Nell'induismo la figura di Krishna viene fatta risalire nella tradizione orale al IV millennio a.C. ed è giunta nella tradizione scritta delle Upanishad che vengono fatte risalire a 800 anni a.C. Egli è ritenuto l'incarnazione di Visnù, seconda persona della trinità indiana. Ciò che segue è tratto dal mio libro Addio a Dio.
Addio a Dio. Dialogo con Dio chiedente perdono - ZONA ...
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La trinità fu presente nella
religione Indù, dove Krisna, nato dalla vergine Devaki, è il
salvatore del
popolo, creduto incarnazione del verbo Visnù. Fu Krisna a dire: “Quando
avrai scorto
l'essere
perfetto che è in te stesso e al di sopra del mondo,
determinati allora ad
abbandonare il nemico, che assume la forma del desiderio. Dominate le
vostre passioni,
perché i godimenti dei sensi
sono come matrici di pene future; non fate soltanto il bene, ma siate buoni, ed il movente
sia nell'azione e
non nei frutti suoi. Ognuna delle
vostre azioni sia un'offerta all'Essere Supremo, perché l'uomo che fa il sacrificio dei suoi desideri
e delle sue opere
all'Essere dal quale procedono i princìpi di tutte le cose e
dal quale l'universo è stato
formato, ottiene
con questo sacrificio la perfezione.
L'anima che ha trovato Dio è liberata dalla nascita e dalla morte e beve l'acqua dell'immortalità”. E
quando Krisna sentì che
la sua missione era terminata, capì che essa aveva bisogno
del suggello del
sacrificio. Egli doveva morire per
mano del suo nemico.
Perché il mondo
creda alla mia parola, disse Krisna, debbo morire trafitto
da un dardo. Tre
furono i dardi che colpirono Krisna, e dopo il terzo,
mormorando il nome del
padre Brahma, rese il suo respiro. Il
sole era già tramontato e un foltissimo vento sibilò nell'aria, mentre una tempesta
di neve scendendo
dall'Himavat si abbatté sulla terra. Fosco divenne il ciclo
ed un turbine nero
desolò le
montagne. Atterriti dal
loro delitto gli assassini fuggirono, mentre
le due donne, ghiacciate dallo spavento, stramazzavano svenute al suolo come sotto una
pioggia di sangue.
Ora non ti ricorda
ciò il segno che
la natura diede in Matteo (27,51) quando morì Gesù? " La
cortina del
tempio si squarciò in due, da cima a fondo, e la terra
tremò, e le rocce si
schiantarono". E non erano presenti
davanti alla croce due donne, Maria e la Maddalena? E una delle due donne che
assistettero alla morte di
Krisna non era Sarasvati,
la
peccatrice che fu redenta dal pensiero di Krisna?
E
non vi fu grande
progresso morale nella religione Indù passando dai sacrifici cruenti delle vittime ai
sacrifici
simbolici delle offerte
di frutta alla
divinità? E non fanno anche i seguaci del Buddha offerte di frutta agli dei nei riti popolari?
Il Buddha non chiese
offerte. Ma la debolezza umana non può
capire che non sono le offerte ciò che rende merito di
fronte a Dio. Dove la
ragione si oscura,
lì sopravanza la
fede con l'idea di offerta sacrificale. Pochi sono gli illuminati senza fede. Ma la stessa saggezza
d'Occidente e
d'Oriente ha dato agli orientali la virtù di cogliere i
frutti di quella ragione
scientifica che crebbe nella ragione
universale del cristianesimo.
Noi conosciamo la versione di molti secoli posteriore
Testo di Marcello Colaianni
La Vergine ISIDE tiene in
braccio HORUS. Il padre divino di Horus era Osiride, con cui si
confondeva (“Io e mio Padre siamo Uno”), mentre il padre terreno era
Seb. L’angelo Thot annuncia ad Iside che concepirà un figlio verginalmente. HORUS
nasce in una grotta, annunciato da una stella d’oriente, viene adorato
da pastori e da tre uomini saggi che gli offrono doni. A
12 anni insegna nel tempio e poi scompare fino ai 30 anni. Horus viene
poi battezzato sulle rive di un fiume da Anup il battista, il quale in
seguito verrà decapitato. Combatté 40 giorni nel deserto contro Set
(Satana), ha compiuto numerosi miracoli e camminato sulle acque. Con
Iside ed Osiride, Horus costituiva la trinità egizia. A
Luxor, su edifici risalenti al 1500 A.C., si possono vedere immagini
relative all’Annunciazione e all’Immacolata Concezione di Iside. Nei sotterranei di Roma vi è una rappresentazione di Horus allattato dalla madre vergine Iside risalente al II secolo D.C.
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