Il peggio non è stato
ancora raggiunto. Ma bisogna sperare che il peggio già raggiunto sia
sufficiente perché molti imbecilli che hanno dato il voto ai PDioti e ai 5
Stalle votino NO al referendum per liberarsi dei 5 Stalle che hanno voluto il
referendum sulla riduzione dei parlamentari. Sarebbe anche la fine del PD al governo e l'inizio di una difesa dei confini nazionali contro le invasioni barbariche dall'Africa che aumentano, oltre tutto, la presenza nefasta dell'islamismo. Di ciò non si è accorta nemmeno
Giorgia Meloni che è per il SI (anche se non del tutto convinta). Forse per paura che con la vittoria del SI si senta sconfitta. Solo questo può spiegarsi. Ma non ha capito che questo referendum è stato
personalizzato dai 5 Stalle e la vittoria del NO sarebbe un referendum contro
questa anomalia della politica italiana. Pur di non perdere il governo i PDoti
(che prima avevano votato sempre contro la riduzione dei parlamentari) sono
saliti sul carro dei 5 Stalle. La bocciatura del referendum personalizzato dal
Bomba Renzi portò alla caduta del suo governo. Non è certo che capiti la stessa
cosa con la vittoria del NO il 20 settembre. Ma certamente questo governo
verrebbe sconfitto. Di tutt'altra riforma ha bisogno la Costituzione. I 5
Stalle hanno rinnegato il loro primitivo programma che prevedeva il referendum
abrogativo per ogni materia di legge modificando così il disgraziato art. 75
che prevede l'esclusione del referendum sui trattati internazionali. Nel loro
programma vi era anche il referendum propositivo. Secondo la concezione della democrazia diretta espressa da Rousseau nel Contratto sociale. Anche questo hanno rinnegato
una volta andati al potere pur di non contrastare l'alleanza con il PD. la loro democrazia diretta si è ridotta buffonescamente alla piattaforma ingiustamente chiamata Rousseau dove i pochi iscritti con un clic possono decidere non solo al posto dei milioni di voti che avevano avuto alle elezioni politiche ma anche della politica nazionale. L'art.
75 aveva un senso nel 1946 in clima di guerra fredda con l'entrata dell'Italia
nella NATO contro l'Unione Sovietica. Non aveva più senso nel caso
dell'ingresso dell'Italia nella zona euro, una moneta straniera impostaci da un
parlamento con maggioranza filoeuropeista senza che vi sia stata prima una
consultazione popolare tra euristi e antieuristi. I No euro avrebbero potuto
affacciarsi ai media per palesare tutte le conseguenze negative dell'euro per
l'Italia. La ricca Danimarca, per esempio, volle un referendum sull'euro, e il
popolo danese votò contro l'euro tenendosi la moneta nazionale che è la corona.
La Costituzione italiana ha privato gli italiani del potere di farsi esso
stesso legislatore con un referendum propositivo saltando la dittatura dei
partiti. I 5 Stalle volevano essere un Movimento antipartitico con il loro
vaffanculo. Si sono trasformati in MO' VI MENTO. E' bene che ora siano essi ad
andare affanculo.
Una vera democrazia richiede che sia il popolo a nominare il capo dello Stato, senza che per questo l'Italia diventi una Repubblica presidenziale. E il suo mandato deve essere ridotto a cinque anni. Soprattutto se, in subordine, continuasse ad essere eletto dal parlamento. In questo caso il suo mandato dovrebbe coincidere con la durata della legislatura, in modo che cessi l'assurdo di un capo di Stato come Mattarella che continua ad essere un abusivo del Quirinale per essere stato eletto da una maggioranza parlamentare che non esiste più attualmente. Pertanto in caso di elezioni anticipate dovrebbe cessare anche il mandato del capo dello Stato.
Una vera democrazia richiede che sia il popolo a nominare il capo dello Stato, senza che per questo l'Italia diventi una Repubblica presidenziale. E il suo mandato deve essere ridotto a cinque anni. Soprattutto se, in subordine, continuasse ad essere eletto dal parlamento. In questo caso il suo mandato dovrebbe coincidere con la durata della legislatura, in modo che cessi l'assurdo di un capo di Stato come Mattarella che continua ad essere un abusivo del Quirinale per essere stato eletto da una maggioranza parlamentare che non esiste più attualmente. Pertanto in caso di elezioni anticipate dovrebbe cessare anche il mandato del capo dello Stato.
Nessun commento:
Posta un commento