venerdì 24 febbraio 2023

MAURIZIO COSTANZO: DI MILLE VOCI AL SONITO MISTA LA MIA NON HA

Titolo tratto dal 5 maggio del Manzoni.             Un individuo dalla faccia da viscido, un incolto,  privo di meriti culturali, paroliere, immeritatamente noto per i suoi programmi di intrattenimento. Non fu un giornalista nonostante credesse di esserlo. Non ne era all'altezza essendo un ignorante. Fondò un giornale (L'occhio) che chiuse subito per mancanza di lettori. Con me si comportò da disonesto quando salii alla ribalta dei giornali sotto l'insensata accusa di antisemitismo. Finito il ciclo del Costanzo Show ebbe un ciclo di trasmissioni di 10 minuti per canale 5. Mi invitò ad una di queste trasmissioni a Roma per intervistarmi riguardo a ciò che si trovava scritto in un mio breve saggio intitolato Scontro tra culture e metacultura scientifica, poi divenuto un libro di 700 pagine, dove attaccavo la maggiore crudeltà della macellazione rituale secondo la tradizione ebraica che fu poi accolta dall'islamsmo, secondo la quale l'animale deve rimanere cosciente mentre viene ucciso perché altrimenti la sua carne diventa impura. Per guadagnarmi una provocazione sulla stampa e sui giornali avevo scritto che avevo il diritto di non commuovermi per tutti gli ebrei che erano finiti nelle supposte camere a gas se essi avevano rispettato la crudele tradizione ebraico-islamica. Ne nacque un putiferio con interrogazioni in parlamento. Mi ero indistintamente riferito ad ebrei e a islamici. Ne avevo inviato una copia al rabbino di Roma Riccardo Di Segni, che aprì la stura alla falsa accusa  di antisemitismo che mi piovve addosso. In tre gradi del giudizio non vi fu alcun riferimento agli islamici ma solo agli ebrei.Ma guai a chi tocca gli ebrei. La falsa intervista non mi diede spazio per spiegare il motivo della frase incriminata. Cercai di parlare ma non mi diede spazio per spiegare quanto volevo dire a mia difesa. Questo individuo si azzardò a dire dall'alto della sua ignoranza quali libri dovessi leggere. Proprio lui che in fatto di letture aveva sempre dimostrato di esserne assai privo. Mi attaccò ferocemente senza darmi spazio per parlare. Ero stato accolto all'aeoroporto di Fiumicino da una grossa auto che mi accompagnò in albergo in attesa di essere chiamato per la trasmissone. A nulla valse la mia richiesta di essere ascoltato per spiegare che significasse la frase incriminata. Il viaggio e il soggiorno (con pranzo in albergo) furono pagati dalla TV canale 5. Avevo accettato l'invito credendo di poter in quella sede spendermi contro la barbarie della maggiore sofferenza degli animali a causa dell'uccisione degli animali che vengono uccisi senza previa rimozione della coscienza. Ma non vi fu una intervista. Vi fu solo un vigliacco attacco contro di me. Pertanto conservo di questo individuo, una palla di grasso, un pessimo ricordo. Ho accolto la notizia della sua morte con grande compiacimento.                    

2 commenti:

Mauro b. ha detto...

In passato gli attori, imbonitori e saltimbanchi venivano seppelliti in terra sconsacrata. Mozart mangiava insieme ai famigli, ai servi, mai alla tavola dei signori presso i quali alloggiava e si esibiva...

Gli attori, cantanti, mezzi busti contemporanei invece sono quasi tutti dei "grembiulini", e dopo un tot di anni di più o meno onorata carriera, raggiungono il grande oriente eterno. Ultimo a dipartire
il Maurizio Costanzo, incauto fratello muratore, che ebbe ad intervistare, in tempi non ancora sospetti, il materassaio pistoiese Gelli Licio, poscia assurto a fama nazionale, e non solo. Esempio di talk show sovversivo, anti costituzionale. Con buona pace di quel ruffiano di Benigni Roberto.

Ergo più che il merito, in ogni campo, vale la consorteria, il nepotismo, la rakkomandazione..... I giovani volenterosi, di talento, che si vedono sorpassati, in ogni ambito, da coetanei cazzoni ma in qualche maniera predestinati ad emergere sempre e comunque, dovrebbero finalmente cominciare ad incazzarsi. E di brutto.

RIC ha detto...

la palla di lardo mi e' sempre stata sui coglioni. Mai visto un concentrato di viscidume tutto su una solo persona. Ho brindato di gioa.