giovedì 14 febbraio 2019

LA VIOLENZA DEI PASTORI SARDI. PASTORI SARDI BASTARDI


Perché solo in Sardegna si è avuta la sceneggiata di una violenta rivolta dei pastori? Perché si tratta di una regione che, avendo solo un milione e 600 mila abitanti, ha tuttavia ben 5 milioni di ovini. La storia della Sardegna è una storia in cui la pastorizia è stata scuola di violenza e di invidia distruttiva, radice storica del banditismo, dei passati sequestri di persona e delle tuttora frequenti fucilate contro le abitazioni di molti sindaci.  Traggo alcune frasi dal mio libro Roba da sardi.    

"A coloro che, con la complicità di storici accademici recenti, presentano i sardi come vittime di cause esterne, e non come carnefici di se stessi, ecco offerta la loro vera identità, miserevole e spregevole, nata dalla subcultura pastorale. PASTORI SARDI BASTARDI.Tale identità  è confortata dalla lettura di due opere documentatissime dello storico sardo Giuseppe Manno, Storia di Sardegna (1827) e Storia moderna della Sardegna dall'anno 1773 al 1799 (1842), per un totale di circa 1300 pagine". 


Solidarietà con gli assassini?


Sgozzate perché improduttive, perché il latte che fornivano non andava più bene. E così un pastore 62enne di Ploaghe (Sassari) ha tagliato la gola alle sue 135 pecore, uccidendo con loro anche i quattro cani che lo aiutavano a tenere il gregge. La scoperta è stata fatta dagli allevatori della zona, che hanno iniziato a sentire l’odore delle carcasse in decomposizione e hanno rintracciato le carcasse degli animali. L’uomo, già noto alle forze dell’ordine perché nel 1998 era stato sospettato di avere sparato ad un vicino di casa, al momento è irreperibile. Secondo quanto accertato dalla Forestale e dalla polizia locale, il 62enne era esasperato dal fatto di non riuscire più a vendere il latte delle sue pecore. La cooperativa che in passato l’aveva acquistato ora lo rifiutava perché fuori norma, probabilmente a causa dell’alta carica batterica. Per questo, in un raptus di rabbia, il pastore le ha sgozzate tutte con l’aiuto di un coltellaccio, ammassandole poi ad una siepe in un fossato.
 

Quando gli animalisti indicano la luna, i pastori sardi guardano il dito

I pastori sardi dovrebbero trovarsi un  altro lavoro”, così Daniela Martani, volto noto dei reality e del mondo dei vegani affronta la protesta dei pastori sardi che lottano contro il crollo del prezzo del latte. Intervistata alla nota trasmissione radio La Zanzara su Radio 24 La Martani ha sottolineato che “la gente sta consumando latte vegetale. Il latte animale sta scomparendo, è l’evoluzione. Mungere il latte alle pecore è un atto di violenza”, ha aggiunto, “si tratta di sottrarre neonati alle madri. La produzione industriale del latte con gli animali che vengono mandati al macello è un atto criminale. I pastori aprano un’azienda agricola e si mettano a coltivare zucchine”, ha sottolineato ai due conduttori esterrefatti per l’opinione della Martani.

1 commento:

Pietro Melis ha detto...

I pastori,come tutti gli sfruttatori degli allevamenti di morte, meritano solo disprezzo. Hanno un cervello da subanimali che non permette loro di fare altro mestiere.