, gli studi condotti in altre Università, le conferenze e, insomma, tutto ciò che non è compreso nelle pubblicazioni. Così, nel mio caso, nel mio curriculum scrissi che per quattro volte ero stato a Parigi, trattenendomi ogni volta un mese, per studiare alla Biblioteca Nazionale (allora in via de Richelieu) e fare fotocopie di articoli che riguardavano le mie ricerche, e così pure una volta a Londra per un mese alla biblioteca del British Museum. Per accedere a queste biblioteche nazionali era necessario un permesso che veniva rilasciato previa documentazione dell'Università di provenienza. Non era permesso l'ingresso a tutti ma solo  a quelli che certificassero la necessità di accedere alla biblioteca dopo che l'Università di provenienza aveva descritto l'argomento della ricerca. Allora mi occupavo del pensiero filosofico  e scientifico di Cartesio e, più in generale, della fisica nel '600. Ma è evidente che nessuna traccia è rimasta dell'aver frequentato tali biblioteche. All'ingresso bisognava consegnare il documento rilasciato dall'Università di provenienza e una carta d'identità che venivano riconsegnate all'uscita. Se dunque Giuseppe Conte ha scritto di avere frequentato le Università da lui nominate nel suo curriculum non si poteva avere la pretesa di un riscontro andando a scovare tracce passate della sua presenza in tali Università, perché le tracce non potevano esistere.             
Questo governo, se ci sarà,  si qualificherà sulla base di due ministeri: quello dell'interno (che andrà a Salvini, sperando che blocchi l'invasione dall'Africa) e quello dell'economia, per cui è in ballo il nome di Paolo Savona, che certamente ha avuto la contrarietà da parte del Grigio europeista. Vi è da sperare che Salvini insista su Paolo Savona a costo di mandare tutto all'aria in caso di rifiuto da parte del Grigio. La Lega ne guadagnerebbe in fatto di voti se il governo non si formasse a causa del veto posto sull'euro scettico Paolo Savona, illustre economista sardo (nato a Cagliari, laureatosi a Cagliari in Economia e commercio e docente di politica economica e monetaria a Cagliari nei primi anni di insegnamento) che si mette in saccoccia tutti i fanatici, ignoranti o disonesti, sostenitori dell'euro. Bisogna ricordare che vi furono due governatori della Banca d'Italia contrari all'euro, Paolo Baffi e Antonio Fazio. Prima dell'euro l'Italia ha avuto un PIL sempre superiore al debito pubblico. Con l'euro è avvenuto il contrario. Certamente Giuseppe Conte, pur di soddisfare il suo ego (o adesso o mai più), si è mostrato ossequiente al Grigio. Non ha avuto palle. Mi sono posto idealmente  al posto di Conte. Avrei trattato a pesce in faccia il Grigio dicendogli: all'economia dovrà andare Paolo Savona anche se a lei non piace. Ma piace a Salvini, che per lui ha rinunciato agli economisti  della Lega Claudio Borghi e Alberto Bagnai (pur essi critici dell'euro) e debbo rispettare gli accordi con la Lega. Lei non ha il potere di imporre un indirizzo politico al governo che rappresenti la maggioranza in parlamento. Se lei, esorbitando dai suoi poteri,  mette un veto su Paolo Savona non firmando la sua nomina rinuncio all'incarico e lei sarà reso responsabile della mancata formazione del governo. Prendere o lasciare. E sarebbero bastati pochi minuti per mettere il Grigio con le spalle al muro. Il fatto che Conte si sia trattenuto invece due ore a colloquio con il Grigio depone a suo sfavore non avendo capito che poteva mettere alle corde il Grigio invece di stare ad ascoltare il suo grigiore europeistico. Vedremo chi l'avrà vinta. Se Salvini accetta un veto su Paolo Savona, che ha prospettato un referendum (consultivo) sull'euro, sarà lui lo sconfitto.  Savona ha detto chiaramente in questi giorni che è assurdo che esista una moneta che non appartiene allo Stato. Uno Stato senza una sua moneta è un ossimoro.             

Freccero tifa Salvini:
“Ora sono diventato
patriota e sovranista”


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