"White lives doesn't matter": in Africa è caccia all'uomo bianco
Incredibile: gli zingari manifestano perché non possono più rubare ai turisti
Incredibile: gli zingari manifestano perché non possono più rubare ai turisti
Se c’è una
cosa che abbiamo capito è che in Italia la razza è fondamentale. Parliamo della
razza nera, ovviamente, perché è quella che, a prescindere dal merito, apre
le porte del mondo dello spettacolo, non importa cosa un “artista” sappia o
non sappia fare.
Abbiamo
visto Miss Italia nere esteticamente parecchio discutibili, soprattutto se
paragonate alle concorrenti perdenti, ma che avevano il pregio di avere la
pelle nera, e quindi ben si prestavano all’operazione mondialista che già
allora veniva messa in atto.
Ci siamo
dovuti sorbire pagliacci che si esibivano al Festival di Sanremo con canzoni da
malati di mente e da disadattati sociali, assolutamente estranee a qualunque melodia, metrica,
testo, anche solo lontanamente associabili alla tradizione italiana che quel
Festival, almeno in teoria, dovrebbe riproporre, ma avevano il merito di
essere stranieri ed omosessuali dichiarati: una combo devastante che ti porta
direttamente al primo posto, senza passare dal via e sovvertendo nettamente il
giudizio della giuria popolare.
Ieri, dopo
Miss Italia e Sanremo, è stato il momento di “violentare” un altro dei simboli
di quest’Italia popolare che, nonostante tutto, continuano a resistere ad
internet, a Facebook, ad Alexa, alle automobili a batterie: il calcio.
Ieri chi ha
avuto l’ardire di guardare la Coppa Italia si è dovuto sorbire un cafone
vestito come un gangster di Los Angeles, il cui solo merito è stato quello di
vincere una trasmissione musicale per malati mentali, che nemmeno sapeva l’Inno
d’Italia, facendo scena muta per metà dell’esibizione. Ma volete mettere il
dimostrare di non aver studiato nemmeno l’Inno della Nazione che dici di amare,
il verseggiare a metà strada tra un muezzin che richiama i fedeli alla
preghiera ed un pappagallo, l’abbigliamento da mafioso americano e
l’immancabile pugno chiuso a fine esibizione tipico dei terroristi del “Black
lives matter” – quelli che stanno mettendo a ferro e fuoco una Nazione per una
inesistente persecuzione razziale che i numeri smentiscono categoricamente –
con quello che rimane il suo pregio fondamentale, cioè essere diversamente
pigmentato?
Quando
faremo sloggiare dalle tv, dalle aule parlamentari, dai giornali e dalle TV,
dalle scuole, dai tribunali questi criminali, nemici e stupratori di ogni
Tradizione, di ogni Sangue, di ogni Cultura, di ogni cosa che richiami la
parola Italia?
Godiamoci il
Nostro Inno, almeno finché non decideranno di censurarlo perché scritto da un
bianco.
Sergio Sylvestre, ex concorrente di Amici, si è scusato per non aver cantato l'Inno di Mameli in ...
1 giorno fa - Caricato da FantaStrategy
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